Vado, etichetto e TONNO

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Dal ‘packaging’ al ‘pacco’. Insultati e minacciati a seguito della nostra inchiesta sulle frodi alimentari. Vengono a galla precedenti condanne, sequestri e denunce.

Avremmo voluto stendere un velo pietoso su quanto da noi pubblicato precedentemente riguardo questa grottesca (e maldestra) vicenda. Ma il pubblico ‘invito’ “Vai a cag…! proferitoci dal signor Giuseppe La Torre, titolare di alcuni negozi di prodotti alimentari tipici (!), tra i quali I Capricci del Tonno, -a Favignana (Tp), San Vito Lo Capo (Tp) e Taormina (Ct)- , ci ha fatto desistere dalle nostre intenzioni umanitarie.
La parodia della stretta di mano cercadoci ai tavoli di un bar, la comunicazione baritonica “lei sa far bene le foto ma non è un giornalista, quei diecimila euro di multa dei Nas non li pago io”, udita da oltre sette testimoni noti ed idonei, oltre a cinque bambini (complimenti signor La Torre), ed il gestaccio con il dito medio all’insù (un po’ goffo, signor La Torre), ci ha fatto anzi optare per dedicarle un sano e dettagliato articolo.

Che non è l’articolo che La Torre ci ha -invano- proposto di redigergli, dopo averci più volte contattato tramite un suo tirapiedi, al telefono ed, infine, con una delle più prolisse e contraddittorie interviste che abbiamo mai condotto. No, signor La Torre: noi non scriviamo contro nessuno (i suoi concorrenti compresi); raccontiamo quello che accade, fotografiamo e registriamo. Tutto. E non ci interessa quel che ci ha detto, importunandoci per strada, il suo tirapiedi: “Adesso scrive un articolo il giornalista di Armani”.

Ci siam dati un po’ da fare, come lavoriamo noi.

Un mese fa, nel suo negozio di San vito Lo Capo (Tp), una commessa ci ha venduto una scatola di tonno, a 25€, dichiarando e ribadendo che si trattava di “tonno di Mattanza di Favignana”.

Idem dicasi per la dicitura affissa sul cartellone appoggiato di fronte al negozio.

L’etichetta però, come segnalato in altro articolo, si solleva e… sorpresa!
C’è scritto “Tonno del Mediterraneo in olio d’oliva”: lei dice che è ‘packaging’, noi diciamo che è un ‘pacco’.
.

Che è il motivo per cui il 7 Agosto 2007 il suo negozio di Favignana è stato sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza, da parte dei militari della Guardia di Finanza, per “atti diretti idonei in modo non equivoco a consegnare ai clienti merce diversa per qualità, origine e provenienza rispetto a quella dichiarata, detenendo a tal fine 307 kg di prodotti ittici pubblicizzati, contrari al vero, mediante due cartelli come prodotti derivanti dal tonno della Tonnara di Favignana” (sequestro successivamente non convalidato).

 

Che è poi il medesimo oggetto di un ricorso, per pubblicità ingannevole, presentato da alcuni turisti di rientro da una vacanza a Favignana (2007) all’autorità garante della concorrenza e del mercato: “l’etichetta posta sulle confezioni risulta artificiosamente sovrapposta alla vera etichettatura stampigliata sulla latta”, si legge nella scrupolosa segnalazione.

Che è simile ad una denuncia presentata ai Nas di Palermo il 14 Marzo 2008 da un altro produttore di tonno che si è ritrovato in mano un vasetto di tonno, “prodotto per La Torre Giuseppe” ma recante l’indicazione alfanumerica dello stabilimento del denunciante.
Casualmente La Torre non produce più tonno, non ha più uno stabilimento.
O sono tutti suoi? O meglio, parlando la sua lingua, il tonno è cosa sua?

 

Ma veniamo ad un’altra chicca:

Il patteggiamento (2010) per i ‘Capperi di Pantelleria’: per il Tribunale di Trapani provenivano, invece, dal Marocco ed erano di scarsa qualità.
Frode e vendita di prodotti industriali con segni mendaci: tre mesi di reclusione convertiti in multa di tremila euro con, a corollario, ulteriori indagini per individuare esattamente da dove provenivano gli altri prodotti ittici sequestrati.

 

Passiamo ora alle sue carte, signor La Torre, quelle che ci ha fornito prima di raccomandarci paternamente “Non faccia il giornalista, venga a lavorare per me”. Una è sì significativa: Lei ha denunciato per abuso d’ufficio i vigili di Favignana perchè le hanno fatto rimuovere i suoi frastornanti cartelli dalla pubblica via e per l’apertura di una porta. Che conferma il sentiment che lei e il suo tirapiedi hanno espresso al nostro microfono: “A Favignana, o sei di Favignana o non ti fanno lavorare”. Gliela spieghi pure questa agli isolani.

 

Oltre non andiamo, segnalando solo che lei ha dichiarato di aver “speso oltre centomila euro di avvocati” negli ultimi anni.

 

Quindi, rispondendo al suo ‘invito’ di cui sopra: ci vada lei! signor La Torre.

Tommaso Botto

5 commenti

  1. Pantelvoice says:

    Ago 23, 2012

    Rispondi

    Buongiorno! Siamo un gruppo libero di comunicazione sociale nell’isola di Pantelleria. Sul nostro blog e sul gruppo Facebook raccogliamo tutti gli articoli internet riguardanti l’isola.
    Vi richiediamo pertanto autorizzazione alla ri-pubblicazione del vostro relativamente alla parte riguardante i capperi di Pantelleria.
    Cordiali saluti

  2. Anonimo says:

    Set 6, 2012

    Rispondi

    Pultroppo quello non e’ l unico caso
    Altri imprenditori sull isola si sono arricchiti. Sfruttando La denominazione “tonno di favignana” aprendo negozi nelle piu importanti citta d italia.
    Sono contento che finalmente e’ arrivato qualcuno che corragiosamente sta denunciando il fatto.
    Cordiali saluti
    Un favignanese

  3. […] alimentari, tra i quali ‘I Capricci del Tonno’ di Favignana (Tp), ha dato seguito alle minacce dirette allo scrivente tre settimane fa. Stamani, alle ore 11.25, il trapanese factotum di La […]

  4. alfio says:

    Set 8, 2012

    Rispondi

    Già in passato questo signore ne aveva combinate delle belle,denuncia di usurpazione di numero c.e. da parte del fratello,(vedi denuncia ai sanitari di Trapani) e dopo qualche anno,ritiro del suo numero C.E.(vedi sanitari di Trapani)per tutto quello che anno trovato nel suo deposito.Quindi concludete voi consumatori

  5. Anonimo says:

    Set 12, 2012

    Rispondi

    Tutti sono bravi a sfruttare il nome di favignana distribuendo il tonno rosso in tutto il mondo e poi lo pubblicano su internet!! Scusate ma se il tonno rosso in giro se ne trova poco, come mai loro riescono a distribuirlo in tutto il mondo?

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