UDINE: PATTINAGGIO NEL BRONX E STADIO NUOVO PER IL ‘BALON’

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Calcio e sport minori o sport figli di un Dio minore?

pattinaggio udinese (2)

Le oltre cento allieve e gli allievi dell’Associazione Pattinaggio Udinese vivono una paradossale situazione di precarietà.
La pista di pattinaggio di via di Brazzà, ad Udine tra via Pradaman o e viale Palmanova, ha seri problemi infrastrutturali: dal tetto piove acqua e le gradinate non sono a norma.
Un disagio che si ripete da anni, nel quasi immobilismo del proprietario dell’impianto, il Comune di Udine.

E vi sono problemi di vicinato non da poco: l’area sportiva è infatti ‘condivisa’ con il Donatello Calcio (il ‘balòn’!), vivaio calcistico del giocatore (o ex?) Totò Di Natale che ad Udine ha attecchito anche nel business.
Il campo sportivo del Donatello sta vedendo la conclusione dei lavori: oltre ai campi ‘sintetici’ sorti un anno fa, sta prendendo forma un vero e proprio stadio, con tutte le caratteristiche tipiche degli stadi di calcio, recinzioni in primis.
Recinzioni che hanno delimitato la pista stessa di pattinaggio, creando quasi un’enclave all’interno dello stadio di Di Natale, non senza pregiudizio delle attività sportive del Pattinaggio, come ad esempio il routinario taglio dell’erba del campo da calcio, sempre di pomeriggio, sempre durante gli allenamenti di pattinaggio (spesso con sottofondo musicale), ad opera di un tale che pare farlo apposta a spaccare i timpani a bordo del suo trattorino…

Recinzioni anche psicologiche che evidenziano la diversità di trattamento tra calcio e altri sport, in questo caso il pattinaggio artistico, un’ambiguità stigmatizzata da alcuni genitori: “Se penso che per il calcio si spendono fior fior di soldini (vedasi i lavori per gli spogliatoi attigui alla nostra pista), mi fa veramente arrabbiare che per il pattinaggio il trattamento sia ben altro!!! “.

[ Paradossi e deliri della Pubblica Amministrazione italiana -da Nord a Sud- nel libro “Quando l’Ente mi tenta!“]

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In effetti, a rileggere il travaglio burocratico che il Pattinaggio Udinese ha vissuto negli ultimi anni, la sudditanza nei confronti del calcio è pietosa, un retaggio di una cultura passata che non trova conferme nell’attualità.
Ed il Comune di Udine fa una pessima figura, avendo addirittura prospettato di spostare pista ed atlete dall’altra parte di Udine, nei pressi di via Riccardo di Giusto, quartiere difficile noto anni fa come “il Bronx”.

Ecco come alcuni attivissimi genitori riassumono questa paradossale vicenda fanta-burocratica filo-calcistica:

“Vi scrivo per mettere a parte tutti voi, forse con un po’ di ritardo, di tutto quello che io e gli altri genitori del mio gruppo abbiamo fatto in quest’ultimo anno perseguendo un unico obiettivo: la messa a norma delle gradinate della nostra pista e soprattutto il rifacimento completo del tetto e la chiusura delle pareti laterali perché siamo stanchi, come sono sicura lo sarete anche voi, di lasciar pattinare le nostre figlie al freddo in inverno o peggio ancora di non vederle pattinare affatto nelle giornate di pioggia come da noi, purtroppo, capita assai spesso.
A fine novembre dell’anno scorso ho scritto una lettera con le vostre firme indirizzandola non solo all’assessore allo sport ma anche al Presidente della Provincia, al Sindaco di Udine e soprattutto al Messaggero Veneto. Alla lettera allegavo anche numerose foto della pista bagnata.
A seguito di questa lettera sono stata contattata da un giornalista del Messaggero Veneto che in data 16 dicembre ha pubblicato un articolo sulla nostra lettera di protesta.
Durante il saggio di Natale ho raccolto le vostre firme anche per una seconda lettera inviata poi all’assessore Basana e come ricorderete abbiamo scritto anche uno striscione esposto ai bordi della pista.
Fra gennaio e marzo io e altri genitori abbiamo avuto diversi incontri con l’assessore allo Sport Basana e l’assessore ai lavori pubblici Scalettaris durante i quali abbiamo ribadito le nostre richieste.
Ad aprile 2016 è uscito un nuovo articolo sul Messaggero Veneto relativo al piano delle opere per le scuole ed impianti sportivi dal quale abbiamo rilevato che per la sistemazione dell’intera area sportiva di via Pradamano sono stati stanziati 200.000,00 euro sufficienti per quanto ci riguarda solo a coprire i costi della messa a norma delle gradinate e della riparazione del tetto.
La chiusura della nostra pista ci è sembrata ancora molto lontana..
Così d’accordo con gli altri genitori abbiamo chiesto un altro incontro all’assessore Scalettaris che il 13 maggio ci ha comunicato che la regione avrebbe girato a luglio al Comune di Udine 5 milioni di euro e di questi l’assessore intendeva destinare l’importo di un milione di euro per la nostra area sportiva. Con questi soldi si sarebbe potuto finalmente realizzare la chiusura delle parete laterali della pista con annessi bagni e spogliatoi. L’assessore Scalettaris, come egli stesso ha dichiarato, ci ha “messo la faccia” con noi genitori e si è impegnato a ricontattarci non appena i soldi sarebbero stati girati al comune di Udine e poi a settembre a sottoporci un progetto.
Il 27 luglio siamo stati convocati dalla segreteria dell’assessore Basana e dal vicesindaco Giacomello ma per un progetto completamente diverso:
un bando nazionale scadente nel giro di poche settimane grazie al quale il comune di Udine pensa di realizzare un palazzetto dello sport destinato agli sports su rotelle e non solo da edificare in una delle periferie degradate di Udine e quindi la zona di via Riccardo di Giusto. Detto progetto, se andasse in porto, ci è stato confermato, permetterebbe di accedere a fondi ancora maggiori purché sostenuti anche da capitali privati.
Una soluzione di difficile realizzazione per noi sia per la ricerca di capitali privati sia per la localizzazione che per la necessità di condividere il medesimo spazio con altre attività sportive.
E così veniamo all’incontro del 31 agosto alla presenza del Vice Sindaco Giacomello e dell’assessore Scalettaris: il primo ci ha comunicato che massimo entro due mesi dovremmo sapere se il finanziamento per il palazzetto nella periferia di via Cividale potrebbe andare in porto…
Il Vice Sindaco ne sembra entusiasta ma ammesso che si raccolgano i capitali privati richiesti, i tempi di realizzazione sarebbero lunghissimi .. 2019 se non oltre
Ci hanno assicurato che invece i lavori di messa a norma delle gradinate e del rattoppo del tetto partirebbero a breve perché i soldi ci sono e sono stati stanziati.
L’assessore Scalettaris, su mia espressa richiesta, mi ha comunque assicurato che l’opzione di destinare un milione di euro al nostro polo sportivo di via Pradamano non è sparita ma va da sé che i lavori di messa a norma delle gradinate e del rattoppo del tetto, per intenderci con i 200.000,00 euro già stanziati, se realizzati, escluderebbero qualunque altra ipotesi.
Concludendo ciò che per ora resta da fare è aspettare i due mesi e poi muoverci anche se dobbiamo essere pronti a far sentire ancora la nostra voce perché il Vice Sindaco non ha nascosto minimamente che rifare il tetto e chiudere la nostra pista non rappresenta un buon progetto, per cui non credo che lo sosterrebbe!”.

pattinaggio udinese (1)

L’appello in extremis di altri genitori che non considerano fondamentale la ‘chiusura’ della pista: “Tappateci il tetto, sistemateci le gradinate per poter ospitare decentemente il pubblico in occasione dei saggi ma fate presto, state facendo una figuraccia! Perché noi paghiamo la Società e la Società paga l’affitto al Comune… A Giugno siamo finiti ai Rizzi, in una palestra a quaranta gradi su un pavimento poco idoneo, L’anno passato han fatto quel carnevale con le gradinate vietate ma se qualcuno si assumeva la responsabilità si poteva…”.

E l’ancestrale dubbio lanciato di sfuggita: “Non sarà mica perché là son maschi e qui son quasi tutte femmine?“.

Un padre esasperato: “E basta con ‘sto calcio, ha perso ogni credibilità, ci mandano i figli solo perché sperano che diventino milionari. L’Udinese Calcio ha indirettamente soffocato tutti gli sport a Udine, son spariti tutti i campetti da basket, ad esempio, le scuole non li portano più a sciare.., qui vicino alla pista di pattinaggio c’erano due campi da tennis, li hanno tolti per farci la Baita degli Alpini, Viva gli Alpini ma… pare che tutto sia finalizzato al calcio, al ‘balòn’! Nel calcio girano miliardi, che si paghino da soli le loro mega-strutture.. ‘Sto ‘balòn’ ha veramente rotto le scatole”.

Quindi.., o il locale Messaggero Veneto non ‘stimola’ sufficientemente i decisori locali o il vice-sindaco non vede oltre un campo di calcio o Totò Di Natale è il vero sindaco di Udine.

Tommaso Botto

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