Nel dramma di una società pubblica in costante perdita, si sovrappongo i dati distorti e i discutibili argomenti di promozione. Non bastava il chilometraggio spinto: altri dati e coefficienti ‘molto commerciali’ si fanno beffe della bellezza genuina delle montagne friulane.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo ha partecipato, come rappresentante dell’azionista di riferimento di Friulia Spa, all’assemblea della finanziaria nel corso della quale è stato presentato il bilancio 2010-2011. Il suo autorevole commento si conclude così:
“Il bilancio 2010-2011 di Friulia ha tuttavia risentito, oltre che del rallentamento dell’economia e quindi dei minori dividendi delle principali partecipate come Autovie Venete e Finest, anche della necessità di svalutare alcune partecipazioni e in particolare quella di Promotur, comunque in fase di uscita dalla galassia Friulia in quanto, come ha riconosciuto la stessa Giunta regionale, svolge un servizio di pubblico interesse e quindi per definizione non remunerativo.
L’utile lordo di Friulia è stato di oltre 3 milioni di euro, ma le svalutazioni e in particolare quella “eccezionale” di Promotur (10,7 milioni) ha determinato un risultato di esercizio negativo di 10,4 milioni”.
Niente di nuovo: cose che già si sapevano e che ultimamente (forse in ritardo) hanno animato il dibattito politico regionale.
Dal canto suo, Stefano Mazzolini (Lega Nord), presidente di Promotur Spa, ha replicato con un comunicato stampa che titola: “ Chi punta il dito contro Promotur non considera l’importanza del nostro indotto”. (CS PROMOTUR – Precisazioni del presidente Mazzolini sulla vicenda Friulia.pdf)
E giù una ridda di dati esplicativi:
“ Occupiamo 270 dipendenti, ai quali vanno aggiunte circa 1.800 persone dell’indotto. Grazie alla nostra attività, inoltre, la Regione Friuli Venezia Giulia recupera Iva, Irpef, Irap e altre imposte locali collegate al territorio: secondo i calcoli effettuati dall’Università di Udine, per ogni euro investito dalla Regione attraverso Promotur si generano 3,60 euro di valore aggiunto diretto. È il caso di rimarcare che Promotur è la prima azienda della montagna in Friuli Venezia Giulia e la sua chiusura metterebbe a rischio il posto lavoro di 2.000 persone”.
Dati esplicativi che avvalerebbero la tesi mazzoliniana, se non fosse che sono vecchi di otto anni (ricerca del professor Marangon del 2005 su dati 2003-2004).
E in questi otto anni l’economia è cambiata, il mondo è cambiato!
Difesa dovuta, non c’è dubbio, da parte di un presidente nei confronti della sua società.
Lo conferma il Consigliere regionale Franco Baritussio (Pdl):
“Di solito sono critico nei confronti del Presidente di Promotur Mazzolini quando, nella foga di comunicare, va oltre i compiti che gli spettano. In questo caso ha fatto bene a prendere le difese della società che rappresenta, ricordando come, nonostante i problemi noti ormai a tutti, Promotur un indotto lo ha portato.In questa circostanza ha fatto il suo dovere”.
Di altro tono, più reticente, il consigliere leghista Enore Picco: “Promotur è un tabù, vediamo che ne viene fuori…”
Abbiamo allora posto a Mazzolini questa domanda:
“Nessuno vuole chiudere Promotur, semmai si aggira il decreto Tremonti per salvarla. Però alcuni esponenti politici (di maggioranza) dichiarano che andrebbe rivisto il suo ruolo, tornando alla promozione, non alla gestione, dello sci in Friuli. Secondo Lei, dopo un anno di presidenza, ci sono attori privati in grado di affiancarsi all’azienda/ente, investendo capitali, acquisendo quote e gestendo direttamente lo snow business senza stravolgere lo status quo?».
Dopo un certo tergiversare, ci ha risposto:
“Vedo il ruolo futuro di Promotur non soltanto nella gestione dello sci e nel turismo montano, sia d’inverno sia d’estate: piuttosto, auspico che la società possa avere un ruolo attivo anche nella promozione turistica, al fine di agire in modo più incisivo. In quest’ultimo anno, la società ha avuto riscontri molto interessanti, come testimoniano i dati: durante la passata stagione invernale abbiamo registrato circa 640 mila presenze di sciatori nelle località Promotur, un ricavo di oltre 9 milioni di euro e un incremento del 5 per cento rispetto 2009/2010, mentre d’estate, mentre nella scorsa estate i nostri impianti hanno registrato 122 mila passaggi, l’8 per cento in più rispetto a prima (erano stati 113 mila). Ritengo che la nostra regione abbia tante carte da giocare e, dando un’importanza strategica ancora maggiore a Promotur nella promozione, i riscontri sarebbero importanti. Quanto ai privati, esiste già chi investe, ma lo fa direttamente sul territorio: mi riferisco, per esempio, ad albergatori e ristoratori. A mio giudizio, il loro operato è già importante così”.
Ok: la passata stagione il fatturato è cresciuto del 5%. Ma questo dato, seppur positivo, non è imputabile, semplicemente, all’aumento del prezzo degli skipass?
Inoltre, altri passaggi del comunicato mazzoliniano necessitano di approfondimenti: alle nostre lecite richieste, però, non è seguita cortese risposta.La prima si rifà alla dichiarazione secondo cui “Tutti poli sciistici in Europa, con l’eccezione … sono in perdita.”
A noi non risulta: nonostante la crisi, ad esempio, il comprensorio Nassfeld-Pramollo ha portato a casa, nella passata stagione, un utile (al netto delle tasse) di 750.000 euro su un fatturato di 18 milioni di euro. Un privato ha recentemente investito in loco 20 milioni di euro per un nuovo complesso alberghiero, segno che lo snowbusiness richiama gli investimenti. La settimana scorsa è stata presentata una nuova telecabina sul Katschberg, realizzata in tempi record. Sull’ Hintertuxer Gletscher in Zillertal (Tirol) è stata avviata una nuova modernissima telecabina costata dieci milioni di euro.
Esempi, ma ce ne sono tanti altri, di cospicui investimenti privati nelle zone sciistiche.
Rimaniamo in attesa di delucidazioni riguardo ai prodigiosi indici presentati da Stefano Mazzolini durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione di Promotur:
I chilometri di piste battute (74 lineari) sono addirittura cresciuti al saldo record di 145: un miracolo?
L’indice di sinistrosità pari allo 0,15 per cento, il più basso delle Alpi ed è stabile da anni: un dato vero come i chilometri di piste?
Tanti numeri, forse azzardati.
Non è un caso che all’interno della struttura Promotur girino comunicazioni come questa (trovate l’originale su parecchi forum on-line):
Non è un caso che domani al Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia si parli nuovamente del destino di Promotur Spa e che all’ordine del giorno, pare, vi sia proprio un riferimento al chilomettraggio spinto (doping commerciale?) della Spa regionale.
5 commenti
Top says:
Dic 5, 2011
Ma il “chilometraggio spinto” di Promotur spa (meglio ex spa oramai) è quello a che si ottiene scendendo a zig-zag??
Montagna friulana: approvata LR riassetto Agemont e Promotur « Dovatu says:
Dic 6, 2011
[…] Il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia ha accolto a maggioranza (41 sì di Pdl, LN, UDC e Misto; 16 no di PD, SA, Idv, Cittadini; nessuna astensione) la legge sulla riorganizzazione di Agemont e Promotur. […]
SCI FRIULI. Promotur, stagione 2011-12, finora 268.000 presenze « Dovatu says:
Feb 1, 2012
[…] di gennaio, nei poli gestiti dalla società regionale si sono registrate 268.384 “presenze”, cifra che racchiude tutte le tipologie di skipass (dagli abbonamenti ai giornalieri, fino ai […]
SCI. Dopo il Trota Mazzolini: si alla family, no a Pramollo « Dovatu says:
Mag 4, 2012
[…] un compiaciuto Dunnhofer annuiva, Mazzolini ha iniziato a dare i numeri: “A Tarvisio servono 18 milioni di euro, altrimenti gli alberghi chiuderanno: questa è la […]
LE PALLE DI PROMOTUR SUI PREZZI DEGLI SKIPASS « Dovatu says:
Ott 2, 2012
[…] lo scandalo dei chilometri gonfiati, fa le pulci ad alcuni competitor, dando ancora i […]