PROGETTO PRAMOLLO: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

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Camera dei Deputati – 4-03275 – Interrogazione a risposta scritta presentata dall’On. Rizzetto (M5S) ed altri il 22 Gennaio 2014.

tuffo

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

è stato approvato dalla giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, con delibera n.2926 del 30 dicembre 2008, il testo dell’avviso indicativo di project financing per la «realizzazione e gestione di un impianto di collegamento a fune fra Pontebba e il comprensorio sciistico di Pramollo – Nassfeld e valorizzazione turistica dell’area», stabilendo quale termine finale per la ricezione delle proposte il giorno 29 maggio 2009;

il predetto avviso prevede più interventi infrastrutturali volti alla valorizzazione turistica del versante italiano del comprensorio Pramollo – Nassfeld ed, in particolare, un impianto funiviario, di un demanio sciabile con relativo impianto di innevamento, nonché parcheggi di interscambio e di servizio con relativo adeguamento della viabilità;

la commissione incaricata di valutare le offerte ha svolto i lavori in un arco temporale che va dal mese di novembre 2009 a quello di giugno 2011, al termine del quale l’offerta presentata dalla società Doppelmayr Italia Srl è stata giudicata quella maggiormente soddisfacente rispetto ai contenuti dell’avviso indicativo;

ad oggi, sembra che tale società sia anche l’unica che potenzialmente potrebbe eseguire l’opera, con evidente svantaggio per la regione nella ricerca di un soggetto attuatore a mezzo di procedure concorsuali, competitive e trasparenti;

con conferenza di servizi, del 23 aprile 2012, gli uffici regionali hanno enunciato prescrizioni e raccomandazioni in merito al progetto dell’impianto in questione;

tale progetto prevede un impegno – diretto o tramite terzi – da parte del soggetto promotore, all’ampliamento della capacità ricettiva con la realizzazione o ristrutturazione di nuovi 600 posti letto da realizzarsi nel comune di Pontebba, corredato da garanzie finanziarie in relazione agli obblighi realizzativi di almeno 300 posti letto disponibili al momento dell’apertura dell’impianto e degli ulteriori 300 posti resi disponibili nei tre anni successivi;

il progetto preliminare di tale procedura è gravato sulla sola regione autonoma Friuli Venezia Giulia, senza oneri diretti per il Land Carinzia;

il finanziamento del progetto è subordinato all’obbligo di affidare la gestione della funivia alla Bergbahnen Pramollo AG 9620 Nassfeld o ad una società ad essa collegata e formata da locali gestori di impianti, che attualmente svolgono questo incarico;

negli obblighi di gestione assunti dalla Bergbahnen Pramollo AG sono previsti la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto a fune, incluse le infrastrutture associate (piste da sci, impianti di innevamento artificiale), per tutta la durata della concessione, ossia minimo 20 anni, nonché il pagamento di 75.000 euro a partire dalla messa in funzione dell’impianto di risalita da parte della Bergbahnen Nassfeld Pramollo AG alla società responsabile del progetto, con l’indicizzazione per 20 anni come previsto dalla legge italiana;

tale investimento, da parte della Bergbahnen Pramollo AG, è garantito da una fidejussione del concessionario pari a 10 milioni di euro;

si mette in evidenza che, per quanto riguarda la viabilità, fin dalla presentazione del progetto in questione, non sussiste uno studio del traffico che rilevi eventuali criticità negli orari di massima punta né sono state previste eventuali opere di difesa contro possibili esondazioni, considerando che la proposta di viabilità di accesso al costruendo parcheggio è posta in prossimità del Rio degli Uccelli;

non sono state acquisite inoltre valutazioni di incidenza, rispetto alla presenza di siti SIC e ZPS nelle vicinanze della zona interessata dall’intervento e di aree di collegamento ecologico tra i siti Natura 2000;

con propria nota, rif. SPTT/B.7.10 (n.8683/2012), il servizio pianificazione territoriale ha segnalato che nel progetto «non è stata rappresentata nei succitati elaborati grafici la rimanente parte del tracciato del collegamento a fune tra Pontebba e il comprensorio sciistico di Pramollo-Nassfeld, il tracciato delle piste da sci e dell’impianto di innevamento nella zona di Pramollo»;

sono state rilevate numerose interferenze (e quindi possibili situazioni di pericolo) durante la conferenza di servizi da RFI e Terna, in merito alla futura coesistenza di funivia, tralicci e linee elettriche esistenti;

nella stessa sede, RFI ha statuito che relativamente al progettato posizionamento della stazione a valle, non sono tecnicamente autorizzabili le costruzioni in area asservita ad elettrodotto RFI per un determinato spazio, in base a decreti prefettizi;

come riportato nelle premesse della delibera di giunta regionale, n.1349 del 2012, per quanto riguarda gli aspetti geologici, «la documentazione presentata per il progetto consentiva solo una mera ricognizione delle problematiche geologiche presenti sul territorio e non consentiva di definire se ci fosse o meno la compatibilità dell’intervento proposto con la situazione urbanistica comunale vigente»;

nella stessa delibera si evidenzia che, la relazione geologica-geotecnica-nivologica a corredo degli elaborati è stata redatta con finalità diverse da quelle definite dalla legge regionale n.27 del 1988, analizzando con carattere di preliminarietà le interferenze tra le opere previste e le pericolosità esistenti di un territorio che è idrogeologicamente «molto fragile» e marcato da una diffusa pericolosità;

in considerazione della rilevata fragilità del territorio, sono notevoli le implicazioni e conseguenze ambientali che si determinerebbero a causa della realizzazione delle opere oggetto del project financing e di quelle a corredo, in particolare, rispetto all’approvvigionamento idrico e lo smaltimento delle acque reflue nell’area di Pramollo/Nassfeld;

la soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia – ufficio distaccato di Udine – si è dovuta astenere dal rilasciare alcun parere poiché non ha mai ricevuto il progetto in formato cartaceo e non ha avuto i tempi necessari per emettere la propria valutazione;

la richiesta della soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia di rinviare i lavori della conferenza di servizi anche solo per pochi giorni, è stata bocciata dalla maggioranza degli Enti presenti, e, pertanto, la giunta regionale è pervenuta a deliberare un atto di fondamentale importanza (la dichiarazione di pubblico interesse all’attuazione del project financing) in assenza del necessario parere di tale ente;

con delibera della giunta regionale n.1505 del 2013 è stato dato mandato alla direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici di indire la procedura selettiva ai sensi dell’articolo 153, comma 15, del decreto legislativo 163 del 2006 e successive modifiche e integrazioni, ponendo a base di gara il progetto preliminare presentato da Doppelmayr Italia Srl;

il costo dell’intervento, quale risulta dal piano economico finanziario asseverato, ammonta a euro 82.591.307,00, di cui euro 79.544.809,00 per costi di realizzazione, spese tecniche, investimenti, nonché euro 3.046.498,00 per IVA;

inoltre, per tale somma, la parte pubblica rappresenterà una compartecipazione del 67,9 per cento dell’intero costo dell’opera, IVA compresa, mediante la provvista stimabile in euro 48.000.000,00 derivante dall’accensione di un mutuo coperto da un finanziamento pluriennale di euro 3.500.000 per anni 20;


   nell’attuale periodo di crisi economica, si ritiene che le ingenti somme necessarie per la realizzazione dell’opera, di contro, dovrebbero essere impiegate per la conservazione idro-geologica della montagna nonché la promozione di azioni necessarie per valorizzare il turismo montano sul versante italiano;

nella citata delibera n.1505 del 2013, la giunta regionale ha determinato che l’amministrazione regionale non assumerà ulteriori o maggiori oneri rispetto a quelli correlati alla compartecipazione finanziaria già sopra specificata, tralasciando tutti gli oneri derivanti dalle condizioni poste dagli enti partecipanti alla conferenza dei servizi del 14 marzo 2013 (innalzamento linee elettriche, ripristini ambientali, costi per la progettazione necessaria per il rilascio del nulla-osta idraulico, della VAS e della VIA, e altro);

si evidenzia che, i potenziali soggetti che assumerebbero la gestione delle infrastrutture turistiche rappresentano la classe imprenditoriale austriaca e a beneficiare dell’opera sarebbe in prevalenza l’indotto austriaco, di conseguenza, al territorio italiano rimarrebbe, a suo danno, l’ulteriore inquinamento da trasporto nonché l’onere di far fronte alla mobilità degli utenti del comprensorio sciistico;

inoltre, per motivi di opportunità economica, si ritiene irragionevole, per la realizzazione del progetto, la cessione di un terreno in quota con la relativa destinazione d’uso e capacità edificatoria, del valore commerciale minimo di quattro milioni di euro:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti in questione;

se non ritengano di acquisire elementi, in considerazione del fatto che il progetto sembra sia stato adottato in base ad un procedimento amministrativo approvato in assenza di studi relativi alle conseguenze sulla viabilità, alle problematiche geologiche del territorio interessato, alla presenza di siti SIC e ZPS nonché in mancanza del parere della soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia. (4-03275)

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>> Per dettagli ed approfondimenti consulta QUI il più recente materiale promozionale del Project Financing Pontebba-Nassfeld-Pramollo <<

… e guarda il video promozionale della Senatrice Isabella De Monte:

 

Redazione

7 commenti

  1. Gian says:

    Feb 8, 2014

    Rispondi

    Mai avuto simpatia per questo progetto… ancora meno dopo questa interrogazione!

  2. DENVER says:

    Feb 8, 2014

    Rispondi

    Gian, sono anche squallidi i soggetti

  3. sbilf says:

    Feb 9, 2014

    Rispondi

    c’è forse una qualche rilevanza legale per come è stata gestita la conferenza dei servizi? pare, come al solito, che chi deve controllare non faccia bene il suo lavoro e non c’era promotur ma c’era nassfeld: due brevi incontri e han fatto tutto, niente invece hanno fatto

  4. CAVALLO says:

    Feb 9, 2014

    Rispondi

    E SERRACCHIA A BALLARO’ !

  5. AL says:

    Feb 9, 2014

    Rispondi

    hanno spostato Danese

  6. alex says:

    Feb 18, 2014

    Rispondi

    è chiaro che si tratta della solita manovra politica per affossare un progetto che, lo si voglia o meno ,è una realtà già approvata e di sicura esecuzione.State sereni che il ritorno economico e turistico ci sarà per tutti anche per i soliti detrattori che vorrebbero far prevalere l’ immobilismo e lo spopolamento della nostra Ponteibe.

  7. Sbilf says:

    Feb 19, 2014

    Rispondi

    Anche la Carinzia dovrà pagare per Hypo

    14.02.18 Michael Spindelegger e Werner Faymann in ParlamentoTutto dedicato a Hypo Bank il dibattito di ieri mattina al Parlamento di Vienna. Si è trattato di una seduta straordinaria, convocata su richiesta di Verdi ed Fpö (liberalnazionali) per fare il punto sul dissesto del gruppo bancario carinziano. Hypo Bank non solo è entrata ormai nella storia come il più grande fallimento di tutti i tempi in Austria, ma il suo crollo si sta ripercuotendo sugli stessi equilibri di bilancio dello Stato, peggio di una catastrofe naturale: la nazionalizzazione dell’istituto quattro anni fa e le ricapitalizzazioni che nel tempo si sono rese necessarie hanno già comportato un costo di 4,8 miliardi, onere che probabilmente risulterà quadruplicato a salvataggio concluso.

    Il conto finale per ora nessuno lo sa. Lo ha ammesso ieri lo stesso ministro delle finanze Michael Spindelegger, affermando che il costo sarà più elevato di quanto concordato con l’Unione Europea. Spindelegger peraltro ha definito infondate le ipotesi formulate da varie parti, secondo cui l’esborso alla fine potrebbe risultare di 19 miliardi, perché per il momento mancano i presupposti per azzardare una qualsiasi stima.

    Tutto dipenderà dalle indicazioni che verranno nelle prossime settimane dalla “task force” incaricata dal governo di trovare la soluzione meno dispendiosa per i contribuenti. Quella meno dispendiosa, per la verità, era già stata indicata da tempo: lasciare che Hypo Bank fallisca, perché in tal caso, come avviene in ogni fallimento, si potrebbe giungere a un accordo con i creditori, che preveda un rimborso solo parziale di quanto ad essi dovuto.

    Ma al governo questa soluzione non piace, per cui diventa più probabile la costituzione di una “bad bank” interamente pubblica, in cui conferire tutte le sofferenze della holding carinziana, in maniera da rendere più facile la vendita delle sue controllate nei Balcani (Hypo Austria è già stata venduta lo scorso anno per metà del suo valore a un investitore indiano).

    Nel dibattito parlamentare è intervenuto anche il cancelliere Werner Faymann, che ha imputato al governo carinziano degli anni di Haider la responsabilità politica del dissesto. Hypo Bank fino al 2008 era una banca controllata dal Land, che ne era stato garante per un massimale folle di 25 miliardi (attualmente ridotto a 12,5 miliardi). È questa la ragione per cui quattro anni fa si era resa necessaria la nazionalizzazione. In caso contrario, infatti, Hypo sarebbe fallita, trascinando nella bancarotta anche il Land.

    Proprio per questo “concorso di responsabilità” il ministro Spindelegger ha espresso il proposito di coinvolgere finanziariamente nel salvataggio della banca anche la Carinzia. Non si sa peraltro in che maniera, visto che non sussisterebbero i presupposti giuridici per obbligare il Land a pagare e visto soprattutto che la Carinzia, dopo la gestione finanziaria allegra dell’era Haider, ha le casse vuote e un debito di 2,6 miliardi.

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