In seguito a quanto accaduto e narrato (LA TRASPARENZA OPACA) riguardo alle delibere della Giunta FVG del 2010 non reperibili su Internet, il Segretario Generale della Regione, Daniele Bertuzzi, ci ha gentilmente precisato quanto segue, utili chiarimenti da parte di una delle massime autorità in materia, essendo anche Professore di Diritto Amministrativo presso l’Università di Trieste.
“Dalla delibera numero 2589 alla numero 2597 non sono deliberazioni formali ma comunicazioni degli Assessori, di regola chiamate “generalità” di Giunta; esse riguardano atti di indirizzo politico per i quali la legge non prevede nessun onere di pubblicazione. In questo caso, se è interessato ad una generalità di Giunta, può fare formale domanda di accesso ed il responsabile del procedimento valuterà sul suo accoglimento. Dalla numero 2599 alla numero 2604 si tratta di atti dell’Avvocatura regionale che riguardano gli atti processuali delle vertenze della regione. Tali atti sono sottratti all’obbligo di pubblicazione dovendosi salvaguardare la strategia processuale della regione la quale, sino al termine della vertenza, non è tenuta a rivelare ad alcun soggetto gli argomenti in base ai quali intende confutare le pretese avversarie. Anche in questo caso, se è interessato, può fare formale domanda di accesso ed il responsabile del procedimento valuterà se sono venute meno le esigenze di riservatezza riferite alla difesa in giudizio della Regione”.
Fatto sta che a noi interessava la n°2593, alla quale faceva riferimento un altro documento, parimenti non pubblico, della regione autonoma: cercandola abbiamo trovato ‘un buco’ informativo e su quelle 15 delibere mancanti avremmo potuto ipotizzare qualsiasi cosa, per cui abbiamo chiesto di leggerle e non ce le hanno fatte leggere.
Ma il problema, a nostro avviso, sta proprio in questo: bisogna conoscere precedentemente il contenuto del documento -anche la sua esistenza- per chiedere di leggerlo e questo ci sembra un paradossale controsenso.
Il professor Bertuzzi fa sicuramente il suo lavoro e si è gentilmente interessato al nostro piccolo caso, anche perché “Sono per la trasparenza”, ha specificato, ”e siamo pagati dalla collettività”.
Ben comprendiamo che in questa delibera di generalità vi sia una minima parte di quanto si dissero i nostri rappresentanti del governo regionale quel lontano (neanche tanto) 10 Dicembre 2010 ma ci chiediamo questo: gli atti di indirizzo politico ‘riservati’ non potrebbero dirseli al telefono?
Oltretutto, riservati… mica per tutti! Scopriamo che funzionari, dipendenti, consiglieri etc, della regione possono accedervi dalla rete interna. E allora? Non eravamo tutti eguali davanti alla legge?
Questo velo di segretezza (poi smontato dai fatti) ci sembra sia sleale che un po’ patetico.
Nella fattispecie (la ormai famosa delibera n° 2593 del 2010), non si trattava del disatro di Ustica, bensì di una tirata d’orecchie dell’ex Ministro Tremonti all’ex Presidente Tondo per la fallimentare gestione dei 136 milioni di euro destinati ai programmi europei Italia-Slovenia.
E probabilmente all’opinione pubblica interessa (e interessava già il giorno 11 Dicembre 2010) sapere che Tremonti ha tirato le orecchie a Tondo per quei 136 milioni per i quali l’allora Ministro paventava il disimpegno, non solo comunitario (purtroppo avveratosi) ma anche nazionale.
Come all’opinione pubblica interessa il fatto che, in un modo o nell’altro, si sia steso un velo (pietoso) su questa incredibile vicenda, tipicamente, nel contempo, sia ‘italiana’ che ‘europea’.
E, presumiamo, che all’opinone pubblica interessi ora capire qualcosa di più su questo balletto, in cui l’ex presidente Tondo che poco masticava d’Europa ora si candida per l’Europa (pare con Forza Italia, quando deciderà) e l’attuale presidente Serracchiani (PD), che lasciò anzitempo il suo incarico in Europa, subentrando a Tondo, dimostra anch’ella di masticare poco d’Europa, visto che proprio sotto la sua presidenza il programma Italia-Slovenia non ha raggiunto il target di spesa.
A questo punto, sia Tondo che Serracchiani, entrambi ‘europei’, perché non ne parlano chiaramente, esibendo i fatti, prima di tutto, e poi i documenti?
Senza tirare in ballo il diritto amministrativo visto che, se va avanti così, ne rimarrà ben poco… qui siamo tutti trasparenti.