Storia del censimento: le rilevazioni nell'antichità

Share Button

La storia del mondo da sempre contraddistinta da enumerazioni di persone e cose.

È difficile risalire alla prima forma di censimento, inteso come determinazione quantitativa individuale, universale, simultanea e periodica degli appartenenti ad una specifica entità territoriale.

L’interesse dei popoli del mondo per l’enumerazione dei propri appartenenti risale alla notte dei tempi: basti pensare ai dipinti rupestri delle epoche primitive, ritraenti gruppi di uomini, prede di caccia, utensili e oggetti, spesso rappresentati in prospettive d’ordine numerale.

Sicché vediamo avvalorata la tesi secondo cui l’umanità ha sempre dimostrato un’attenzione innata per l’enumerazione di sé e delle proprie “cose”.

Nell’epoca antica gli obiettivi principali delle rilevazioni demografiche ante litteram erano principalmente militari e fiscali: erano volute dai potenti dell’epoca, per lo più su scala locale, quindi prescindenti dai principi di simultaneità ed universalità, propri dei sistemi censuari moderni, per la stima dei tributi dovuti in base ai beni posseduti e per il calcolo degli uomini da destinare, secondo svariate regolamentazioni, alle attività belliche.

Potremmo arguire che da tale motivazione originale scaturisce quell’atavica diffidenza degli individui, diffusa a tutt’oggi, a rispondere a quesiti riguardanti la sfera patrimoniale e personale, quasi che l’imposizione improvvisa e spregiudicata dell’antico balzello in seguito all’elaborazione di nuove informative fosse un’eventualità attuale.

Alcune fonti citano notizie sicure di censimenti su vasta scala organizzati dalle grandi civiltà fluviali in Mesopotamia, con la prima sistematica attività d’enumerazione sviluppata dai Sumeri nel 3800 a.C.

Contestualmente gli antichi Egizi, in un epoca di continue guerre e carestie, approntarono sistemi di rilevazione e registrazione censuaria aventi rilevanza strategica per la pianificazione delle risorse da destinare alla popolazione e la quantità di manodopera e di soldati a disposizione dei faraoni.

In questi casi i metodi d’enumerazione furono certamente inappropriati e distanti dall’agognato criterio di rappresentatività della realtà della popolazione: il censimento era un progetto troppo costoso in termini di risorse e richiedeva l’elaborazione ed applicazione di strategie di contatto relazionale troppo avanzate, spesso incomprensibili per la cultura dell’epoca ed incompatibili con le necessità preminentemente pratiche, per lo più miranti alla sopravvivenza, delle popolazioni in questione, in un contesto sociale in cui la schiavitù, ad esempio, era un istituto all’ordine del giorno.

In Cina furono approntati i primi conteggi della popolazione attorno al 3000 a.C.; contemporaneamente in India vennero eseguite enumerazioni delle persone e delle risorse alimentari: possiamo inferire che le attività censuarie “nascono” nelle terre storicamente più popolate, in cui la densità demografica, la natalità e la mobilità, sono considerati da sempre come indicatori di sopravvivenza per popoli interi.

Il più antico censimento di cui si conoscono i risultati è quello tramandato dalla Bibbia, effettuato da Mosè attorno al XIII secolo a.C., nel deserto del Sinai, dopo l’esodo dall’Egitto, e mirante all’enumerazione per capifamiglia, distinzione del mestiere, valutazione del censo, riguardo a tutti i maschi:

“Il Signore parlò a Mosè, (…), e disse: ‹‹ Fate il censimento di tutta la comunità degli Israeliti, secondo le loro famiglie, secondo il casato dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, testa per testa, (…). “

I censimenti vennero effettuati dai Greci e dai Romani, già alcuni secoli prima della nascita di Cristo.

Risale al 709 a.C. la Tabula Heracleensis, nella quale è previsto:

eorumque nomina praenomina, patres aut patronos, tribus, cognomina, et quot annos quisque eorum habet, et rationem pecuniae ex formula census, quae Romae ab eo, qui tum censum populi acturus erit, proposita erit, ab iis iuratis accipito; eaque omnia in tabulas publicas sui municipi referunda curato; (…)”.

Nel 555 a.C. fu istituita da Servio Tullio la Lustratio, cerimonia di purificazione della città concomitante al censimento individuale dei cives maschi, ogni cinque anni (lustrum).

Risale al 443 a.C. l’istituzione dei censores, magistrati incaricati di censire la popolazione, eletti ogni cinque anni dai comizi centuriati. La finalità principale della loro attività di conteggio e classificazione risiedeva nell’ordinamento delle liste elettorali, delle milizie e dei tributi: si tramanda che il census comprendesse pure donne e bambini, principalmente per la distribuzione corretta delle annonae (generi alimentari).

Da notare che l’etimo latino census, da censēre (recitare, dichiarare solennemente), è evidentemente alla base delle principali dizioni straniere moderne riferentesi all’attività censuaria: census inglese, zensus tedesco, recensement francese, censo spagnolo.

I censores tenevano la loro carica per diciotto mesi, tempo massimo previsto per eseguire l’enumerazione della cittadinanza secondo classi di censo. Viene così introdotto il concetto di periodicità dell’enumerazione censuaria, canone fondamentale del censimento moderno.

In seguito il censimento fu introdotto come istituto obbligatorio non solo per l’urbe e la penisola italica ma anche per i territori conquistati, per valutarvi le risorse umane e le ricchezze economiche.

Il censimento dell’antichità più famoso, quello di cui si sente parlare nella cultura cristiana sin dall’infanzia, è quello che fa da retroscena alla natività di Cristo, riferito nel vangelo di Luca: non è ben chiaro però se fosse organizzato su scala globale (il mondo romano), per ordine d’Augusto, oppure locale, per volontà del legato di Siria, Quirinio.

.

(Segue in Storia dei censimenti: da Carlo Magno ai censimenti moderni)

.

Tommaso Botto

2 commenti

  1. […] elettronico del vecchio censimento consiste in questo: al viso del rilevatore è stato sostituito lo schermo di un […]

  2. sara says:

    Ott 16, 2011

    Rispondi

    grandioso!! una storia tutta fatta, x il mio compito di cittadinanza.. che odio la Martinelli ooohh!! ciaooo p.s siete di grande aiuto!

Commenti

Nome *

Sito web

Ultime news