Puntata numero 1001 dell’ultratrentennale progetto di collegamento funiviario tra l’italiana Pontebba (Ud) ed il comprensorio sciistico austriaco di Nassfeldpass – Passo Pramollo.
Domani l’ufficio stampa italiano, ma con sede fiscale in Austria, di Nassfeld Pramollo presenterà la nuova stagione sciistica: ci sono 15 cm di neve (salvo arrotondamenti a mezzo metro, nonostante i +10°).
Poi una nuova seggiovia riscaldata che ha sostituito un doppio skilift e i km di piste sono sempre 110 (anche se ammettono essere molto di meno, 81) ma, magia in stile VolksWagen, gli ettari sciabili sono cresciuti a 300 (+20).
Diranno anche che il nuovo Alm Resort altro non è che una lottizzazione di 28 appartamenti, chiamati ‘chalets’, da 380 posti letto?
Diranno pure che il Cube di Troepolach, con i suoi 486 posti letto suddivisi in 129 camere inaugurate nel 2004 a 100 metri dal faraonico Millennium Express, si è salvato in extremis, per la seconda volta, dalla vendita giudiziaria per un debito di otto milioni di euro? E che anche il Comune di Hermagor batte cassa per 29mila euro?
Parleranno mica del default del Land Carinzia? Chissà…
Sono infatti ben dieci i miliardi di euro che il Land deve pagare a fronte delle obbligazioni della defunta Hypo Bank. E, vendendo tutto, scuole ed ospedali esclusi, arriverebbe a malapena a pagare metà del debito. Si sa -ma altri guardano altrove- che il comprensorio di Nassfeld Pramollo è legato a doppio filo al crack di Hypo Bank. La banca “disastro” è socio della società di gestione degli impianti al 33% e, mistero, la quota societaria di Hypo nella Nassfeld Bergbahnen Gmbh non trova un acquirente. Per la stessa quota (33%) è socio lo stesso Land Carinzia (pieno di debiti, proprio a causa di Hypo, che è una sua creazione dell’era di Haider) Gli altri soci privati gestiscono l’altro terzo del pacchetto, con 8MIL€ sotto forma di equity e 17MIL€ di finanziamenti, guarda caso, bancari.
E, come abbiamo segnalato due anni fa, l’ombra di Hypo ha contraddistinto un’altra operazione che ha suscitato molto scalpore a Nassfeld Pramollo: l’Hotel Wulfenia di Arnold Pucher (il fondatore del comprensorio sciistico), oberato dai debiti – 4,1 milioni di euro ! – proprio con Hypo (una banca che è socio, creditore e debitore al tempo stesso …). Nel 2013 è stato venduto ad una società russa per il tramite di una banca cipriota. A parte i retroscena da “night club” ed il misterioso incendio che ha poi rovinato l’albergo -distruggendo la preziosa cantina a sua volta pignorata da un’altra banca creditrice-, a leggere le dichiarazioni di Pucher (figlio), non sembra proprio che Nassfeld Pramollo sia un Eldorado: “Non è il posto giusto… 40-50 euro tutto compreso”.
E nuovamente, come ogni anno, a Pontebba (Ud) serpeggia il malumore: perché i valligiani, quelli rimasti, speranzosi di veder giustamente risollevate le proprie sorti, uscendo da una crisi che ha annientato l’economia locale, vorrebbero il tanto declamato collegamento funiviario con Nassfeld Pramollo. I politici di turno glielo promettono da sempre! In maniera anche spesso avventata, come avrebbe fatto Debora Seracchiani che, a leggere l’ultima versione del project financing, avrebbe sottoscritto questa clausola: : “… in caso la Pubblica Amministrazione decida di non procedere, Doppelmayr Italia (il promotore) ha diritto ad un risarcimento per mancato guadagno del 10% del valore delle opere, pari a 8milioni di €”.
Ma il bando, promesso e spergiurato dalla Giunta Serracchiani che metterebbe nel project financing ben 49 milioni di euro, non s’è ancora visto e il progetto resta un tratteggio su una mappa. Ufficialmente, la Regione ha avuto altro da fare (dilaga la disoccupazione e nessuno crede più alla sistematica edulcorazione della realtà di questa vecchia politica ai suoi rantoli finali) e l’ultimo annuncio stampa parlava di “fine 2015”, quindi c’è ancora un mese di tempo per farne un altro…
Negli uffici si mormora invece di un dietrofront proprio riguardo allo strumento del project financing: esso è considerato troppo oneroso (la Regione s’è anche impegnata su di un altro fronte sciistico, partecipando alla ricostruzione del comprensorio sciistico sloveno di Bovec, finito in malora, al quale è già collegata la friulana Sella Nevea – Canin); esso viene inoltre analizzato lacunoso in alcune sue parti, evidenziate anche in un’interrogazione, alla quale il governo Renzi stenta a rispondere, del deputato Walter Rizzetto (“Ho sollecitato otto volte, a Dicembre devono rispondere”).
E, visto che il default, sinora rinviato per continue e costosissime iniezioni di euro da parte di Vienna, è alle porte, un ‘piccolo’ particolare fa capolino. L’accordo transfrontaliero alla base del project prevede, tra le tante fiabe, che la Regione Friuli Venezia Giulia metta 49 milioni di euro. Contemporaneamente, il Land Carinzia (che da co-proprietario ha solo da guadagnare a collegare le sue piste con l’autostrada italiana) metterebbe una mancetta di sei milioni di euro e spiccioli. Ma il Land Carinzia, adesso come adesso, con quel piccolo problema di -ben che vada, svendendo comunque gli ori di famiglia- 5 miliardi di euro, ha i sei milioni di euro? O creerà un’altra Hypo Bank, mettendola come garante? Compare ancora, spulciando nelle brochures…
Come scrivemmo oltre un anno fa, girando le domande di un lettore alla politica regionale (Serracchiani, Bolzonello, De Monte) che non ha mai risposto, alcune domandine:
“Fareste affari con una banca ridotta in queste condizioni?”
“Mettereste nel piatto 49,5 milioni di euro, avviando un business con soci totalmente privi di garanzie e a rischio fallimento?”
“Siamo sicuri dei numeri? Da una parte dichiarano 110km di piste, dall’altro solo 81km. E se i numeri fossero falsati anche per il project? C’è da fidarsi?”
“La RAFVG ha questa disponibilità economica?”