SCI FRIULI: PROMOTUR NON STA IN PIEDI. GRAVI PERDITE.

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Necessaria riorganizzazione e trasformazione di Promotur Spa. Costa alla Regione oltre 23 milioni all’anno. La Regione si propone di acquistare tutta la partecipazione azionaria da Friulia per trasferirla a capo della costituenda Agenzia regionale Promotur.

A parlare per primo, in Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia , il relatore di maggioranza Roberto Asquini (Misto).

Si tratta di una riorganizzazione resa necessaria da una perdurante chiusura in passivo dei bilanci – ha spiegato il consigliere – tanto che la Giunta ha specificato che, in mancanza dell’approvazione di una legge di trasformazione, si dovrebbero porre in liquidazione questa società.

E’ complessa la vicenda Promotur – non ha nascosto Asquini.
La società viene da un pluriennale passivo.
Costa alla Regione oltre 23 milioni all’anno di finanziamento pluriennale che, alla fine di ogni esercizio, porta un ulteriore conto di sforamento dei bilanci.

Promotur deve, quindi, essere considerato ente di supporto e sostegno alla montagna, più che vero e proprio soggetto economico di sviluppo dello sci.
La trasformazione cerca, inoltre, di evitare in futuro quelli che sono i mali storici di Promotur, cioè la creazione di investimenti ampiamente superiori a quelle che sono le possibilità economiche e le potenzialità turistiche dell’area.
Va preso atto – Asquini non manca comunque di evidenziare – di come i poli sciistici regionali siano soprattutto di interesse giornaliero; l’unico modo per garantirne lo sviluppo è coordinarne la crescita con un sistema di attrazione internazionale che possa offrire un comprensorio sciistico di dimensioni nettamente maggiori.

Anche per garantire questo sviluppo, è stata introdotta una norma per i futuri investimenti: obbligo di asseverazione bancaria delle previsioni finanziarie e compartecipazione di privati.
In tal modo avremo una garanzia che i bilanci di previsione saranno rispettati, che le perdite non vedranno una costante crescita, si garantirà una reale compartecipazione delle comunità interessate all’investimento, si eviteranno spese di impianto che una normale prudenza avrebbe ridimensionato anche in passato.

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Franco Baritussio (Pdl) :
“Nella trasformazione di Promotur, partecipata di Friulia, in ente pubblico economico, si ravvisa invece la necessità di ripianare le perdite che la gestione privata ha comportato negli ultimi anni.
Così la Regione si propone di acquistare tutta la partecipazione azionaria da Friulia per trasferirla a capo della costituenda Agenzia regionale Promotur.

L’ente subentrerà nella titolarità dei rapporti di lavoro, in tutti i rapporti giuridici e nella proprietà del patrimonio dell’attuale Promotur non prima del 31 maggio 2012.

Gli obiettivi sottostanti alla costituzione di questo ente sono inerenti alla promozione e gestione dello sviluppo turistico e sportivo della pratica dello sci in Friuli Venezia Giulia con altri soggetti istituzionali che perseguono finalità affini, in particolare con l’agenzia “Turismo FVG”.

L’Agenzia regionale Promotur avrà sede legale in Comune di Amaro e sarà sottoposta alla vigilanza della Regione per il bilancio di previsione annuale e triennale e il rendiconto generale; il piano strategico, il piano operativo annuale e la dotazione organica; i regolamenti concernenti l’ordinamento, l’assetto organizzativo, il funzionamento e le prestazioni esterne; la politica tariffaria.

Infine si prevede che, nel caso in cui gli investimenti effettuati dall’Agenzia superino il milione di euro, vi sia la
compartecipazione di operatori privati o extraregionali, nonché un business plan asseverato da un istituto finanziario che riporti sia i costi di investimento e gestione, sia la copertura degli stessi con finanziamenti e ricavi di esercizio.

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Per il relatore di maggioranza Maurizio Salvador (UDC), se razionalizzare l’apparato pubblico e ridurre i suoi costi sono i temi  ricorrenti in questo particolare momento, proprio per la necessità di contenere gli effetti negativi della crisi economica è necessario che la Regione mantenga una sua presenza a sostegno dei comparti produttivi operanti in territori svantaggiati, come lo è quello della montagna. Da qui la necessità di una immediata e urgente
razionalizzazione di Promotur Spa
, in ragione di una serie di problemi di tipo civilistico, legislativo
e di adeguamento a disposizioni statali.

L’emendamento presentato dalla Giunta e accolto in Commissione e riguardante la riorganizzazione della partecipata regionale – Promotur – non indifferente ai problemi della montagna, data la sua decennale operatività nei poli turistici
invernali, prevede la costituzione di un ente pubblico economico al quale vengono attribuite le azioni rappresentanti l’intero capitale sociale della Promotur spa in titolarità della Regione.

Il provvedimento, una volta approvato dall’Aula, permetterà di poter destinare nuove risorse alle agenzie.
Quello che oggi siamo chiamati a fare è un atto dovuto, trasformando la società per azioni in ente pubblico economico, in base agli obblighi del decreto Tremonti sulle società in perdita.
I temi dello sviluppo della montagna e del turismo montano, però, ha concluso Salvador, meriteranno un’ulteriore approfondita riflessione.

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Disposizioni necessarie quelle per la razionalizzazione di Promotur Spa, anche per il relatore di minoranza Giorgio Baiutti (PD), per adempiere agli obblighi del decreto Tremonti, che impone di trasformare l’aspetto giuridico delle società in perdita anche se, per il relatore e il suo Gruppo, il taglio dato al provvedimento in Commissione non va incontro a criteri di effettiva razionalizzazione e reale contenimento dei costi, ma si limita a un riordino di blanda portata delle due strutture.
Da qui l’impegno del Gruppo a presentare una serie di emendamenti.

Il progetto di riforma di Promotur è conseguenza dei recenti vincoli legislativi che prevedono la messa in liquidazione delle società di capitali che nell’ultimo triennio non hanno raggiunto il pareggio di bilancio.
A questi si uniscono soprattutto ragioni di tenuta sul mercato, per la marginalità del comparto turistico della montagna regionale, che non permettono alla attuale Spa di attuare la missione di strumento della programmazione regionale per lo sviluppo turistico della montagna.

Promotur ha registrato negli anni passati perdite strutturali e nel 2011 questa situazione ha reso necessaria la ricapitalizzazione della Società e un esborso della Regione di 3 milioni di euro.
Peraltro, nel decennio 2001-2011 Promotur Spa ha completato un intenso piano di sviluppo strategico e industriale, interamente finanziato dall’Amministrazione regionale con strumenti appositi, per un ammontare in conto capitale di oltre 260 milioni di euro.

Il patrimonio tecnologico, immobiliare e impiantistico della società rappresenta in termini di valore una componente
fondamentale degli asset societari e risulterà fondamentale che il nuovo soggetto economico possa disporre di un fondo di dotazione con risorse programmate a 3/5 anni per finanziare le azioni obbligatorie di conservazione e di ripristino funzionale degli impianti a fune, per contrastare il naturale processo di obsolescenza patrimoniale e di quello commerciale (principalmente per piste, impianti e strutture di ristoro), attuando idonei interventi manutentivi di tipo straordinario e di innovazione, pena il decadimento dell’attrattività commerciale dell’intero comparto sci dei cinque poli regionali, con evidenti impatti negativi sull’economia della filiera regionale dello sci che oggi rileva almeno 1.600 addetti coinvolti in montagna.

Per Promotur è strategica anche la questione energia – secondo Baiutti che, infine, auspica che ci sia anche per questa futura agenzia una netta semplificazione degli organi tenendo conto degli assetti di analoghe strutture regionali (ARPA) che non prevedono alcune figure.

Redazione

10 commenti

  1. Ski says:

    Nov 24, 2011

    Rispondi

    chi paga però?
    Mazzolini Stefano?
    è ingenuo, non sa dove sta, è lì da un anno e nessuno lo bada, però firma.
    Vidoni Luca? Anni di presidenza, promotur è più cosa sua..
    O chi dirige, Manlio Petris? I presidenti non si curano dei dettagli. Fa tutto lui.
    facciamo tutti e tre? ma come?
    son tanti soldi, troppi.
    i magistrati che dicono?
    e una montagna friulana che sperava in questa società…

  2. Vergine e fresca says:

    Nov 24, 2011

    Rispondi

    ..e gli assessori no? Seganti, prima Bertossi (Illy). centinaia di milioni lanciati a casaccio. e i turisti si son sempre lamentati. i montanari poi non han costruito nemmeno un albergo. e dove cisono alberghi ti spelano

  3. patrik says:

    Nov 24, 2011

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    E’ UNA VERGOGNA CHE I RESPONSABILI NON PAGHINO I DANNI

  4. max says:

    Nov 25, 2011

    Rispondi

    promotur sarà anche una società in perdita, ma d’altrode per mantenere tutti gli impianti da sci e prezzi di skipass competitivi (unica entrata di promotur) bisogna richiedere prestiti a fondo perso alla regione. infondo è grazie a promotur se tutto l’indotto della montagna lavora.

  5. sentilnella says:

    Nov 25, 2011

    Rispondi

    l’indotto non lavora una sega !

  6. […] (come l’Inps) e ciò l’ha portata a fare investimenti azzardati, a chiudere sempre i bilanci in rosso… la settimana scorsa (con i meteo che allertavano per gli zero termici a quote attorno ai […]

  7. max says:

    Nov 29, 2011

    Rispondi

    sentinella, vieni a vedere la differenza di presenze nel tarvisiano prima e dopo l’apertura delle piste da sci e poi torna a commentare…

  8. […] di nuovo: cose che già si sapevano e che ultimamente (forse in ritardo) hanno animato il dibattito politico […]

  9. […] al decreto Tremonti sulle società in passivo, si sono espressi Asquini (Misto), Baritussio (Pdl) e Salvador (UDC). Il primo, inoltre, avrebbe preferito fosse approvato un ordine del giorno con cui si […]

  10. […] possiamo dare il via all’inverno sugli sci – commenta il presidente di Promotur, Stefano Mazzolini -: il meteo ci è venuto incontro con le recenti nevicate in quota, e le […]

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