Sci vintage ’60: la processione Promotur nel tetris di Tarvisio

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Un calvario, all’ombra di deficit, sperperi e progetti campati per aria, alla ricerca della Prasnig

Taglio del nastro della nuova seggiovia Prasnig: una lunga salita a piedi, iniziata alle 11 del 18 Gennaio, sul Monte Lussari, sui ripidi scalini del santuario del Lussari, sorreggendo un’anziana che va a pregare e che non ce la fa ad andar su sulle scivolose pietre innevata; e poi lungo un bellissimo sentiero su circa un metro di neve, sotto una bella nevicata, tutto con gli sci in spalla.

Con le tante divise presenti, la lunga fila umana evocava l’Armir.

Ma la pista, apriti cielo, è chiusa e fanno vedere solo la seggiovia nel suo punto d’arrivo.
In funzione ma vuota e dopo un po’ viene chiusa. Misteri…

Ci si sciroppa il discorso del presidente di Promotur che dichiara che ‘solo uno è contro la politica del fare’ (non ha detto il nome, però, forse è da leggersi in qualche notiziola apparsa sui giornali di carta di copia-incolla) e -mentre tanti tra gli astanti spifferano l’imminente commissariamento dell’Agenzia Promotur– delira di faraonici investimenti (ancora) -come se il suo seggio presidenziale fosse il soglio pontificio (a vita): tra questi, una pista che scenderebbe -non si sa per dove, a meno che non ricostruisca la montagna- a Valbruna.

E nessuno gli replica alcunchè, perché non c’è nessun politico -e ci diranno poi alcuni ‘personaggi’ di non essere stati invitati-, tranne il Sindaco che non può che tenere un giusto discorso di circostanza , i giornalisti sono pochi, la maggior parte in abiti ‘urbani’, c’è un lobbysta udinese che fuma il sigaro che di certo non fa domande compromettenti e subito viene data la parola al Sacerdote che benedisce tutto e tutti.

Fotodi gruppo e, allora, tutti si spostano in una locanda, ridiscendendo al campo base -dell’ascensione a piedi-, sempre sci in spalla, per il brindisi consueto (‘prosecco e frittolin’) e ci si sofferma a chiedere informazioni su dove si scii in quel posto: la seggiovia intanto viene aperta e dopo poco sale un consigliere regionale, non invitato, a cerimonia conclusa.

Ci si guarda attorno e tranne una strettoia e il sentiero del Pellegrino percorribile a piedi, non si capisce dove si possa scendere con gli sci. La strettoia è chiusa ufficialmente ‘per valanghe’, a 1.600 metri di quota, sarà quella la pista?

Si apprende che la pista fantasma riporta alla base della seggiovia: ma per sciare in senso opposto, ossia da dove si è giunti, l’anello di congiunzione ‘astrale’, la pista non c’è. Cioè, il collegamento è ‘a piedi’ e non è breve: il sentiero del Pellegrino, quello dell’Armir, la via centrale del paesetto del Lussari, le scale hymalaiane e lì si possono mettere gli sci (500mt?). E fortuna che c’era la neve, chissà a Primavera…

Per educazione, non ci si lancia con gli sci su quello splendido, invitante, mantello bianco che sta sotto la seggiovia ma si presenzia al ‘rinfresco’ (dove, in verità, fa un caldo boja e ci si accalca con i pochi turisti seduti a pranzo): finalmente, dopo due ore, si trova l’occasione per dare una sbirciata alle piste (e magari a quella inaugurata ufficialmente ma chiusa ‘per neve, facendo il giro per il Florianca…’).

Si scende con garbo, la neve è bella ma si scopre, alla seggiovia dell’Angelo, che… lo skipass per la cerimonia è valido solo per una salita!

A questo punto, visto che il tetris di Tarvisio ha più impianti di risalita che piste, si comprende che l’invito per la stampa era da leggersi come ‘invito a non vedere’.

Perchè lì, provate a fare un giro, se ci riuscite, gli impianti sono tutti sballati: come ci ha fatto notare un simpatico signore, ‘E’ come sciare negli anni ’60’.
Ma si può anche dire che ‘è tutto in salita’.

Si riesce finalmente a riguadagnare la strada del parcheggio, supplicando l’addetto alla microseggiovia… contemplando l’attiguo locale del presidente di Promotur.

Spiace, ancora una volta, che le belle montagne del Friuli, il miliardo ed oltre speso dalla Regione e le risorse umane, dall’altissimo livello di professionalità, impiegate nella gestione dei poli di Promotur, vengano umiliati da un board che dovrebbe dimettersi, recitare un mea culpa e iniziare a restituire qualche soldo ai contribuenti del Friuli Venezia Giulia.

 

Questa la sintesi tecnica del nuovo impianto, © Promotur:

IL TRACCIATO

Il nuovo collegamento funiviario tra la direttrice del monte Florianca e il Monte Lussari completa l’anello del demanio sciabile in quota di Tarvisio. Giunti a Malga Lussari, una nuova seggiovia permette di raggiungere la cima del monte Prasnig, con sbarco sopra le cosiddette “pozze”. Da qui, attraverso il borgo del Lussari, sarà possibile raggiungere la pista “Di Prampero”, oppure si potrà imboccare il percorso di rientro a Tarvisio con la nuova pista Prasnig, che confluisce sino alla seggiovia Hütte per poi risalire al Florianca. La successiva discesa lungo la pista Florianca, la Pista A o in alternativa lungo la B, permetterà di giungere sci ai piedi sino a Tarvisio città.

LE CARATTERISTICHE DI PISTA E IMPIANTO

La nuova pista Prasnig, per la realizzazione della quale sono stati impiegati 1.044.617 euro, è lunga circa 1,5 chilometri, mentre l’impianto al suo servizio è costituito da una seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso, con tappeto di imbarco per velocizzare la salita e una linea ascendente di 800 metri. La portata oraria è di 1.200 persone con 56 veicoli quadriposto, mentre per completare la salita ci vogliono 5 minuti e 30 secondi. L’opera è stata progettata e realizzata dalla ditta “Leitner Spa” di Vipiteno, che si era aggiudicata l’appalto integrato a seguito di gara pubblica, per un costo complessivo netto di 2.865.000 euro.

Tommaso Botto

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