40 anni non sono bastati.
Ma adesso l’impresa Antoniazzi s’è stufata e l’ampio parcheggio di via Baldasseria Media, ad Udine, è recintato e vuoto, da oltre un mese.
Il problema è che si trova davanti a tre scuole (oltre 400 bambini, immaginate quante auto!), arrecando disagi e una crescita esponenziale del traffico, rallentato e quindi enormemente inquinante.
Nel 1974 l’impresa Antoniazzi (di Ugo e Danilo) edificava reolarmente un complesso abitativo in una zona della città che all’epoca era campagna aperta.
Tutto regolare, con certificati di regolare esecuzione, collaudi e abilità ottenuti nel 1975.
Ma la zona non era urbanizzata e venne stipulato un Atto di sottomissione che prevedeva questo: l’Impresa versava a garanzia (prima dell’inizio dei lavori) oltre dieci milioni di Lire; il Comune, una volta ultimati i lavori, avrebbe provveduto all’urbanizzazione, restituendo la garanzia alla ditta costruttrice e riscattando quel ‘contorno’ che sarebbe divenuto (e divenne) pubblico.
Ma, come capitò poco più in là, in via Jacopino del Torso, il Comune ha perso la strada.
Nel senso che, questo tratto di strada e le viuzze attigue (1.500 mq) che percorrono il perimetro di queste ville, non venero riscattati dal Comune, né, tanto meno, il Comune restituì la somma agli Antoniazzi.
Sicché questi pezzi di strada restarono di proprietà sino ai giorni nostri dell’impresa costruttrice.
Ma il Comune, all’epoca, urbanizzò la zona e, addirittura, plantumò una bella fila di alberi sul ciglio stradale, creando una lunga e stretta aiuola che divide via Baldasseria Media, per un tratto di 150 metri, da una sua parallela, ossia il parcheggio e la strada d’inversione praticata quotidianamente da centinaia di auto, sia dei residenti che dei genitori degli alunni della Scuola Elementare Boschetti Alberti, dell’adiacente asilo nido e della nuova scuola dell’infanzia, l’asilo inaugurato tre anni fa, dopo una progettualità ultradecennale.
Il Comune di Udine è famoso per avere ‘beghe’ in piedi da decenni, sembra un vizio, contraddistinto da ottusa caparbietà…
Due anni fa, il colpo di scena: il Comune, anziché rispettare gli accordi degli anni ’70 (!), intimò all’impresa di provvedere, a sue spese, alla manutenzione dei cordoli dell’aiuola, in quanto deteriorati e pericolosi.
Una decisione incredibile, un paradosso, visto che contemporaneamente il nuovo Piano Regolatore destinava l’area a parcheggio pubblico, com’è nei fatti da quarant’anni.
L’impresa Antoniazzi, vistasi rispondere che l’importo versato allora a garanzia si riteneva “prescritto” ed assuntasi un’ulteriore onere assicurativo per tutelarsi dalle problematiche d’accesso sul terreno formalmente ancora di sua proprietà, risponde così alla tracotanza dell’Ente: fa togliere tutte le auto e recinta l’area, per, formalmente, procedere a ipotetici lavori di messa in sicurezza.
All’ennesimo incontro con il Comune, al quale sono giunte nell’ultimo mese decine di lamentele, riceve questa risposta: se mettete a posto l’area e cedete la proprietà al Comune, spese notarili a vostro carico, ci occupiamo noi dell’area.
Antoniazzi non ci sta e il ‘cantiere’, adesso, può chiudere l’area per tre anni almeno, con un disagio evidente per decine di famiglie.
Una situazione insostenibile anche per i residenti, preoccupati per l’impossibilità, oltre che di parcheggiare di fronte a casa, di ricevere eventualmente ambulanze o vigili del fuoco etc.
Per cui è scattata una petizione che chiede al Comune di risolvere questa disastrosa impasse.
Idem dicasi per l’altra petizione dei genitori degli alunni che chiedono, in buona sostanza, di continuare ad utilizzare, in sicurezza, il parcheggio: ora infatti le auto devono accatastarsi in lunghe file sui marciapiedi, anche a trecento metri dalle scuole, con inevitabili ritardi e situazioni di pericolosità stradale, proprio davanti alle scuole.
Un altro paradosso di viabilità insiste però in questa via che potrebbe altrimenti essere tranquilla e scorrevole: negli unici parcheggi rimasti davanti alle scuole, campeggiano infatti alcuni cartelli di divieto.
Paradossalmente, sarebbe vietata sia la sosta che la fermata proprio negli orari di afflusso e deflusso delle scuole. Ma non è incredibile?
Patetica ed ilare un’altra considerazione.
Il Comune ha previsto di creare in loco anche una pista ciclabile: a meno che non venga edificata in altezza o sotterranea, non si comprende bene dove possa passare se non eliminando gli ultimi posti auto rimasti.
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1 comment
guido says:
Mag 5, 2018
Spero che il nuovo Comune sia amministrato dalla Destra politica.
questo rimane uno scempio di ieri e di oggi.
Basta con le menzogne e tali volgarità!
Guido Fazzino