Più che del futuro di Grillo, vorremmo che la senatrice Isabella De Monte ci parlasse del suo passato….
I suoi detrattori l’hanno soprannominata la Senatrice d’Austria per la sua ostinata promozione del Progetto Pramollo, un costoso collegamento funiviario tra Pontebba e l’alpe di Nassfeld, nella Carinzia austriaca.
Ma è Senatrice della Repubblica (Italiana), la piddina Isabella De Monte: dopo aver fatto da relatrice della legge che conferma ancora il finanziamento pubblico ai partiti, la sfegatata renziana,come un tempo i suoi compagni diffondevano volantini ed impiastricciavano i muri con manifesti di propaganda elettorale, ora… twitta. E twitta sterile propaganda. E la twitta intascandosi un grasso gruzzoletto mensile, lo ‘stipendio’ da senatore.
Purtroppo, la senatrice dell’Alto Friuli, pare non preoccuparsi delle sorti, concrete, del Paese: se guardasse alla sua Pontebba, della quale è sindaco, se constatasse il costante, quotidiano spopolamento causato da disoccupazione e natalità zero, non twitterebbe così spasmodicamente, come un fringuello in amore.
Soprattutto, twitterebbe qualcosa di più utile per Pontebba, Friuli e Italia.
Invece twitta a senso unico una litania tanto sterile quanto monomaniacale, il cui senso è: Beppe Grillo è il diavolo in persona.
Ne parla (twitta) costantemente: nella pagina della parlamentare contiamo il doppio di occorrenze della sigla ”M5S” rispetto a “Pd”, “Grillo” è onnipresente, adombrando addirittura “Renzi”.
Ne parla (twitta) così spesso -male o bene che sia, ne parla, Berlusconi docet- che, involontariamente, gli fa pubblicità.
L’ultima twittata megalomane è questa:
”Grillo se ne faccia una ragione, luci a San Siro non ne accenderanno più. Non sarà certo l’hashtag #renzierispondi a risollevare le vendite del suo tour… I suoi show sono in linea con la sua carriera politica, ovvero in declino. In un anno di legislatura, in una situazione particolarmente delicata per il paese, Grillo si e’ fatto notare solo per i rimborsi spesa e per la cacciata dei suoi parlamentari. Il governo di Matteo Renzi restituirà mille euro all’anno a dieci milioni di italiani, il leader del M5S trova tutto ciò insopportabile”.
Il chissenefrega è lì in agguato ma viene anticipato da desolanti interrogativi:
noi veramente paghiamo, con 15mila euro al mese, questa gente che dribbla le proprie responsabilità, televendendosi con strumenti da twitter-imbonitori?
Noi veramente finanziamo (con molti più soldi dei 15mila al mese) questo sistema di specchietti per le allodole queste schermaglie da quinta elementare?
Noi veramente buttiamo tutte queste risorse per pagare, alla fine, un miserabile hashtag?
Sarebbe meglio, per De Monte, il Pd, Renzi, Grillo, l’Italia, la Patria etc. che la signora De Monte ci twittasse una cosa sola, la semplice risposta, bastano 144 caratteri, alle tre domande che le abbiamo già inoltrato:
1) Lei lavorava all’Ater di Udine prima di divenire avvocato: si o no? Con quali mansioni? Da quando? Con quale tipologia contrattuale? Con quali modalità ottenne il posto (concorso, selezione, chiamata etc.)?
2) Dove ha svolto il biennio di pratica forense?
3) demonte.isabella@gmail.com è un Suo account di posta elettronica?
Chissà come mai a queste domande non twitta…
Tibbì
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