Uno che non sono riusciti ad imbavagliare: Palden Gyatso a Tolmezzo (Ud)

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SERATA CON IL MONACO BUDDISTA PALDEN GYATSO GIOVEDì 17 ORE 20.30

Appuntamento giovedì 17 ottobre, alle ore 20.30 presso il Museo Carnico delle Arti e delle tradizioni popolari “Gortani” di Tolmezzo, in via della Vittoria, n.2 con la serata “Il fuoco sotto la neve” che vedrà protagonista Palden Gyatso, il monaco buddista tibetano incarcerato nelle prigioni cinesi per 33 anni. Prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International Italia nel 1985.

palden gyatso

La serata è stata promossa dalla Nuova Pro Loco Tolmezzo in collaborazione con Amnesty International e gode del patrocinio della Città di Tolmezzo. Dopo i saluti del sindaco Dario Zearo e di Roberto Zamolo, presidente della Nuova Pro Loco, ci sarà l’intervento di Massimo Vitti, responsabile del Gruppo Italia 143 di Amnesty International. A seguire dunque la testimonianza di Palden Gyatso.

Nato nel 1931 nel distretto di Gyantse nel Tibet meridionale, all’età di 10 anni diventa monaco e a 16 si trasferisce nel monastero di Drepung, vicino alla capitale Lhasa. Il suo calvario inizia nel 1959 quando viene arrestato dalla polizia cinese una prima volta. Ammanettato, interrogato e bastonato, viene giudicato “reazionario” e condannato a scontare 7 anni di carcere. Nel 1962 cerca di evadere, ma viene catturato con a pochi chilometri dalla frontiera con il Bhutan. La punizione per il tentativo di fuga è molto severa: viene sottoposto a sevizie disumane, al supplizio della fame ed è costretto ad partecipare a estenuanti sedute di “rieducazione” alla dottrina comunista e maoista. La condanna gli viene aumentata di altri 8 anni.

Nel 1966, all’inizio della Rivoluzione Culturale imposta da Mao, la situazione in prigione peggiora ulteriormente. Nel 1975 termina di scontare la condanna. Viene “rilasciato” e mandato in un campo di lavoro a circa 15 miglia da Lhasa. Le condizioni in questo campo sono dure quasi quanto quelle in carcere. Nell’agosto del 1983 è arrestato nuovamente. Da allora viene trasferito in varie carceri in cui rimane per altri 9 anni, fino al giorno del suo rilascio avvenuto il 25 agosto 1992. Dopo la liberazione, Palden ha compiuto numerosi viaggi in Europa e in America, su sollecitazione del Dalai Lama, per raccontare la propria esperienza di dolore e per chiedere giustizia per il suo popolo.

Redazione

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