Risultati fallimentari fondi strutturali europei: il caso Italia-Slovenia

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Un documento evidenzia l’incredibile difficoltà, riscontrata e dichiarata, nell’utilizzare i fondi strutturali POR FESR 2007-2013: il Programma Italia-Slovenia che vede la regione Friuli Venezia Giulia in veste di Autorità di Gestione designata.

 01 POR FESR ITA-SLO

Si legge: “Il target (quota FESR) da certificare entro il 31.12.2013 ammonta a 40 milioni di euro. Al 4.11.2013 la spesa convalidata ammonta a 15 milioni di euro mentre la spesa in attesa di convalida ammonta a 12 milioni di euro.”
Quindi, un clamoroso ritardo.
La nota che segue è imbarazzante: “La stima di disavanzo rispetto al target annuale è pari a 13,7 milioni di euro, dato totalmente difforme rispetto alle previsioni di spesa rese dai benificiari per l’anno 2013, dall’elaborazione delle quali risultava invece un disimpegno di fondi teorico di circa 2,5 milioni di euro”.
Insomma: una gestione fallimentare.

E’ assai arduo trovare esempi virtuosi d’impiego dei fondi strutturali europei, tanto meno le benefiche ricadute sul tessuto socio-economico interessato: tra mirabolanti quanto inutili progetti di comunicazione e vere e proprie cattedrali nel deserto, sembra proprio che centinaia di milioni di euro siano stati spesi con l’imbarazzo… della spesa.
Per giunta, senza nemmeno raggiungere i target minimi
per il rimborso europeo, come evidenziato dalla tabella ministeriale che sottolinea come i progetti Italia-Slovenia e Italia-Malta non abbiano soddisfatto i requisiti di spesa (rispettivamente 48,4% e 45,9% anzichè il target minimo del 48,5%).

 02 POR FESR ITA-SLO

Milioni come bruscoletti. E intanto i comuni mortali si vedono aumentare tariffe e tributi locali…
Ancor più difficile è comprendere come mai non si siano riusciti a spendere gli elevati importi (solo per Italia-Slovenia € 136.714.0, di cui € 116.206.93 – pari all’85% – di provenienza FESR e € 20.507.105 di risorse nazionali italiane e slovene) messi a disposizione da Europa, Stato e Regione.

Abbiamo segnalato in precedenza come il target di spesa sia stato raggiunto dall’Italia grazie ad una riduzione, più che in fieri, in extremis, del Piano Finanziario (vedi: I fondi strutturali europei ed il gioco delle tre carte): tutto apparentemente lecito ma terribilmente forsennato, illogico.
L’esempio del Friuli Venezia Giulia, regione divenuta virtuosa solo grazie alla riduzione di 67 milioni di euro dell’importo spendibile (originariamente 300 milioni di euro, divenuti 233 dal 20 dicembre 2013), deliberato dieci giorni prima dell’ultima scadenza del POR FESR 2007-2013 (31 Dicembre 2013), lascia intendere che anche in altre regioni si sia operata questa astuta mossa d’ingegneria finanziaria che, senza dubbi, stante comunque la sua regolarità formale, fa perdere tutta la credibilità del sitema, da Bruxelles, a Roma, a Trieste.

In questa intricata e costosa corsa alla spesa notiamo come attori protagonisti, negli anni, i soliti nomi (vedi: La costosa follia di una malsana burocrazia): Franco Iacop, già assessore alle Relazioni Internazionali, l’ex assessore Elio De Anna e la ex Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie (direttore Augusto Viola, con i subalterni Luciano Pozzecco e Giuseppe Napoli), con competenze poi confluite nelle Relazioni Internazionali della presidente Debora Serracchiani, nelle Politiche Comunitarie dell’assessore regionale Francesco Peroni e nel Servizio gestione fondi comunitari (direttore di servizio Francesco Forte). Personaggi che, da destra a sinistra e da sinistra a destra, con qualche piccola new entry, rimangono sempre a galla.

Chissà poi quali sono le società esterne a cui sono stati affidati svariati milioni per le consulenze sulla gestione dei fondi strutturali…

Tommaso Botto

3 commenti

  1. Claudio says:

    Gen 15, 2014

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    scandaloso! oggi ancora + che in passato, visti i tempi di crisi in cui molte persone sono senza lavoro, in cassaintegrazione o disoccupati… e poi il conto arriva sempre ai cittadini onesti. che tristezza.
    mandi
    Claudio

  2. Totò - Io pago... says:

    Gen 16, 2014

    Rispondi

    Si, ma avete dimenticato chi è l’Autorità di Gestione del Programma Italia Slovenia ormai da più di 10 con i governi di tutti i colori… P.O. dott.ssa Laura Comelli, che indifferentemente dalle giunte e dai risultati disastrosi è sempre lì… Chissa perchè… Magari fa regali a tutti?!

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