Mezz’ora di ritardo, presenza obbligatoria di una ventina di attivisti di Lega Nord e Forza Nuova sotto il Castello di Udine, blindato da una quarantina tra carabinieri e poliziotti, un angoletto buio ed angusto per l’incontro con i giornalisti accreditati della durata di qualche minuto, in cui sentire qualcosa era difficile e riuscire a porre una domanda con la guardia del corpo piazzata sulla milza si è dimostrato impossibile: un discorsetto all’acqua di rose che ha sviato domande più scomode, prudenzialmente interrotte da una collaboratrice della ministra e quindi, i giornalisti fatti uscire per un incontro a porte chiuse con il sindaco Furio Honsell.
Questo è stato l’esordio della ministra Kyenge al convegno odierno organizzato dal Comune di Udine (Udineoggi, prospettive d’inclusione in Comune) per appena 150 persone pre-registrate.
Un atteggiamento di sufficienza tipico delle istituzioni di rango alto, un buon motivo per andare altrove ad ascoltare altro.
Non ci piace il cibo precotto.