Da MATTIA UBOLDI, CONSIGLIERE DELLA SEZIONE A.N.A. DI UDINE.
ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI CORRADO PERONA
E, PER CONOSCENZA, AL PRESIDENTE DELLA SEZIONE A.N.A. DI UDINE DANTE SORAVITO DE FRANCESCHI; AI MEMBRI DEL C.D.N. DELL’A.N.A.; AI MEMBRI DEL C.D.S. DELLA SEZIONE A.N.A. DI UDINE; A TUTTE LE SEZIONI A.N.A.; AI GRUPPI DELLA SEZIONE A.N.A. DI UDINE.
OGGETTO: VENTUNO DOMANDE SU “PIANETA DIFESA”.
Da quando il Cappello Alpino “è stato donato dall’Esercito” a chi ha partecipato alla “Mini Naja”, il malessere sta aumentando sempre più alla Base della nostra Associazione e sempre più è destinato ad aumentare.
Ciò tenendo conto che la stragrande maggioranza dei Soci è stata, o con scienza o in buona fede (ciò che conta è che lo sia di fatto), tenuta allo scuro fino ad ora di tutte le implicazioni legate a “Pianeta Difesa”.
Partiamo quindi dall’inizio.
Stando a quanto ufficialmente è stato dichiarato dal C.D.N., l’iniziativa è nata in seno al Ministero della Difesa. E’ partita di punto in bianco, sotto la spinta del Ministro in persona.
La concitazione del momento e la consapevolezza che per avviare una simile iniziativa in tempi brevi, hanno spinto Ministro e FF.AA. a interpellare l’A.N.A. per tramite del suo C.D.N.. Una necessità “casuale”, dovuta al destino, alla quale, indubbiamente non si poteva dire di “no”, almeno per il proverbiale senso delle istituzioni che ha sempre contraddistinto l’Associazione e i suoi Vertici.
L’ impresa decolla e, dopo 15 giorni di “corso” con le Truppe da Montagna, ai 150 partecipanti che vi hanno preso parte viene regalato, ufficialmente dall’Esercito (nello specifico dal Comandante delle Truppe Alpine), il Cappello Alpino. Alla cerimonia ha partecipato anche il Presidente Nazionale Corrado Perona. Egli ha incitato i ragazzi presenti a “portare con orgoglio il dono appena ricevuto”.
Il tutto è ben riassunto, senza possibilità di interpretazioni linguistiche per il lettore, nel numero di ottobre 2010 del periodico “L’ Alpino”, che è l’organo ufficiale di stampa dell’ Associazione Nazionale Alpini.
Partendo dal presupposto, assodato in dicasi novant’anni di vita della nostra realtà e da oltre un secolo abbondante di vita del Corpo (nato nel 1872), che il Cappello Alpino è il simbolo che contraddistingue il Soldato che ha prestato servizio nelle T.A., una prima serie di domande, rispetto alle circostanze che hanno portato a regalarlo ai 150 ragazzi di cui sopra, sorgono spontanee:
Risposte: SI NO ALTRO:_____________
Risposte: SI NO ALTRO:____________
Risposte: SI NO ALTRO:___________
Stando a quanto emerso dal C.D.S. di Udine del giorno 27/10/2009, pare che il Presidente Nazionale, quando ha detto- riferendosi al Cappello testé donato- ai ragazzi di “Pianeta Difesa” <<…portatelo con onore>>, si sia lasciato prendere dall’emozione di vedere tanti giovani con in testa il nostro venerato simbolo.
Parrebbe, stando a quanto spiegato dal Consigliere Nazionale Giuliano Chiofalo nel medesimo C.D.S. che, nel proferire tali parole, il Presidente intendesse riferirsi solo al momento specifico della cerimonia.
La lettera esplicativa che Egli ha spedito in seguito, per chiarire il concetto a quei ragazzi, ne dovrebbe costituire, sempre a quanto è emerso in C.D.S., la prova incontrovertibile.
A leggere “L’Alpino” di ottobre, sinceramente, bisogna proprio fare uno sforzo intellettuale ai limiti dell’analfabetismo, per cogliere dalle parole del Presidente un tale ardito concetto.
Ammettendo, quindi, che lo sforzo di cui sopra sia sostenibile per tutte le menti libere e prive di dietrologie, sorgono spontanee alcune domande:
Risposte: SI NO Altro:_____________
Risposte: SI NO Altro:_____________
Risposte: SI NO Altro:_____________
Quasi subito dopo la consegna del Cappello Alpino ai partecipanti alla “Mini Naja”, la polemica è scoppiata feroce nel Forum dell’Associazione.
Il nodo del contendere, neanche a dirlo, era il discutibile gesto “fatto dal Generale Primicjeri” (vedasi: scritti del Consigliere Nazionale Giuliano Chiofalo su “L’Alpino” e sull’ “Alpin jo Mame”; dichiarazioni dello stesso in vari C.D.S. della Sezione di Udine; dichiarazioni del Vice Presidente Nazionale Vicario Valditara in sede dell’ultima Assemblea per Delegati della Sezione di Udine).
La discussione si è fatta accesissima tra chi Alpino lo è e chi non lo è stato nemmeno in sogno (vedasi missiva del Presidente Nazionale pubblicata sul numero di novembre 2009 de “L’Alpino”).
Questi ultimi sono una quota tutt’altro che esigua di partecipanti al “Pianeta Difesa” che, da subito, hanno cominciato a scrivere “di essere Alpini anche più di chi la ‘Naja’ l’ha fatta da ‘imboscato’”.
Argomento di prova della loro alpinità sono “le vesciche che si sono fatti venire ai piedi”, durante “l’estenuate servizio prestato”.
Curiosamente, in seguito, detto ritornello è emerso in diverse occasioni in loro difesa da diversi membri del C.D.N.. Tornando al Forum, simili affermazioni hanno provocato durissime reazioni da parte di svariati Soci.
I toni si sono accesi da ambo le parti e la Sede Nazionale avrebbe, quindi, optato per la chiusura dello spazio virtuale in questione.
Motivazione ufficiale: si sarebbe passato il segno della decenza nel confronto (io penso che si sia cercato di togliere spazio a quanti sono rimasti scandalizzati dal “dono del Cappello” e a quanto potrebbe celarsi dietro).
Ammesso che ciò in effetti sia vero, c’è da rilevare che non vi è stato nessun intervento in quello spazio interattivo da parte della Sede Nazionale, teso a ribadire ai ragazzi di “Pianeta Difesa” che loro, non essendo mai stati Alpini neppure per un secondo, non avrebbero avuto il diritto di esprimere taluni concetti.
Si è invece rilevata una campagna piuttosto forte della stessa Sede Nazionale per fare apparire i Soci di cui sopra come dei semplici agitatori.
Inoltre, nell’intervenire nelle discussioni del Forum, il Vice Presidente Nazionale (allora fresco di nomina) Cesare Lavizzari, già ad ottobre, informava tutti gli internauti che “si stava pensando di fare sfilare i giovani “mini najoni” all’Adunata Nazionale di Bergamo (allegato “B”)”.
Ancora più curiosamente, nel momento in cui la polemica è ulteriormente cresciuta, l’ipotesi scritta dal Vice Presidente di cui sopra è stata addirittura negata (Riunione dei Presidenti del 3°RGT), nel senso che non è mai stata presa in considerazione da nessuno, ivi compreso dal Lavizzari. Tale negazione (è stata riportata in C.D.S. della Sezione di Udine dal suo Presidente, Dante Soravito de Franceschi e dal Consigliere Nazionale Giuliano Chiofalo) è stata fatta niente popò di meno che dal Presidente Nazionale e dal suo Vice medesimo ( il Lavizzari, si intende).
Del fatto che non si stesse pensando a livello di C.D.N. all’ipotesi incriminata, ci sono anche le testimonianze dirette del Consigliere Nazionale Giuliano Chiofalo (vedi verbale di C.D.S. della Sezione di Udine del 27/10/2009 e del 25/02/2010 ).
Resta il dato che, durante l’ultima Assemblea dei Delegati di Pordenone, il Consigliere Nazionale Munarini, da me “interpellato” (l’Assemblea era terminata), argomentava di fronte a diversi Delegati che l’ipotesi di far sfilare i ragazzi della “Mini Naja” durante l’Adunata Nazionale di Bergamo, non solo circolava in C.D.N. da ottobre 2009, ma era qualcosa di molto più concreto di una semplice ipotesi. Aggiungeva che, laddove ne ha avuto modo, non ha mai omesso di riferire ciò ai Soci della Base.
Fermiamoci allora un altro attimo e focalizziamo l’ennesima serie di domande:
Risposte: Con i colleghi del C.D.N.; Con il Presidente Nazionale;
Con la Sezione di Milano; Con i colleghi di lavoro;
Altro:__________________________________________________
Risposte: Richiamo del Presidente Nazionale; Allontanamento dall’incarico;
Allontanamento dall’A.N.A; Fucilazione.
Risposte: L’argomento è di stretta competenza del C.D.N.;
La Base non deve sapere;
Il Consigliere Nazionale Munarini ha parlato a sproposito;
Altro:___________________________________________________
Nel mentre, il mistero si infittiva: intanto che il C.D.N. e il Presidente Nazionale Corrado Perona parevano (quantomeno così li ho letti io e qualche altro migliaio di “dubbiosi”) intenti a tacitare- e non si è mai capito bene il perché- coloro i quali sempre più si stavano opponendo all’ipotesi su citata, nel mese di febbraio veniva bocciato in Senato uno strano emendamento (allegato “C”). Il testo della Legge è stato avanzato dal Governo, su suggerimento del Ministro della Difesa. Quello stesso Ministro con cui la Sede Nazionale dice di avere un tale e buon rapporto che se ne trova traccia ogni tre per due sul periodico “L’Alpino”. Tornando al testo della Legge, si noti che, se fosse stata approvata, avrebbe avuto grosse ripercussioni sullo Statuto dell’ A.N.A. e di tutte le Associazioni d’arma consorelle. In soldoni, si sanciva che i partecipanti a “Pianeta Difesa”, a fronte di tre settimane di “marcette”, sarebbero stati considerati militari a tutti gli effetti e che, quindi, avrebbero avuto diritto ad essere regolarmente iscritti quali Soci Ordinari nelle rispettive Associazioni d’arma. Non serve essere dei giuristi per capire le implicazioni di una simile norma. Scendendo nello specifico, ora si può esaminare che genere di militari avrebbe sfornato detta norma. Soldati atti a: non fare guardie; non fare presidio del territorio; risultare inidonei a qualsivoglia mansione di carattere operativo; fare “ordine chiuso” (per chi non ne mastica troppo, si intende addestramento formale). Tutto sto popò di roba avrebbe comportato due effetti pratici immediati: la creazione di 5.000 “pseudo-soldati” ad anno (un terzo dei quali destinati alle T.A.); la spesa di decine di milioni di Euro in meno di tre anni. Stando a quanto dichiarato dal C.D.N. e dal suo Presidente, tutto questo avrebbe aperto una opportunità per il futuro dell’A.N.A. e, stando a quanto affermato dal Consigliere Giuliano Chiofalo, durante il C.D.S. della Sezione di Udine del 25/02/2010, e dal Presidente Nazionale, durante il CISA, non è affare dell’A.N.A. se, di fatto, andrebbero sperperati tutti quei soldi pubblici: <<… sarebbe una Legge dello Stato a sancirlo e l’A.N.A. non può intromettersi.>>. Curioso è pensare che anche la sospensione della Leva è una Legge dello Stato e, se la memoria collettiva non se n’è dimenticata, pare che l’A.N.A. l’abbia osteggiata non poco prima che lo diventasse e anche dopo! Incredibilmente, poi, parrebbe che, della promulgazione ipotetica dell’emendamento di cui sopra, la Sede Nazionale ne sapesse qualche cosa (anche se diversi membri del C.D.N. si sono dichiarati nei miei confronti all’oscuro della cosa. Nella fattispecie i Consiglieri Nazionali Munarini, Chiofalo e Geronazzo) . Misteri che ci portano a qualche domandina:
Rispondere compilando il nome/i per esteso:_______________________________
Risposte: SI NO Altro:_________
Risposte: SI NO Altro:__________
Risposte: SI NO Altro:_________
Risposte: SI NO, perché è già d’accordo con il
Ministro e gli va bene;
Altro:____________________________________________
Risposte: SI NO Altro:________
A farla “breve”, si giunge all’ultima Assemblea dei Delegati della Sezione di Udine. Interviene il Vice Presidente Nazionale Vicario e per la prima volta alla mia Sezione viene svelato ufficialmente “l’arcano”: il C.D.N. avrebbe deciso la settimana seguente se fare sfilare i ragazzi di “Pianeta Difesa” all’Adunata. Ogni commento sulla decisione, veniva fatto intendere, sempre dal Vice Presidente Nazionale Vicario, sarebbe stato da considerarsi deplorevole: “il C.D.N. è composto da membri competenti, degni di fiducia da parte della Base e la disciplina associativa deve portare tutti ad adeguarsi alle decisioni dello stesso”.
Avessi avuto dei soldi da scommettere sulla carta “verranno fatti sfilare”, non avrei perso tempo a scrivere questa filippica, siccome sarei stato già da un pezzo in ferie perenni. Neanche a dirlo, quanto quasi pronosticato “taumaturgicamente”, ad ottobre 2009, dal Vice Presidente Nazionale Cesare Lavizzari è divenuto realtà. A essere sincero, qualche segnale in tal guisa lo si è visto su tutti gli articoli trattanti di “Mini Naja” degli ultimi sei numeri de “L’Alpino”. Seppur non scritto esplicitamente, si è lascito affermare a terzi, più o meno velatamente, un concetto scandaloso: <<…i partecipanti a “Pianeta Difesa” non sarebbero poi male come futuro per l’A.N.A.>>.
Il “top” lo si è raggiunto con l’ultima edizione del periodico associativo. In esso si afferma: a) il C.D.N. ha deciso di far sfilare i “mini najoni” prima del Labaro Nazionale, così sarebbero virtualmente fuori dallo schieramento (si noti che la cronaca dal C.D.N., notoriamente, è la parte meno letta dal Socio medio); b) è severamente vietato a chi non ha prestato servizio nelle T.A. di portare il Cappello e, sottointeso, men che meno di sfilare (scritto in un trafiletto piccolo e anonimo, per non sbagliarsi); c) nell’ordine di sfilamento i ragazzi della “Mini Naja” non compaiono (si noti che l’ordine di sfilamento è la parte di quel numero in questione indubbiamente più letta dal Socio medio). Tenendo quindi anche conto della missiva del Presidente Nazionale Perona- quella spedita dopo la consegna del Cappello-, a questo punto le domande divengono spontanee, quanto retoriche:
Qui mi fermo, anche se ne avrei di quesiti e circostanze documentate da riportare. Sperando che ogni singola domanda che ho posto trovi una risposta dalla numero 01 alla 21, sono cero che quanto emergerà (anche in caso di mancata risposta) sarà di sicuro interesse per l’Associazione tutta.
Aggiungo solo un particolare che ritengo studiato ad arte: il fatto che la questione sia stata sviluppata in modo da non creare dibattito alla Base (i Gruppi non sono stati messi a conoscenza di tutti gli aspetti che “Pianeta Difesa” sta facendo emergere e, di conseguenza, i loro Delegati non si sono potuti esprimere nelle rispettive Assemblee Sezionali), gassa in partenza un completo confronto in Assemblea Nazionale per Delegati. Unico organo, quest’ultimo, veramente sovrano su certe questioni. Che tale risultato sia stato studiato a tavolino o frutto di un grossolano difetto di comunicazione, non conta!
Concludo con una massima di buon senso: se ufficialmente si afferma una cosa (nel nostro caso che i ragazzi di “Pianeta Difesa” non possono essere altro che “amici” degli Alpini e che l’iniziativa che li ha riguardati non è tesa a fabbricare finti militari atti a essere iscritti all’A.N.A.), tutte le azioni conseguenti a tale affermazione dovrebbero dimostrarsi coerenti con questa.
Alpinamente,
Mattia Uboldi
Consigliere della Sezione A.N.A. di Udine.
Udine, 22 aprile 2010.
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3 commenti
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Ott 5, 2011
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friz says:
Ott 24, 2011
Il VicePresidente Rovaris merita una medaglia per la creazione della locuzione “clientelismo di comodo” che sintetizza l’intera vicenda (mini-naja e sanzioni ai furlan…)
Dopo Gheddafi, Uboldi: l’Alpino scampa a Piazzale Loreto, eviterà la Foiba? « Dovatu says:
Nov 12, 2011
[…] Uboldi, che è Alpino fin nel midollo, spiazza le forze avverse: “Tutto nasce da qui!”, sbotta la sua lunga e folta barba rossa. Ed estrae le prime prove testimoniali: due bottiglie di birra ma che birra! L’etichetta è entusiasmante: BIRRA PERONA, sponsor ufficiale dell’Adunata Nazionale Mininaja! […]