Telenovela Mazzolini: il consigliere ineleggibile non si dimette e porta ancora carte

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A quale puntata siamo arrivati?

Sinora Stefano Mazzolini, eletto consigliere regionale FVG tra le fila della Lega Nord con misere 928 preferenze, è stato dichiarato ineleggibile sia dalla Giunta per le elezioni che dal voto segreto del Consiglio regionale.

Il perché della sua ineleggibilità è riassunto QUI.

mazzolini

Mazzolini non s’è fatto da parte, ha presentato il pappone di sue controdeduzioni e la Giunta per le elezioni (che ha quest’unico ruolo: confermare la validità dei risultati elettorali) l’ha di nuovo ‘trombato’.
Martedì ci sarà il voto definitivo del Consiglio regionale.

In un Paese normale, anziché proseguire in una crociata per la poltrona, il politico si sarebbe dimesso -anche perché è l’unico caso nella storia regionale– e Amen, salvando (un minimo) la faccia (sinora dimostratasi molto tosta).

Invece il tarvisiano tira fuori gli artigli, scomoda sofismi di diritto costituzionale e lascia intuire che comunque si rivolgerà a TAR e Consiglio di Stato.

Questo il comunicato ufficiale dalla Regione:
“La Giunta per le elezioni, presieduta dal presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, si è nuovamente riunita per proseguire nell’esame della posizione del consigliere Stefano Mazzolini (eletto nelle liste della Lega Nord), in merito la sussistenza della causa di ineleggibilità determinata dal fatto di essere – in quanto presidente di Promotur – amministratore di un ente regionale e di non aver rimosso tale causa tempestivamente.
Nella riunione di ieri è stato ascoltato l’avv.Elena D’Orlando, docente costituzionalista, delegato dal consigliere, che ha evidenziato come in un quadro normativo quale l’attuale, a suo dire, non è chiaro e inequivocabile che l’Agenzia Promotur sia assimilabile a ente regionale, e si può configurare sia la condizione di incompatibilità sia quella di ineleggibilità.
E, pertanto, sulla scorta di una serie di pronunciamenti della Corte costituzionale, al consigliere Mazzolini sia possibile applicare il principio del favor rei, ovvero l’interpretazione meno restrittiva, privilegiando il pronunciamento elettorale e difendendo il principio del diritto ampio all’elettorato passivo.
Al termine, la Giunta per le elezioni – organo consiliare composto da 8 consiglieri a titolo individuale e non rappresentanti diretti di forze politiche – ha approvato, a maggioranza, la conferma della contestazione della causa di ineleggibilità da sottoporre al Consiglio, ritenendo ancora valide le condiderazioni a suo tempo adottate nei confronti del consigliere Mazzolini inteso quale amministratore di ente regionale. Tale proposta sarà portata al vaglio del Consiglio regionale nella seduta d’Aula di martedì 29 luglio”.

 

Tommaso Botto

1 comment

  1. Tommy says:

    Lug 29, 2013

    Rispondi

    E, pertanto, sulla scorta di una serie di pronunciamenti della Corte costituzionale, al consigliere Mazzolini sia possibile applicare il principio del favor rei, ovvero l’interpretazione meno restrittiva, privilegiando il pronunciamento elettorale e difendendo il principio del diritto ampio all’elettorato passivo –
    Allora, se Totò Riina prende due milioni di voti cessa di essere un mafioso?

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