Il significato dei fiori

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La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Di mani , al di di festa, il petto e il crine.

 Qual bucolica e lieta visione ci dona Giacomo Leopardi! I fiori evocano, con colori e profumi, sentimenti e stati d’animo: sono di per sé una poesia che tradizioni e leggende hanno variamente interpretato, quasi vi fosse un significato dei fiori o un linguaggio dei fiori.

Veniam alla donzelletta. “Un mazzolin di rose e di viole”: secondo il linguaggio dei fiori, la viola rappresenta il pudore e la modestia perché la sua corolla infatti si inchina davanti al sole per evitare la troppa luce; invece per le rose l’interpretazione si complica, in quanto può assumere diversi significati a seconda del colore. La rosa rossa simboleggia l’amore e la passione; quella gialla gelosia e infedeltà nello stesso tempo; quella  bianca castità e purezza; la rosa rosa significa invece fascino e dolcezza.

Antropologi e cantastorie rammentano il significato del fiore di Iris: un messaggio di buona novella; mentre i bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza.

Il significato delle orchidee, nel linguaggio dei fiori, è di sensualità e eleganza; la calla è l’emblema della bellezza, semplice e raffinata.

Anche il fiore dei crochi ha un preciso significato: gli antichi utilizzavano il croco da cui si ricava lo zafferano, per preparare filtri d’amore.

Paese che vai, usanze che trovi: in Oriente ed in particolare in Giappone il ciliegio è l’emblema della sensualità e della femminilità; in Grecia il mirto è mitologicamente pianta cara a Venere, dea dell’amore e della bellezza: alle feste venivano offerti ramoscelli di mirto alle donne maritate, perché si cingessero polsi caviglie e capo al fine di trarne desiderio e fantasia nei rapporti amorosi. Questa valenza è ancor oggi attribuita al mirto dagli inglesi: è infatti augurio di amore completo se inserito nel bouquet.

Il nome “bocca di leone” deriva dall’aspetto del fiore. La tradizione lo considera da sempre il fiore del capriccio; nel medioevo, infatti, le ragazze erano solite ornarsi i capelli con questi fiori per rifiutare i corteggiatori non desiderati. Per questo la valenza generalmente riconosciuta alla bocca di leone è l’indifferenza ed il disinteresse.

La tradizione europea fa risalire il significato del Non ti scordar di me ad una leggenda austriaca, secondo la quale un giorno due innamorati, mentre passeggiavano lungo il Danubio scambiandosi promesse e tenerezze, rimasero affascinati dalla grande quantità di fiori blu, che venivano trasportati dalla corrente. Il giovane, nel tentativo di raccogliere alcuni di questi fiori per l’amata, venne inghiottito dalle acque, gridando “Non dimenticarmi mai!”. Inutile dirlo: la valenza da allora attribuita al fiore è quella della fedeltà e dell’amore eterno.

Tommaso Botto

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