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L’ Assessorato regionale alle Risorse rurali del FVG ha veramente sancito che il Corpo Forestale non sia più impegnato nel supporto tecnico ai Comuni per il monitoraggio delle concessioni private del patrimonio boschivo?
Al momento sembrerebbe di si e la levata di scudi dei consiglieri regionali Enzo Marsilio e Sandro Della Mea pare giustificata, aldilà delle visioni di parte, proprie della politica.
Entrambi parlano giustamente di danno socio economico che andrebbe ad impattare sul precario tessuto sociale delle zone montane: il legname dato in concessione alle famiglie autoctone è un aiuto concreto e prezioso per chi ha qualche difficoltà in più a tirare avanti, causa le note avversità della vita valligiana; il controllo operato dal Corpo Forestale sugli abbattimenti, una delle storiche funzioni che ne giustificano l’esistenza, è da sempre garanzia di rispetto delle regole montane.
La domanda è, qualora la decisione fosse quella paventata, chi andrebbe a svolgere tale delicata mansione?
I comuni dovrebbero armarsi di “unità speciali” o aggiungere deleghe ai vigili urbani in una materia in cui, difficilmente, potrebbero vantare arte o parte?
Peggio sarebbe se, alla fine, per forza di cose, si optasse a traslarne la competenza ad ente privato: siamo in Italia e sappiamo bene come andrebbe a finire! Inoltre è noto che una simile agenzia non opererebbe “pro amore Dei”!
La scelta, inoltre, risulterebbe ancora più incomprensibile se si considera che il Friuli vanta un Corpo Forestale, statale e regionale, piccolo, agguerrito e tra i più efficienti d’Europa.
L’operato dei suoi agenti fa impallidire gli scarsi risultati che nella tutela della natura vengono regolarmente segnati in diverse altre regioni italiane con in organico un ben diverso numero di operatori!
Quale potrebbe essere il danno che tutto ciò comporterebbe?
Di certo la domanda andrebbe posta al plurale.
Infatti, oltre al rischio di paralizzare le concessioni private, con conseguente sofferenza dell’economia rurale delle aree interessate, si potrebbe aggravare ulteriormente il problema legato al sempre maggiore pericolo idrogeologico.
Non è un segreto che il Friuli, da sempre, sia riuscito ad evitare il peggio da quel punto di vista proprio tramite un’accurata cura del verde che, puntualmente, è sempre stata monitorata dagli uomini della Forestale.
Con la progressiva scomparsa delle aziende boschive della Carnia e del Tarvisiano, causa la concorrenza estera e la mancanza di mano d’opera qualificata, rimangono, quali garanti di tale prassi, solo le popolazioni locali.
L’opera di queste, però, comincia a dimostrasi insufficiente: i giovani si sono trasferiti in pianura, così vi sono sempre meno arre curate dall’uomo.
Figurarsi se la prospettiva dovesse essere quella di una paralisi delle assegnazioni per l’utilizzo privato del legname!
Il risultato sarebbe quello di un rapido deperimento della macchia verde con quanto ne consegue.
Non serve essere grandi esperti per capire che un bosco in cui viene effettuato un abbattimento selettivo, come quello garantito da Comuni e Forestale insieme, gode di un rinnovamento del verde più veloce e robusto; al contrario ci mette più tempo e l’asprezza delle vette friulane non se l’è mai potuto permettere.
Le copiose piogge che da sempre le battono le avrebbero erose in maniera grave se l’uomo, per secoli, non ci avesse messo mano.
Chi garantirà serietà e terzietà nelle assegnazioni?
C’è veramente pericolo che si vada in contro a una pericolosa incuria dei monti orientali dello Stivale?
La Forestale, spogliata dal compito per cui è nata- non è che il nome gli sia stato dato a caso- finirà a eseguire compiti propri alla Stradale, come è toccato ai Guardiacaccia della Provincia di Udine?
Certo è che questo mondo pazzo, in cui tutti si mettono a fare la professione altrui, sembrerebbe stia per segnare un altro punto a suo vantaggio.
Mistero, al momento, su come la pensi veramente il Presidente Tondo.
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EmmeU
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3 commenti
FVG: nuovo regolamento per terreni montani incolti o abbandonati « Dovatu says:
Ott 21, 2011
[…] sulla carta. Dunque… Progetto Pramollo, dove eravamo rimasti? Che …Leggi tutto l'articoloPERICOLO IDROGEOLOGICO: “LA FORESTALE SI OCCUPI D’ALTRO!”. L’ Assessorato regionale alle Risorse rurali del FVG ha veramente sancito che il Corpo […]
Allagamenti Valcellina: i responsabili ci sono! « Dovatu says:
Ott 31, 2011
[…] Giulia, le esondazioni che hanno colpito la Valcellina sono frutto di una scarsa politica di manutenzione del […]
Venti giornalisti italiani alla scoperta della gestione forestale sostenibile del Fvg « Dovatu says:
Ott 31, 2011
[…] spesso – ha spiegato Cristina D’Orlando, vicepresidente del Pefc Italia e funzionaria dell’Ufficio Foreste della Regione Fvg – i giornalisti non conoscono le eccellenze della filiera bosco-legno che pure sono assai […]