Monti, Legge di stabilità: Friuli Venezia Giulia nel caos

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“Altro che legge di stabilità.
E’ stato un golpe istituzionale notturno: non solo hanno tolto ancora altri soldi al Friuli Venezia Giulia, ma hanno anche cambiato unilateralmente le regole costituzionali sulle competenze Stato-Regione”.

Così il vicepresidente del Gruppo Pdl in Consiglio Regionale Franco Baritussio commenta la Legge di Stabilità varata dal Governo.

“A questo punto – rileva Baritussio – il Governo sia conseguente e coerente fino in fondo.
Anziché lasciare la Regione nel caos – (chi scriverà il bilancio e, soprattutto, quale bilancio ormai potrà ormai esser scritto?, si chiede il consigliere) -, mandi qui i suoi rappresentanti a riprogrammare tutto e a tenere aperti gli ospedali.

Quanto al “Tavolo istituzionale Stato-Regione – (se si terrà, annota Baritussio) – si auspica che in quella sede venga concordata una base minima di sopravvivenza dignitosa per il Friuli Venezia Giulia.

“Diversamente – conclude Baritussio – i partiti che sostengono questo Governo si troveranno di fronte a una scelta senza ritorno: o fare opposizione a questi provvedimenti, oppure trovarsi costretti a staccare il cordone ombelicale con i territori, dove non troveranno più persone disposte a rappresentarli”.

Non possiamo più tollerare una politica fatta di tagli lineari indiscriminati, che non tengono in alcuna considerazione gli sforzi fatti negli ultimi anni dalla nostra Regione e che equiparano il Friuli Venezia Giulia a chi, al contrario, ha abusato della propria autonomia sprecando denari pubblici”.

Il vicepresidente Luca Ciriani interviene nel dibattito in seguito all’approvazione dei nuovi provvedimenti del Governo Monti e aggiunge: “questo Governo continua a chiederci sacrifici, ma si dimostra indisponibile al confronto e sordo alle necessità.
Con il presidente Tondo difenderemo la nostra esperienza e i nostri risultati, e mi auguro che questa non sia la battaglia di una parte politica ma che tutti i rappresentati di questo territorio si esprimano con coesione perché il conto degli sprechi altrui non debba essere ingiustamente pagato dai cittadini del Friuli Venezia Giulia“.

“Non ci siamo mai tirati indietro – ha spiegato il vicepresidente – quando ci è stato chiesto di fare la nostra parte per la nazione e per il risanamento dei conti, processo che in verità noi abbiamo anticipato a partire dal 2008, ma ora si è travalicato il limite fra le richieste legittime e l’arrogante volontà punitiva verso le autonomie e, in generale, verso gli organismi locali.

La riforma del titolo V della costituzione può essere anche un tema da affrontare, ma non nella maniera unilaterale che ha scelto Monti.

La risposta agli sprechi non può né deve essere l’accentramento ma, viceversa, la responsabilizzazione delle classi dirigenti locali, che ovunque devono essere chiamate a rispondere del proprio operato come da sempre succede in Friuli Venezia Giulia”.

Redazione

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