Una vicenda giudiziaria, sulla bocca di mezza Udine, coinvolge il professionista Alessandro Cesare che viene sospeso dopo 12 anni di collaborazione con il quotidiano udinese.
Un anno fa giunse una e-mail alla redazione del Messaggero Veneto: una ‘lettera’ per la rubrica ‘La posta dei lettori’, firmata.
Il contenuto era esplicito: si accusava il sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni di aver abusato della sua carica, evitando di fare la coda come un cittadino comune, accedendo ad una struttura di Promotur della cittadina dell’Alto Friuli.
Il Messaggero Veneto -informano fonti interne al giornale- non pubblicò la lettera ma avviò comunque una procedura di verifica per elaborare un eventuale articolo sensazionalistico.
A breve si scoprì che la lettera era falsa proprio nella firma: la presunta autrice, contattata dalla redazione, ne negò assolutamente la paternità.
La cosa quindi, ci dicono, morì lì e su internet non vi è traccia di questa lettera.
Ma, contestualmente, Carlantoni presentò una denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Tarvisio.
Il sindaco ci ha detto di non voler rilasciare dichiarazioni: quindi, non sappiamo qual è l’oggetto della denuncia, come venne a conoscenza della lettera, né se vi siano altri particolari degni di attenzione.
Le indagini risalirono al computer dal quale venne inviata la fraudolenta e-mail, diffondendo sorpresa e meraviglia, in primis proprio al Messaggero Veneto: la e-mail partì dal computer di Alessandro Cesare, giornalista collaboratore da dodici anni del Messaggero Veneto.
Lo stesso Cesare ci ha voluto rappresentare, serenamente, la sua versione dei fatti, premettendo che la vicenda esula dalla sua attività professionale e dal giornale.
Ci ha confermato il contenuto, che l’autrice della missiva incriminata è sua moglie e di essere stato ascoltato dagli inquirenti un mese fa circa come persona informata sui fatti. Ha riconosciuto che si è trattato di un gesto molto leggero, stupido, la cui responsabilità ricade solo sulla moglie Roberta che avrebbe confermato i fatti sopra narrati alle Autorità.
15 giorni fa il direttore Omar Monestier avrebbe sospeso Cesare sinché le cose non verranno chiarite: ci dice Cesare che il provvedimento sarebbe stato preso in quanto il giornalista non ha prontamente informato la redazione di questa sua ‘pendenza’, che definisce come circoscritta alla sua sfera personale. Cesare sottolinea che non si è lasciato in malo modo con il Messaggero Veneto e che l’unico suo timore sono i tempi della giustizia: oltre alla sospensione, ci dice, le malelingue si sarebbero intromesse nel suo lavoro principale, l’ufficio stampa per Stilo, società legata all’agenzia udinese Unidea.
Il solito nido di serpi udinesi, quindi…
Cesare, quindi, desidera quanto prima conoscere gli esiti delle indagini: sinora non ha/hanno ricevuto nessun atto ufficiale, i rapporti con Carlantoni si sono raffreddati (Carlantoni è anche consigliere provinciale e Cesare ha lavorato per un periodo per la Provincia di Udine) anche se, riferisce Cesare, vi è stata una telefonata di scuse a Carlantoni stesso.
Ma, come detto, Carlantoni non nega e non conferma, né, tantomeno, si esprime sull’eventualità di remettere la querela, una volta identificati gli ‘ignoti’.
Magari Omar Monestier, direttore del quotidiano del gruppo L’Espresso, ci vorrà proporre un suo pensiero riguardo a questa curiosa vicenda che sta snocciolando mille versioni, dalle più ridicole alle più calunniose, in un incontrollabile chiacchiericcio.
Alessandro Cesare tiene a tranquillizzare sua moglie, mettendo a tacere il gossip più spinto: il loro rapporto, nonostante lui stia pagando pesanti conseguenze, non è in crisi. Niente separazione, niente divorzio: “Dovrei togliermi la fede per soddisfare le malelingue..!”, sentenzia ironico.
5 commenti
GENTE PERBENE says:
Mar 21, 2014
DAL PERBENISTA:
Circa un anno fa il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni (FI), si era recato con le figlie a trascorrere una normale mattinata di relax al Parco Snow. Solita mattina in famiglia, solita fila, soliti scontrini conservati in tasca…per fortuna. Nel pomeriggio il collaboratore del Messaggero Veneto, Alessandro Cesare, a lungo tempo addetto stampa per la Provincia e per lo stesso comune di Tarvisio, telefona “all’amico” Carlantoni avvisandolo che la redazione di viale Palmanova aveva ricevuto una mail firmata che denunciava un comportamento “da casta” del primo cittadino di Tarvisio, manifestatosi con la volontà di non fare la fila e di non pagare i biglietti dell’impianto Promotur. Quindi, Cesare, figlio dell’assessore Nadia Campana, assessore a Tarvisio, chiede a Carlantoni un commento alla notizia. Il sindaco cade dalle nuvole, nega l’abuso e conferma di avere ancora gli scontrini in tasca. Successivamente un caporedattore del Messaggero Veneto richiama Renato Carlantoni, avvisandolo che il giornale aveva appena scoperto che la mail in oggetto era siglata da una firma falsa e quindi non attendibile. Chiarito il fastidioso inconveniente il sindaco Carlantoni ha presentato un esposto contro ignoti ai Carabinieri. Passa circa un anno e Alessandro Cesare, giornalista dell’Agenzia Stampa Stilo, telefona a Carlantoni ammettendo che i carabinieri avevano individuato l’indirizzo ip del computer da cui era partita la falsa mail ed il computer era proprio quello di Cesare che pare scarichi la responsabilità sulla moglie. Ma poco cambia a questo punto. Appena appresa la notizia il direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier, ha interrotto la collaborazione con Alessandro Cesare. Nel frattempo, Cesare, per conto dell’agenzia Stilo – Unidea, segue anche la Comunicazione del comune di Talmassons, ma cosa ancora più curiosa anche del giornalino di Pontebba, comune amministrato dalla senatrice del Pd, Isabella De Monte…
ELISA says:
Mar 21, 2014
la storia vera salterà fuori: lascia comunque intendere come ‘lavorino’ nei giornali, un continuo conflitto d’interesse con gli uffici stampa. e questi politici sempre attenti a macchinare, ad approfittarsi dei deboli (anche di mente), ad usarli per pochi spiccioli. VERGOGNA !
vidulis for ever says:
Mar 21, 2014
IL MARITO NON SA COSA FA LA MOGLIE?
LA MOGLIE STA DANDO UNA GRANDE PROVA D’AMORE E RISCHIA GROSSO
Rolando Maggioni says:
Mar 21, 2014
VERGOGNA!!!!!!! MENTRE IL PAESE VA A ROTOLI..CERTE PERSONE NON TROVANO DI MEGLIO DA FARE CHE INVENTARSI STORIE ASSURDE X SCREDITARE IL PRIMO CITTADINO CHE ASSOLVE SERENAMENTE AI SUOI COMPITI DI PADRE!!! che secondo me:anche se il direttore dell’impianto avesse voluto regalare 2 ingressi omaggio alle figlie del Sindaco…..non ci troverei niente di cosi scandaloso.
Mattia Uboldi says:
Mar 24, 2014
Mi son sempre chiesto perché in Italia i giornalisti tendano a non verificare e soddisfare mai le “5 W” (Chi, come, dove, quando,perché) di anglosassone pensiero, requisiti fondamentali per raccontare la Verità. Naturalmente, il mio è sempre stato un quesito retorico.
Speriamo che il patrio mondo della carta stampata abbia a migliorare.
Mattia Uboldi.