“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario“.
La regione Friuli Venezia Giulia ha dato notizia giorni di fa di essere “la prima Regione in Italia per la trasparenza on-line e per la completezza dei dati inseriti nel suo sito in ottemperanza alle disposizioni delle normative nazionali”. Si legge nel comunicato trionfalistico che ad affermarlo “è ‘Il Sole 24 Ore’, in una classifica pubblicata e menzionata dalla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso della presentazione a Trieste del digital day (il prossimo 5 maggio) del progetto ‘Go on FVG’ “.
Più volte ci siamo imbattuti in lacune, anche gravi, nel contenuto informativo del bel sito web regionale ed abbiamo dovuto richiedere o l’accesso agli atti o contattare l’Urp o scrivere comunque ad uffici e responsabili per ottenere informazioni che avrebbero dovuto, in una logica di pubblica amministrazione trasparente, essere di dominio pubblico, ossia stare sul sito web ed essere facilmente raggiungibili. Il più delle volte qualcuno ci ha fatto il favore, all’italiana, risparmiandoci mesi di attesa…
Facciamo l’ennesimo esempio.
Tuttora, alla pagina “Enti controllati” (home > Amministrazione trasparente > Enti controllati ) la trasparenza è pari, per stare in tema enologico, il più tipico della regione, al fondo di una damigiana.
In questo spazio web dovrebbero essere elencati gli Enti pubblici vigilati, le Società partecipate e gli Enti di diritto privato controllati. Dovrebbero essere tutti, né uno di meno, né uno di più.
Ma sotto “Società partecipate” troviamo solo le più grandi, come Autovie, Mediocredito, Insiel, l’Aeroporto…
Un nugolo di piccole società scompare così dalla faccia del web: ad esempio le GEIE (i Gruppi d’Interesse Economico Europei), società costituite, con atto notarile, tra la regione Friuli Venezia Giulia e società italiane ed estere. Esistono ma non sono rintracciabili sul web: GEIE Net Europe e Sanicademia Geie, solo per citarne alcune.
Di GEIE Net Europe abbiamo già parlato, anche troppo, per taluni.
SANICADEMIA ci è sinora ‘saltata fuori’ solo in alcune interrogazioni presentate in Consiglio Regionale la passata legislatura.
Cos’è SANICADEMIA? “Boh?”, verrebbe da rispondere…
La carta intestata recita: “Accademia Internazionale per i professionisti in sanità Geie”
Dal sito web della società, risulta che è una società partecipata, con pari quota (33%), da regione FVG, regione Veneto e Land Carinzia.
In verità, la regione Veneto ha deciso di recedere da SANICADEMIA il 28 giugno 2013 (delibera giunta regionale 1071), in quanto “non rappresenta all’oggi lo strumento associativo più idoneo alla promozione degli attuali interessi della Regione del Veneto”.
SANICADEMIA ha sede a Villacco (Aut) in Nikolaigasse 43 ma ha avuto una sede anche a Gorizia e a Venezia.. Compare nei programmi europei di Sanità Transfrontaliera (ci vorrebbe proprio una serie di ambulanze che prelevino certi funzionari dai rispettivi palazzi e li trasportino in cura in qualche clinica remota…), Interreg IV Italia-Austria del 2007 e risulta che che nel 2008 ha beneficiato di 42mila euro dall’Azienda Ospedaliera santa Maria della Misericordia di Udine quali contributi per corsi di formazione.
Veramente interessante è la composizione del consiglio d’amministrazione in cui troviamo, dalla fondazione sino al 2010, in qualità di presidente, il dottor Roberto Panizzo, già noto in queste cronache per il conflitto d’interesse transfrontaliero, diremmo ‘continentale’, essendo egli stato contemporaneamente sia dirigente di staff dell’autorità di gestione del FESR Italia Slovenia 2007-2013, con incarichi di sorveglianza e controllo, sia presidente di un’altra GEIE, la NET EUROPE, beneficiaria di quasi un milione di euro.
Quindi, Panizzo è l’uomo delle coincidenze transfrontaliere: controllato e controllore non solo tra Italia e Slovenia ma anche tra Italia ed Austria.
E se con il progetto e-health di Italia-Slovenia la società del presidente Panizzo si è vista ammettere al finanziamento milionario, quella austriaca, pur sempre del presidente Panizzo, si è avvicinata a quella cifra, partecipando ad un progetto, con un finanziamento ammesso di 707.315,43 euro, per “Formazione ed aggiornamento transfrontaliero ed interregionale in ambito sanitario – Inizio delle attività previsto al 01.07.2008” (Delibera di Giunta FVG 2143 del 2008).
Ma, scorrendo la “Struttura” di SANICADEMIA sul suo sito web, scopriamo un’altra coincidenza: del Comitato Esecutivo, per il Friuli Venezia Giulia, fa parte Michela Gasparutti, ex capo della segreteria dell’ex presidente della regione FVG Renzo Tondo, attualmente Consigliere Regionale.
Cosa ha fatto SANICADEMIA GEIE per aumentare la qualità dela vita dei cittadini di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia?
Al di là delle tracce di un libriccino sull’obesità infantile e di un convegno tenutosi sul mare di Porto San Rocco, a Muggia, sulla “gestione della qualità nella sanità” (19 e 20 ottobre 2009), non si trova nulla.
Tutto ciò è ridicolo… anche se troppo costoso.
Sul sito di SANICADEMIA si passa però dal ridicolo al patetico: cliccando su “Progetti”, si apre, con tanto d’infermiera super-sorridente, una pagina d’errore!
L’informatica sa come sollevare dall’imbarazzo.
Ecco spiegato, forse, perché sul sito web del Friuli Venezia Giulia una svista ha celato l’esistenza di questa società partecipata (come di tante altre).
Appurata l’opaca trasparenza del sito della regione, incolliamo il seguito del trionfalistico comunicato della giunta regionale, con quale, per tramite anche del quotidiano di Confindustria e del Governo italiano, abbiamo una conferma di quanto affermava oltre mezzo secolo fa George Orwell: “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario“.
“Se il quotidiano economico nazionale attribuisce al Friuli Venezia Giulia il raggiungimento del 90 per cento del risultato prefissato in tema di trasparenza amministrativa, “La Bussola della Trasparenza dei siti web” del Governo Italiano riconosce alla nostra Regione, nell’ultimo rilevamento del 20 aprile, un risultato del 100 per 100, con 68 indicatori soddisfatti su 68.
Tornando al dato diffuso da “Il Sole 24 Ore”, il 90 per cento indicato dalla testata comprende invece tutto il sistema amministrativo regionale e quindi, oltre alla Regione, i Comuni, le Province e le Aziende sanitarie e rimane comunque un primato che coinvolge positivamente le pubbliche amministrazioni della regione.
Un risultato che conferma il significativo lavoro fatto nelle ultime settimane per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel decreto amministrativo 33/2013, il quale contempla una griglia di indicatori che includono 270 obblighi di pubblicazione on-line da inserire in 84 fra sezioni e sottosezioni.
Un ampio ventaglio di elementi valutativi che il Friuli Venezia Giulia ha raccolto in un elenco riassuntivo di 25 voci e pubblicato sul suo sito web alla pagina “Amministrazione trasparente”, uno spazio in continua evoluzione data la storia e gli obiettivi di una Regione che è stata tra le prime a dotarsi di un sito web ed a pubblicare ufficialmente dati e documenti.
Attraverso l’elenco è possibile avere accesso ai bandi di gara, ai pagamenti dell’amministrazione, alle opere pubbliche, agli interventi d’emergenza alla lista di collaboratori e consulenti, ai procedimenti ed a molto altro ancora”.
Scribi fedeli hanno appiccicato sui loro giornali questo epitaffio in morte dell’onestà e della trasparenza. Nostra opinione è che se questa regione risulta essere la migliore, la più trasparente (con 100 su 100 !), significa che in Italia siamo proprio messi male!
E chi si loda, s’imbroda (Elda F., classe 1923).
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