“Dov’è ‘sto Talschluss, su googlemaps non c’è’, nemmeno sulla Tabacco…”: emblematica esternazione di un escursionista trovatosi spiazzato dalla cartellonistica monolingue tedesca che ‘ha fatto fuori’ i toponimi italiani dalle montagne dell’Alto Adige Süd Tirol.
Sono scese le nuvole, il gruppetto si è smarrito e pur essendo in territorio italiano, paradossalmente, ‘nessuno’ dice loro che ‘sto ‘Talschluss’ è il ‘fondovalle’, perché si è scelto di dirlo solo in tedesco e di non dirglielo più in italiano.
Scelta, quella altoatesina, difficile da comprendere, specie per una regione che ha fatto della sua ondivaga appartenenza (un po’ italiani e un po’ tedeschi) la sua fortuna, alla base di una forte autonomia, probabilmente la più forte in Europa.
Si resta increduli a rifrequentare certi sentieri di quota e ad accorgersi che i nomi italiani sono spariti: con essi è sparita, oltre che la ricchezza del bilinguismo, la storia e, vista la scenetta degli escursionisti persi, il buon senso. Insomma, pare una scelta… del Kaiser!
L’Alto Adige, anche se in Italia, è ‘tedesco’, non c’è ombra di dubbio ed è giusto che ognuno parli, per prima, la lingua della mamma.
Ma questa scelta radicale lascia nell’imbarazzo anche tanti sudtirolesi Doc.
La percezione da parte del turista (anche i parlanti tedesco) è negativa: nulla di grave, i luoghi sono ameni come sempre, la gente è profondamente cordiale ed allegra ma… ci si sente come rientrati a casa dopo una degenza ospedaliera, un po’ smarriti, smemorati, confusi.
Ben diverso il trattamento che ricevono i ‘tedeschi’ che vivono in Friuli: non se li fila nessuno!
Nelle scuole della regione già da anni è scomparso l’insegnamento della lingua tedesca: un controsenso per una regione che confina con l’Austria e che, come l’Alto Adige, ne ha fatto parte.
Non è una questione nostalgica: conoscere la lingua del vicino, nel cuore dell’Europa, pare scontato nella sua ovvietà.
C’è chi replica che l’inglese è più importante ma, a parlar di numeri, converrebbe allora uniformarsi tutti all’idioma cinese.
Un approfondimento del professor Franco Baritussio di Tarvisio (Ud) è utile ad una miglior comprensione della questione della tutela delle minoranze linguistiche e dei paradossi evidenti che si stanno manifestando in Friuli sull’uso e l’insegnamento della lingua tedesca:
“Mentre la Provincia di Bolzano, governo di Roma d’accordo, cancella 135 toponimi italiani imponendo così il principio del monolinguismo, in altre aree con medesima storia (vedi la Valcanale in Friuli Venezia Giulia) non trovano applicazione, o stentano a trovarla, le norme nazionali e regionali esistenti (peraltro molto soft) di tutela delle minoranze tedesche.
Valcanale e Provincia di Bolzano hanno storia comune: passaggio dall’Austria all’Italia dopo il primo conflitto mondiale e opzioni del 1939 (ndr: la scelta degli abitanti dei territori annessi dopo la Grande Guerra di restare italiani in Italia o emigrare con piena cittadinanza nel Terzo Reich). Tuttavia, eventi successivi diversificati (vedi accordo De Gasperi-Gruber in Alto Adige e le migrazioni di tante famiglie in Valcanale), hanno cambiato molte condizioni, sicchè oggi in Valcanale la lingua tedesca è ‘minoritaria’, in Alto Adige ‘maggioritaria’.
Chi volesse approfondire la realtà delle normative nazionali e regionali di tutela indirizzate alle minoranze tedesche in FVG e, soprattutto, il loro grado di applicazione, noterà come tali leggi offrano opportunità e non obblighi, e come, nonostante ciò, esse soffrano di scarsa attenzione.
Dopo i tagli della Finanziaria, rispetto alle altre minoranze del FVG quella tedesca non ha trovato attenzione in occasione dell’assestamento di bilancio di luglio. Gli sportelli linguistici di tedesco presso i comuni interessati funzionano a singhiozzo (quello di Tarvisio, utile anche per le relazioni internazionali, nel 2013 è stato aperto solo da aprile a luglio, ora è nuovamente chiuso; è operativo solo quello di sloveno).
Ai cittadini appartenenti alla minoranza tedesca è ancora negato il diritto di ottenere la carta d’identità bilingue.
Nelle scuole ove presente la minoranza le ore curricolari di insegnamento del tedesco stanno drasticamente esaurendosi.
Diffusione programmi tv e radio…
L’auspicio è che enti locali interessati, associazioni e membri dell’apposita Commissione regionale facciano sentire forte la loro voce presso la Regione”.
Alles in Ordnung?
2 commenti
f says:
Set 5, 2013
Buon giorno, se ho capito bene è un segno tangibile del globalismo e di come si vuole trattare le tradizioni antiche.
Valcanalese says:
Set 20, 2013
Per capire meglio una questione che è complessa…. (anche se si limita solo alle carte d’identità, ma il problema è più complesso, dal momento che coinvolge insegnamento nelle scuole, uso pubblico ed insegne toponomastiche in quattro lingue…)
http://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=luciano%20lister%20arlef&source=web&cd=3&ved=0CDEQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.arlef.it%2Fdownload%2F310DOMXXXDOMXXX_Minoranze_contro.pdf&ei=BVQ8UprSPMKI4ASDpYCYCw&usg=AFQjCNF4goPfaeKNWYTkF2PthZ67r8IQUQ&bvm=bv.52434380,d.bGE