La decadenza è ciclica, basta leggere la storia dell’umanità.
Capita ad Udine che in questo periodo l’attenzione venga spostata dalle effettive necessità della popolazione agli estemporanei capricci della esigua minoranza omosessuale che vorrebbe poter accedere all’istituto del matrimonio ed avere anche figli: l’amministrazione comunale, in primis il sindaco Honsell e l’assessore al traffico Pizza, si dedica infatti anima e corpo a sostenere l’approvazione della Legge Cirinnà sulle unioni gay; intanto, lascia tre scuole sprovviste di parcheggi per le auto, con inevitabili ripercussioni sulle famiglie vere.
E, soprattutto, davanti agli istituti scolastici di via Baldasseria Media, dei quali abbiamo già parlato pur non avendo constatato alcun intervento da parte del Comune di Udine, ci fanno notare che non v’è nemmeno uno stallo riservato ai portatori di handicap: anzi, sono stati sbattuti alcuni cassonetti proprio nei posti auto e addirittura sul marciapiede. La gente s’arrangia come può ma alcune fasce più deboli non possono.
Purtroppo, nei giorni scorsi, un genitore che accompagna a scuola in auto il proprio figlio, disgraziatamente impossibilitato a camminare sulle sue gambe, non trovava proprio parcheggio: percorsa la via su e giù, è stato costretto a posteggiare in doppia fila, per estrarre la carrozzina, porvi il bambino ed accompagnarla dentro l’istituto.
Nel mentre, altri genitori, ignari della difficile situazione, hanno iniziato a strombazzare e ad inveire contro l’automobilista che pareva fare i comodi propri.
Purtroppo, la comodità è quel che proprio gli mancava: immaginate la tensione psicologica, l’umiliazione della creatura che si è sentita sbeffeggiata dal mondo, senza aver colpa alcuna.
E tutto perché nessuno ha pensato di creare opportuni parcheggi per gli invalidi, loro sacrosanto diritto, davanti a tre scuole.
Ma pare che la decadenza voglia privilegiare altri presunti diritti.