SCI: IL BURBERO DI TARVISIO

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Fa strano pensare a quanto la Regione Friuli Venezia Giulia investa in comunicazione e promozione del turismo (Promoturismo, già Promotur), buttando tutti gli sforzi a carte quarantotto per il comportamento sicuramente censurabile di alcuni suoi dipendenti.

ski child
In quel del tetris di Tarvisio (Ud), infatti, un operatore di una seggiovia ha riservato un trattamento esclusivo ad una famigliola in vacanza.
Ecco quel che è successo:
“Sciamo spesso in regione, portiamo a scivolare i bambini più che possiamo”, scrive un padre friulano, “tentando il più possibile di conciliare scuola, sci, montagna, sempre improntati a buona educazione. Ieri proprio mi è successa una cosa che in quasi quarant’anni di sci non mi era mai capitata. All’ingresso d’una seggiovietta di Tarvisio, in quota, ho disposto come al solito i due bambin, unoi alla mia destra ed uno alla mia sinistra: premetto che i piccoli sono molto avvezzi a salire sugli impianti funiviari, sanno quant’è divertente ma anche quali sono le regole di sicurezza da seguire sempre.
Ebbene, come può capitare con bambini piccoli, uno dei piccoli sciatori è inciampato su un tappeto mobile, sinceramente difficile in quanto preceduto da un gradino che conferisce eccessiva velocità agli sciatori che, per non andare troppo ‘lunghi’ sono costretti ad allargare le code degli sci, con inevitabili ‘capricci’ degli attrezzi… Uno dei due piccoli è ancora bassetto (5 anni) e per salire sulla seggiovia necessita di un aiuto: ci pensa papà. L’altro, a volte riesce, altre no: purtroppo questi impianti sono tutti diversi l’uno dall’altro, sono abbastanza primitivi e comunque ci si arrangia, anche questo fa parte del ‘gioco’ dello sci.
Al momento in cui uno dei due si è ingarbugliato con gli sci, stendendosi letteralmente sulla seggiovia, l’impianto è stato provvidenzialmente fermato dall’operatore che stava dentro la cabina, al calduccio. In quell’attimo di pausa ci siamo perfettamente seduti, facendo un cenno di ringraziamento. Ma il burbero operatore ha offerto il peggio della comunicazione turistica: s’è lanciato in uno sproloquio, urlando, imbarazzando i bambini e lamentando di non essere stato per tempo avvisato. Ma se stava a cuccia nel suo gabbiotto e altri sciatori spingono da dietro… come avvisarlo? A uno così è meglio non rispondere se non con un opportuno ‘Può succedere, son bambini -anche se molto bravi-‘.
Al che l’isterico non si è dato pace. Riazionato l’impianto, ha preso il microfono e ha comunicato a squarciagola a tutta la vallata che ‘La sbarra poggiapiedi va tirata giù all’altezza del cartello blu!’, sbarra che per il dondolio s’era abbassata da sola, a un metro circa da quel cartello che, peraltro, dà praticamente sul vuoto.”
“Ridiscesi in un minuto, ci siamo ripresentati dal barbuto borioso che stavolta era pronto e vestito (prima non aveva nemmeno la giacca): ha scaraventato sulla seggiola l’intimidito bambino, che si stava veramente divertendo a sciare, sino a quel momento, ed ha proseguito con la sua polemica, nonostante facessi di tutto per ammansirlo… Non so cosa volesse: se aver ragione o che ce ne andassimo via”.
“Non mi è mai veramente capitata una cosa del genere, è riuscito ad ammutolire la mia sino ad allora allegra brigata: solo elencando una miriade di fiorite parolacce, salendo in seggiovia, sono riuscito a far sorridere i miei piccoli sciatori che oramai han soprannominato quel posto ‘la seggiovia del burbero’”.

Redazione

3 commenti

  1. Gian says:

    Gen 29, 2016

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    Mah… non ho parole. Questo si permette di fare il “burbero” pure la seconda volta!
    Fossi in qualche manager Promoturismo FVG lo avrei già mandato a casa e chiesto la restituzione dei precedenti stipendi (se fosse possibile).

  2. Sabrina says:

    Gen 29, 2016

    Rispondi

    Nata e cresciuta a Tarvisio dove tuttora risiedo, chiedo scusa a nome di tutti i Tarvisiani. Io amo la mia valle, mi dispiace tanto per questo spiacevole episodio.

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