In un libro, fatti e misfatti del centrodestra del Friuli Venezia Giulia

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Il Gruppo consiliare regionale  dei Cittadini-Libertà Civica ha realizzato il libro “Fatti e  Misfatti. La politica del centrodestra in Regione e le nostre  proposte in Consiglio” e lo ha presentato oggi a Trieste.

La pubblicazione – che da mercoledì 6 marzo sarà disponibile  gratuitamente, a richiesta, in tutte le edicole del Friuli  Venezia Giulia o sul sito www.libertacivica.org – mette in  risalto (con aneddoti e numeri alla mano) i piccoli e gravi  scandali del centrodestra in Regione negli anni compresi tra il  2008 e il 2013, ovvero durante la presidenza di Renzo Tondo, ma  allo stesso tempo racconta nel dettaglio le tante proposte  avanzante dai “Cittadini” in questi cinque anni di opposizione in  Consiglio regionale.

“Quando un’esperienza volge al termine – ha spiegato il  consigliere Stefano Alunni Barbarossa – c’è normalmente  l’inclinazione naturale a tracciare un bilancio che fissi e dia  significato a quanto vissuto.
Visto che la nostra esperienza in  Consiglio regionale è frutto di un mandato ricevuto dai cittadini  del Friuli Venezia Giulia, tracciare un bilancio ci è apparso,  più che un’opzione, un dovere.

Queste ragioni, unite alla passione e al valore della  trasparenza, ci hanno indotti a replicare la felice esperienza  del “Libro bianco” sulle nomine dei partiti, in un’ideale
continuazione di un percorso iniziato dieci anni fa quando i  “Cittadini per il Presidente” hanno deciso di impegnarsi per  contribuire alla gestione, limpida e costruttiva, della cosa  pubblica”.

Ai lettori è offerto dunque uno spaccato riassuntivo  dell’attività svolta dai consiglieri regionali – comunque  impegnati a portare nelle istituzioni quel profondo cambiamento  di cui si avverte un’indifferibile urgenza – eletti nella lista  civica “Cittadini per il Presidente” e un racconto, senza pretesa  di esaustività, di quanto fatto (o meglio non fatto) dalla  maggioranza di centrodestra e dal presidente Renzo Tondo.

“Entrando nel merito della pubblicazione – ha aggiunto Piero  Colussi – troviamo subito uno dei più classici esempi di scarsa  trasparenza, come la partita da oltre 400.000 euro che Regione e  Turismo Fvg hanno assegnato senza ricorrere a una gara d’appalto  pubblica.

Per non parlare del valzer delle deleghe: in cinque  anni abbiamo assistito a un continuo spostamento di dirigenti e  assessori.  Inspiegabile, se non alla luce delle più  inconfessabili logiche partitiche e della guida di un comandante,  Renzo Tondo, che non sapeva come schierare le proprie truppe.

E,  a ogni battaglia persa, ecco il cambio della guardia, sperando  che l’avvicendamento del referente potesse coprire, agli occhi  dell’opinione pubblica, la pochezza in termini di progettualità,  quasi mai realizzata, e i piccoli e grandi scandali che hanno  attraversato la compagine di centrodestra”.

A questo proposito Colussi ricorda l’uso improprio della macchina  blu fatto in alcune occasioni dal presidente del Consiglio  regionale Edouard Ballaman, all’epoca componente del Gruppo della  Lega Nord, o il caso di Film Commission: “se per altri esempi la  causa è da ricercarsi nell’inettitudine della coalizione, in  questa circostanza ha prevalso la politica ideologica, che ha  azzerato anni di positivo lavoro. Film Commission era un fiore  all’occhiello a livello nazionale, un esempio riuscito di  sussidiarietà, capace di calamitare risorse e grandi eventi sul  Friuli Venezia Giulia, con trasferimenti pubblici tutto sommato  scarni, che venivano, al contrario, decuplicati in termini di  ritorno economico sotto forma di indotto.  Ma di fronte a un  micro-sistema vincente partorito dal Governo regionale  precedente, non restava altra soluzione che la sua immediata  distruzione in nome dell’ideologia. Un’esecuzione temporaneamente sospesa anche grazie alla decisa azione politica dei Cittadini”.

Per ogni argomento Tondo ha trovato qualcuno che lo faceva  prigioniero, su tutti la Lega Nord. Non a caso le pagine più  incredibili di questa pubblicazione prendono una colorazione, a  ben vedere, verde padano.
Si è cercato di non sfaldare una  coalizione fatta di cartapesta, che è giunta alla fine del  mandato soltanto grazie ai ricatti politici del Carroccio.
Il  quale è stato debitamente ricompensato: basti pensare alle decine  di milioni di euro spesi per attrezzare un centinaio scarso di  volontari padani impiegati nelle ronde, esperienza fallita  miseramente che ci ha fatto entrare, a buon diritto, nella
top-ten nazionale degli sprechi di risorse pubbliche”.

“Ci sono, dunque, ottime ragioni per considerare conclusa con un  bilancio decisamente negativo l’esperienza di governo regionale  del centrodestra. All’appello mancano i risultati, le riforme,  insomma quei fatti che noi Cittadini preferiamo a tante parole”.

Redazione

2 commenti

  1. FANTOZZI says:

    Mar 4, 2013

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    FILM COMMISSION E’ UNA CAGATA PAZZESCA!

  2. ghigliottine says:

    Mar 4, 2013

    Rispondi

    destra, sinistra, liste civiche: sputtanatevi tra di voi, tanto siete tutti uguali. adesso vi curiamo noi!

Commenti

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