IL GECT ‘LAG’: Gorizia senza confine solo per consulenze e roaming telefonia mobile

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Non telefonate da Gorizia, state attenti: con Vodafone nemmeno fate a tempo ad accorgervene che vi addebitano tre euro perché entra in automatico l’operatore sloveno Si.mobil, con buona pace dei sostenitori ad oltranza dell’Europa senza confini (Vodafone vi rimborsa i tre euro, sia chiaro, ma una sola volta, se non volete ulteriori fastidi selezionate la rete manualmente).
Europa senza confini che risulta perciò solo sulla carta: e di carta ce n’è tanta, più o meno pubblica, anche riguardo al GECT GO (direttore Sandra Sodini, dirigente dell’area cooperazione economica di INFORMEST).

GECT GO amministrazione trasparente

Il GECT GO, ossia il gruppo europeo di cooperazione territoriale, che interessa Gorizia, abbraccia il territorio dei comuni di Gorizia, Nova Gorica (la Gorizia slovena fondata da Tito, una sorte di Las Vegas in miniatura) e Sempeter-Vrtojba (piccolo centro adiacente a Nova Gorica, sempre in Slovenia).
Il GECT di Gorizia è stato costituito con una Convenzione sottoscritta a Gorizia il 19 febbraio 2010 ed è iscritto nel Registro GECT presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intenzione era quella di creare un’area metropolitana transfrontaliera “che rappresenti il primo passo verso la creazione di una vera e propria ‘città europea’”: un progetto ambizioso, possiamo dire bellissimo, ma il piccolo esempio del roaming telefonico ci dimostra che, in verità, la città europea è solo sulla carta.

Per fare la ‘città europea’, il GECT “potrà avvalersi tanto dei programmi di cooperazione territoriale europea quanto dei Fondi Strutturali quali ad esempio il programma ‘Italia-Slovenia’”.

In cinque anni si è solo tentata qualche sperimentazione, sia ben chiaro.

Nomi che restano nel limbo (Progetti Re-Mida, TIP, Adria-A, Poly5) fanno da sfondo ad un’unica iniziativa, voluta dal GECT e dalla politica filo-slovena della presidente Serracchiani, ben nota -in negativo!- alle cronache: la chiusura del punto nascite dell’ospedale di Gorizia con l’intenzione di dirottare le partorienti italiane in Slovenia, con tutte le complicazioni linguistiche ed amministrative del caso.
Risultato: in due anni, appena dieci bambini, tutti appartenenti alla minoranza slovena, sono stati fatti nascere oltre-confine.
Sono stati segnalati anche un caso di apolidia ed altre problematiche legate alla registrazione dell’effettivo luogo di nascita.

Ma, nonostante il flop conclamato, la convenzione (un curioso forfait di 1.200€ a parto, indipendentemente dal tipo di parto) è stata recentemente rinnovata, con ostinato ossequio alla cooperazione transfrontaliera.

Il confine sembra esserci ancora, quindi, le località italiane e slovene vivono una vita distinta e, per dirla come lo stesso GECT ammette, “è una scommessa sul futuro: una speranza per un territorio che sta subendo i contraccolpi di una grave crisi economica e che rischia la desertificazione economica e sociale”.

La sede provvisoria del GECT è presso INFORMEST in via Cadorna 36, a Gorizia (Italia).

Il personale dipendente o a contratto di collaborazione del GECT GO è assunto mediante procedura di selezione pubblica.

La struttura organizzativa prevede il Segretariato permanente (1 coordinatore, 1 tecnico / amministrativo), l’Ufficio Organismo Intermedio (1 responsabile, 1 amministrativo) e l’Ufficio permanete di gestione dei progetti (1 responsabile di progetto-project manager per ogni progetto finanziato, 1 amministrativo).
Insomma, il GECT ha tutte le sembianze del solito ente messo su per fare qualcosa, creare qualche posticino di lavoro (o di reddito?) e muoversi all’interno del fittume dei finanziamenti europei…

Capire cosa fa e cosa abbia fatto ‘sto GECT GO confonde e rende assonnati. Stanca, insomma, in un contesto di disritmia e discronia simili agli effetti del noto fenomeno “jet lag”.

Le informazioni alla pagina “Amministrazione trasparente” sono -come al solito- non aggiornate: “Pagina in allestimento” (2013).

Il presidente, Robert Golob, avrebbe diritto ad un rimborso spese annuo di € 300,00 (trecento).

Il direttore, Sandra Sodini, messa a disposizione da Informest, “non percepisce alcun compenso per il lavoro svolto”.

Sembrerebbe quindi una struttura a costo zero o quasi ma…

Tal Marjan Pintar, avrebbe meritato un compenso lordo di 5.000 € come “direttore facente funzioni del GECT GO”, per il periodo “dal 20/8/2013 al 31/12/2012”: la discronia (tipica del ‘jet-lag’…), in questo caso emblematico, parrebbe imputabile ad un palese errore…

incarizo Pintar GECT GO

“Il GECT GO non ha attualmente personale dipendente”, apprendiamo dal sito: però nel consuntivo del bilancio del 2014, alla voce “Salari e stipendi” compare l’importo di 12.194,34€.

Il “distacco a tempo parziale dei tre tecnici dei comuni di Nova Gorica, Gorizia e Šempeter-Vrtojba e di tre tecnici delle aziende sanitarie e dell’ospedale” avrebbe permesso di metter su “due Task Force specifiche”, praticamente a costo zero: se non fosse che, comunque queste sei persone vengono pagate dai loro enti di appartenenza.

Per il Programma transfrontaliero Italia Slovenia, finanziato da risorse comunitarie 2014-2020 nonostante sia incappato nel settennato precedente nel disimpegno automatico di qualche milione di euro (la Regione è reticente nel dettaglio),” il GECT GO disporrà di una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro” per ”la realizzazione di due delle tre azioni pilota, presentate a finanziamento: Progetto per la ‘Costruzione di un network di servizi sanitari transfrontalieri‘ ed il ‘ Parco naturale transfrontaliero Isonzo-Soča”.

Per “l’annualità 2015 serviva, per consolidare la struttura del GECT GO con una propria organizzazione sempre più autonoma in grado di supportare la gestione di un mini-programma per le tre città tramite lo strumento degli Investimenti Territoriali Integrati – I.T.I..” un “coordinatore già in forze al GECT GO, Coordinatore (staff junior)”.
Compenso per l’esperto: 25.000 €, un terzo del budget di GECT per il 2015 (€75.800,00).

Ma leggiamo che nel 2014 un incarico simile era stato affidato ad Aljoša Sosol (di Gorizia), scelto fra otto candidati, per un Co.co.co avente ad oggetto “organizzazione e start-up del segretariato del GECT”. Altri 25.000€ per il primo anno, con una proroga di un altro anno (fino al 31 maggio 2016) e di altri 25.000€.

Il “coordinatore del 2015”, invece, risulta essere una figura altamente specializzata, più unica che rara: è infatti l’unico a partecipare al bando, pubblicato esclusivamente sul ‘frequentatissimo’ sito web del GECT (un vizio di INFORMEST?): il triestino Ivan Curzolo diviene così collaboratore coordinato e continuativo “di alta specializzazione per lo svolgimento delle procedure relative all’organismo intermedio tramite il meccanismo dell’I.T.I e per l’attivazione di ulteriori finanziamenti collegati al piano strategico del GECT GO”. Per altri 25.000€.

Curzolo unico candidato

Capire cosa debba fare, sinceramente, fa venire quella ‘nauseetta’ tipica del jet-lag.. (contratto_CURZOLO_2015 ).
Ma il ‘nostro’ Curzolo ha un curriculum fantasmagorico in fatto di fondi europei: ma candidamente non fa menzione alcuna al GECT GO.
Forse l’importo è troppo modesto…

CV Curzolo no GECT GO

Nel CV salta invece subito agli occhi che fu per un lungo periodo manager di Ecosfera Spa, quella grossa ditta di consulenze già oggetto di indagini, anche in Friuli Venezia Giulia.

curzolo ecosfera spa
Tutto regolare, sia chiaro: ma, l’abbiamo detto, il GECT GO confonde, stanca e rende assonnati…

Tommaso Botto

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