VODAFONE: DIGITAL DIVIDE? TUTTO A POSTO E NIENTE IN ORDINE

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Telefonia. La multinazionale nicchia ed evita di risolvere un problema concreto.

 

L’Unione Europea li chiama territori marginali: con storica e pragmatica dizione sono ‘le zone disagiate’. Luoghi remoti, geograficamente lontani un po’ da tutto: nell’immaginario comune si tratta, perlopiù, di ambienti montani, rotte marine ed isole.

La tecnologia digitale li ha avvicinati al mondo: telefoni cellulari e internet hanno proiettato queste realtà, abitate o solo vissute da gente di passaggio, sullo stesso piano delle grandi metropoli. Ormai la gente telefona stando in seggiovia con gli sci ai piedi o ‘naviga’ in internet mentre naviga su una barca a vela.

Vi sono ancora, però, zone d’ombra, dove i ‘segnali’ vanno e vengono, se non sono del tutto assenti.

 

È il caso dell’isola di Favignana, capoluogo dell’arcipelago delle Egadi, ad Ovest della Sicilia: la zona del paese e della ‘Piana’ è coperta da ogni qual sorte di segnale digitale.
La parte del ‘Bosco’, invece, dietro ad una montagnola alta trecento metri, annaspa.

 

Il problema -che è un problema solo per chi vi si imbatte prepotentemente, viziato dalla ‘copertura’ cittadina- è annoso: tant’è che dall’autunno scorso il Comune ha deliberato in merito, affidando ad una società esterna, senza oneri per l’amministrazione, di replicare un segnale digitale (che dà internet a banda larga e quindi anche la possibilità di telefonare tramite tecnologia Voip).
Con un piccolo ripetitore installato sulla montagna, gli utenti accedono ad internet, dopo aver fatto ancorare sui propri tetti un piccolo ricevitore che, per funzionare, deve ‘vedere’ il ripetitore centrale, con una curiosa antica anlogia: è, infatti, un po’ come l’antico sistema di comunicazione con gli specchi.

Questi specchi divengono ustori, al momento della scoperta dei costi di attivazione: se per l’amministrazione comunale il servizio è senza onere, l’utente/cittadino si trasforma in cliente e deve sborsare 200 euro agli installatori (un ricevitore di 12 centimetri, un cavo di rete, un router e un dubbio modo di fare) e 120 euro d’attivazione alla società Integrys di Palermo (che si scoprono solo dopo l’installazione).

Poi il canone è flat per internet: una trentina di euro al mese per i privati, una cinquantina per le partite Iva (!) e 1 €cent al minuto per la telefonata ‘da fisso’ con il solito gioco delle tessere ricaricaili Eutelia (commissariata).

 

320 euro per avere internet (che funziona ma con segnale comunque altalenante) è fuori mercato: un apparecchio satellitare costa poco di più.
A installare un ‘fisso’, non si paga nemmeno.
Se poi non si ha il cellulare, il disagio, nonostante l’onere, permane.

E permane, drammaticamente, il Digital Divide nella sua forma più pericolosa: come chiamare i numeri di emergenza (pronto soccorso, guardia costiera, incendi), se non va il telefono?

Il tutto accade nel 2012, non nell’era delle battaglie puniche…

 

Bruciato dalla violenta alternativa (o cacci 320 euro o scavalchi la montagna) e fattosi carico delle istanze di numerosi abitanti locali (anche anziani e con poca dimestichezza per i mezzi informatici), lo ‘straniero’ di turno fa la cosa più logica: contatta il proprio operatore di telefonia mobile, Vodafone (al quale allunga da quindici anni cospicui aggi) e presenta on-line (andando dall’altra parte dell’isola) la problematica, forneno specifiche tecniche e geografiche e, chiedendo, gentilmente, una soluzione.

 

Questa la risposta di Vodafone:

“ …dalle verifiche effettuate sui nostri sistemi la localita da te indicata, Favignana (TP) risulta coperta da rete Vodafone. Se riscontri ancora problemi di rete ti invitiamo ad effettuare prove incrociate inserendo la tua sim in un altro cellulare ed un’altra sim vodafone nel tuo cellulare e verifica se il problema persiste. Verifica, inoltre, se altre persone nella tua stessa zona riscontrano la tua stessa difficoltà ed invita loro a fare una segnalazione al servizio clienti 190. I disagi di rete vengono notificati e gestiti solo nel momento in cui il problema deriva dal ripetitore di zona e non dal singolo cellulare, pertanto è utile che i clienti impattati in un disagio di rete segnalino tempestivamente il problema. Qualora il problema dovesse persistere, affinché la tua segnalazione possa essere presa in carico dal reparto competente, dovrai inviare nuovamente la segnalazione dall’area contattaci del sito al seguente percorso indicando la zona precisa in cui si presenta il calo di segnale: – Invia le tue richieste OnLine – Per Privati – Segnalazioni – Servizi Telefonia Mobile”.

 

Peccato però che le apparecchiature in uso abbiano proprio il nome Vodafone scritto sopra.

Peccato però che funzionino ovunque tranne in quel luogo (se uno sale sui tetti e allunga un braccio in alto, ecco, la chiavetta s’illumina!, con colore verde, blu se c’è Maestrale!).
Peccato però che, non solo gli abitanti, i tecnici delle varie compagnie telefoniche ed il Comune siano a conoscenza della problematica,  ma anche la gentilissima e premurosa operatrice del locale centro Vodafone: “Da tanti anni qualcuno viene ma mai l’hanno aggiustato”.

Tommaso Botto

3 commenti

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