Nonostante i solleciti del gruppo consiliare del PD del Friuli Venezia Giulia , pare che i vertici di Promotur e gli Assessori Regionali del settore non intendano riferire alla commissione consiliare competente quali siano le strategie dell’importante agenzia di sviluppo della montagna.
La Giunta Regionale, per tranquillizzare quanti avevano manifestato preoccupazione in merito ad alcune scelte gestionali di Promotur, ha ritenuto sufficiente affidarsi ad un comunicato con il quale informava di aver provveduto a svolgere l’opportuna attività di controllo sull’operato di Promotur, mentre l’Agenzia ha continuato, imperterrita, a diffondere periodicamente dati statistici fuorvianti, e, ciò che più è preoccupante, a rilasciare dichiarazioni a dir poco allarmanti.
Infatti, rappresentanti autorevoli di Promotur, nel denunciare le difficoltà finanziare dell’Agenzia, hanno ipotizzato l’eventualità di chiudere, a partire dal 5 marzo prossimo, gli impianti di risalita di Forni di Sopra e di Sella Nevea e di ridurre in maniera significativa le aperture di Piancavallo.
“ Molti operatori turistici della Montagna – hanno dichiarato i consiglieri regionali Marsilio e Della Mea– , avuto notizia dell’eventualità delle chiusure anticipate degli impianti, ci hanno contattato preoccupati per il futuro delle loro attività.
Le scelte ventilate non possono arrivare come fulmini a ciel sereno, senza alcun accordo preventivo con le parti in causa e senza il dovuto anticipo in modo da consentire una programmazione adeguata.
Cosa ne sarà degli ospiti che ignari hanno raggiunto le località turistiche per poter sciare? e del personale dipendente?
E cosa rispondere alle Associazioni dei consumatori che chiederanno a Promotur di rendere conto del prezzo pagato per dei servizi rivelatosi poi inferiori a quanto promesso ?
“ A mettere in difficoltà gli operatori turistici montani, che continuano nonostante tutto a lavorare, ci pensa l’attuale situazioni di crisi contingente e il perdurare degli svantaggi delle aree marginali in cui sono costretti ad operare, senza che ci debba mettere del suo anche l’amministrazione regionale.
Promotur e gli Assessori Regionali competenti – hanno concluso i due esponenti del PD- a questo punto farebbero bene a venire in Commissione come richiesto per riferire quali siano i programmi di gestione dei Poli invernali per il proseguo della stagione in corso e quale l’impegno della maggioranza attuale in favore della crescita e dello sviluppo economico della montagna. “
2 commenti
Redazione says:
Feb 7, 2013
Lungimirante sintesi odierna del direttore del MV, o.Monestier:
Promotur affonda. Ma non è solo questione di soldi
Il conto alla fine si paga. Sempre. Anche quando si pensa che non succederà. Vogliamo parlare di Promotur? Una gestione dissennata con investimenti pubblici per drogare il mercato o semplicemente per sostenerlo. Adesso siamo al dunque. Gli impianti di Promutur non rendono per quel che costano. Il personale e le manutenzioni non stanno in piedi. La rete degli impianti di risalita è fatta di tanti moncherini che non sono connessi fra di loro e rispondono più che a una strategia di sviluppo turistico a un piano di mantenimento sul territorio dell’esistente. Senza logica, senza responsabilità.
Non si chiudono impianti già morti per non sentirsi accusare di abbandonare la montagna, per non uccidere i piccoli comuni. Così, per non voler fare delle scelte finiremo per ucciderli tutti i comuni, piccoli e grandi.
Promotur non sta in piedi perchè i costi di gestione sono alti, perchè la stagione per quanto lunga non lo è abbastanza, perchè la montagna friulana ha un mercato domestico, prevalentemente, e questo mercato non è sufficiente per tenere in piedi l’intera struttura.La montagna friulana non ha un logo, non è un prodotto industriale, non si presenta sui mercati. Chi la trova è bravo. E sugli hotel abbiamo ancora molti molti problemi.
La saga degli impianti di risalita pagati con soldi pubblici senza avviare priorità, iniziare programmazioni, studiare marketing sta finendo perchè i soldi stanno finendo e la Regione non è in grado di perpetrare lo sperpero.
Promotur deve cambiare pelle e professionalizzarsi. Ha ragione la Seganti quando rampogna Mazzolini. Il bilancio di Promotur non possiamo continuare a pagarlo noi, non in queste dimensioni. Vogliamo investire il turismo montano? Sì, ma non solo con i nostri soldi.
http://monestier-udine.blogautore.repubblica.it/2013/02/07/promotur-affonda-ma-non-e-solo-questione-di-soldi/
Promotur, tutto a posto e niente in ordine: piste sci restano aperte « Dovatu says:
Feb 11, 2013
[…] Mazzolini? La 'versione ufficiale' della Regione FVG, diramata …Leggi tutto l'articoloSCI in ginocchio: dal 5 marzo Promotur chiude Forni di Sopra e Sella Nevea Nonostante i solleciti del gruppo consiliare del PD del Friuli Venezia Giulia , pare che i vertici […]