“Baiting”, ossia l’andare in giro per baite e rifugi.
Sciare o snowboardare, già di per se, forniscono emozioni e piacevolezze della vita.
Quando vi si affiancano, preferibilmente al termine della giornata para-agonistica, le attività goderecce legate alla fase di “deafaticamento “, il tutto assurge a tripudio esistenziale, generando filosofie del tipo: “Quant’è bella la natura, in questo mix di neve, sport, cibo e suggestioni panoramiche”.
Dato per assiomatico che qualsiasi area sciistica è presidiata da almeno un rifugio, appare evidente, dando uno scorcio alle pratiche legate agli sport della neve, che skilift, seggiovie e cabine di risalita vadano su e giù quanto piatti e bicchieri all’interno di ospitali e caldi luoghi di mescita, siano essi tipici rifugi alpini, oppure baite, malghe, casere, locande a valle, o “fraschette” improvissate nel bosco.
Menù nutrienti, saporiti e calorici ma anche piatti semplici, leggeri e corroboranti sfilano, con esuberante presenza, in ambienti rustici e caratteristici, fatti di legno, pietra e allegria.
Chi divora tali prelibatezze, uomo o donna che sia, è vestito come un elegante astronauta ma si diverte molto di più.
Non è solo questione di ristoro: oltre a bere e mangiare, gli sportivi che praticano il baiting approfittano di questa pausa per tirare serenamente il fiato, discorrendo di qualsiasi cosa mentre sorseggiano una birra, un the col rhum, una grappa, un bombardino, un punch, una cioccolata etc.
Nel fare ciò, sarà perché tutti indossano giacconi da ghiacciaio, pantaloni artici, cuffie polari e calzature robotiche, si sentono tutti amici: la cordialità e la spensieratezza fuoriescono, con il fumo, dai camini di queste casette immerse nella neve.
Da fuori si sente caldo: non solo in temperatura ma anche in umanità.
È una delle cose belle della vita: un ottimo stacco dal grigio disumano delle città.
Gli sciatori/surfer “escursionisti”, quelli che saltellano assiduamente tra svariate località sciistiche, possono ben testimoniare la goliardia paneuropea che si sperimenta oramai in tutto l’arco alpino: usi, sci, tradizioni e modi di divertirsi, si fondono nel baiting, garantendo festeggiamenti a volontà, udendo sette o otto lingue differenti, oltre a dialetti e parlate di sperdute valli.
I baiters più radicali, quelli che, provato da se stessi e dalla montagna il massimo, tra doloretti ancestrali e ustioni facciali, continuano a sorridere, conoscono la regola più importante: non tirarsi mai indietro!
Ora la stagione del baiting entra nel suo clou, prima dei “mondiali” di fine stagione: San Valentino, il giorno 14 Febbraio, affiaterà tante coppie, romanticamente abbracciate davanti a würstel fumanti, vivacizzando i baci con grappini e digestivi (Williams, Jägermeister e Stroh); poi i baiters si lanceranno nel Carnevale che culminerà martedì 24 Febbraio, definito come il giorno più bello dell’anno, tipo “un mercoledì da leoni” per i colleghi del surf (estivo).
Ricordiamo da metà aprile in poi le sessioni contemporanee dei mondiali di baiting: da una località all’altra delle Alpi giungeranno le eco di quale sia stata la più bella chiusura di stagione…
La stagione entra nel vivo quindi, non c’è che da approfittare dei tanti metri di neve elargiti quest’anno (ad Ovest).
Prosit!
1 comment
Carlo Devisu says:
Giu 6, 2017
Ma spiegatemi… in questo super sito tutti possono scrivere tutto ciò che gli passa per la mente?
Carlo D.