PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: LA TRASPARENZA OPACA DELLA REGIONE FVG

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Le delibere della Giunta del Friuli Venezia Giulia sono consultabili sul sito web istituzionale: il cittadino, nel rispetto della legale -e logica- trasparenza, dovrebbe trovarvi tutto quanto il governo locale ha fatto ed approvato dal 2003 ad oggi.
Ma non si trova tutto, si trovano solo i documenti ‘indolore‘.

FVG TRASPARENZA OPACAL’edulcorazione sistematica del sistema della “Regione trasparente” fa si che campeggi sul web un increscioso -e contraddittorio- avviso: “I testi pubblicati costituiscono uno strumento di consultazione documentale privo di qualsiasi valore giuridico. Non sono pubblicati i testi degli atti riguardanti l’attività legale della Regione. Tutti i file sono in formato PDF, salvo diversa indicazione”.
Spesso abbiamo verificato lacune e carenze in tutto questo mastodontico sito web: affidamenti d’incarico fantasma, bandi fantasma, appalti fantasma, curricula in bianco, attestazione della verifica di insussistenza di conflitto d’interesse vuote.., documenti importanti ma ‘tranquillamente’ assenti.
Le modalità di ricerca poi sono molto curiose: nomi e numeri che non si trovano dal motore di ricerca interno, affiorano invece ricercando dall’esterno, utilizzando google.

C’è modo e modo poi di creare un Pdf: se ‘testuale’ è trasparente, nel senso che è ricercabile, fruibile; se è un’immagine, invece, è solo leggibile, i motori di ricerca non lo digeriscono, è come cercare un ago nel pagliaio.
Il peggio arriva quando si hanno gli estremi di una delibera di giunta (un numero, un anno, la data esatta) e la pagina dedicata non fornisce il risultato.
Esiste ma non c’è. E’ possibile? A leggere quell’avviso pare di si.

Avviso che è simile a quello in calce alle pagine dei risultati del cassetto fiscale o previdenziale dell’Inps: “Queste informazioni sono prive di qualsiasi valore giuridico”. E allora,a cosa servono?

Se cerco delibere, ossia, in senso lato, ‘leggi’ e queste “non hanno valore giuridico”, che ‘leggi’ sono?

Chiediamo lumi all’Urp della Regione che, dopo qualche ora, ci risponde, da Udine, così:
buon giorno, 
per ricevere copia delle delibere di Suo interesse, non direttamente reperibili sul sito istituzionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, deve presentare formale richiesta alla struttura che è competente a formare l’atto conclusivo o a detenerlo stabilmente, nel caso il Segretariato Generale avente sede in Piazza dell’Unità d’Italia, 1 a Trieste.
La richiesta deve contenere:
1.- l’indicazione dell’identità del richiedente e, ove occorra, dei poteri rappresentativi;
2.- gli estremi del documento oggetto della richiesta, ovvero gli elementi che ne consentano l’individuazione;
3.- la motivazione che giustifica la richiesta di accesso nel caso in cui i dati contenuti negli atti richiesti riguardino la vita privata o la riservatezza di persone fisiche, persone giuridiche, gruppi, imprese ed associazioni. La richiesta formale va presentata in carta semplice.
A disposizione per ogni ulteriore necessità; nell’occasione si porgono cordiali saluti“.
Poi, una gettata di ironia: “Grazie per il tuo interesse ed il tuo contributo. Trasparente – Filo diretto con la Regione

Ossia: un lungo e tortuoso accesso agli atti. Può durare sei mesi, non è detto che ‘in fondo’ si veda la luce, ossia il documento che si cerca.
Facciamo così: tentiamo di far comprendere i punti 1), 2) e 3) con quest’articolo che gireremo prontamente in quel gioiello di palazzo di Piazza Unità a Trieste (n°1!).

Noi cerchiamo tra le delibere perché da giornalisti dobbiamo verificare quanto fatto dai nostri governanti, anche quelli locali.
Esattamente noi sappiamo che nella delibera 2593/2010 (fine dicembre 2010) c’è qualcosa di molto interessante riguardo la fallimentare gestione dei fondi strutturali europei, Programma Italia-Slovenia.
Riscontrando, inoltre che vi è un ‘buco’informativo dalla delibera 2587 alla 2605, sempre del 2010, vorremmo poter informare l’opinione pubblica sui contenuti di queste 18 delibere, approvate tutte nella stessa seduta della Giunta presieduta da Renzo Tondo.
Non è che ce l’abbiamo con Tondo, è che Tondo, all’epoca, era il presidente della Giunta, come adesso lo è la Serracchiani.
Quindi, essendo già passati per le forche caudine di un pretestuoso accesso agli atti, conclusosi, dopo quattro mesi, con una grottesca gita a Trieste in cui l’architetto Pozzecco di ha consegnato un file sulla nostra chiavetta (non voleva usare la mail) e dopo qualche giorno ci ha comunicato che tale azione (la consegna da parte sua della documentazione di un bando/affidamento) era stata impugnata (per la privacy!) dalla ditta che aveva vinto il bando (90.000 euro per un microbico sito web, morto sul nascere!),.. insomma, signor Segretario Generale, ci fa prendere visione di questa delibera o dobbiamo aspettare che qualcuno là dentro il palazzo ce la invii ‘privatamente’? Vediamo chi fa prima?
Grazie e cordiali saluti (alla fine, anche se ti sparano contro, ti dicono sempre così, la forma è tutto).

amministrazione trasparente

Tommaso Botto

1 comment

  1. OPACA TRASPARENZA says:

    Feb 9, 2014

    Rispondi

    i consulenti di eupolis lombardia

    Decine di contratti di consulenza al giorno sono stipulati da un ente finanziato dalla Regione Lombardia, senza alcuna procedura concorsuale. Un semplice invito sul sito internet dell’Istituto di iscriversi ad un fantomatica Albo. Guarda caso sono sempre gli stessi nomi che circolano. Inoltre l’elenco degli stessi consulenti dovrebbero essere inviati al Dipartimento della Funzione pubblica, ma invece vengono taciute le tante partite IVA esistenti e comunicati solo i nomi dei co.co.co. Così la segretaria del Direttore Generale, consulente a partita IVA e i tanti ricercatori idem. Non risulta difficile scoprire che diversi co.co.co sono ora diventati consulenti a partita IVA o borsisti. Il sito dello stesso ente Amministrazione Trasparente contiene un’infinità di lacune e sul Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione le misure sono tanto generiche e fumose. Eupolis Lombardia è quell’Istituto della Regione già balzato alle cronache per le procedure selettive del Bando eupolis lombardia per i giovani ricercatori. E poi le attestazioni per l’insussistenza dei conflitti di interesse inesistenti…

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