Il Friuli sugli sci

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Che siano da discesa o da fondo, gli sci sono “attrezzi” ben diffusi in Friuli Venezia Giulia.

La montagna friulana è infatti tradizionalmente terra di sci, oltrechè palestra e vivaio di sciatori e snowboardisti di calibro internazionale.

Per lungo tempo è rimasta nascosta tra le Alpi Giulie, le Alpi Carniche e le Dolomiti Orientali, rilasciando al mondo periodiche spruzzate di campioni (soprattutto primatisti dello Sci Nordico) e di tecnici (forse più conosciuti nello Sci di discesa), annoverandone tanti di calibro mondiale.

Valli e monti incontaminati hanno iniziato un progressivo percorso di valorizzazione, associando, negli anni, al prodotto “sci” le tante ricchezze paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche di questi luoghi.

La miscela che ne deriva è ancora in evoluzione: alcuni tesori sono stati scoperti, altri restano nascosti ai più.

Non è facile riassumere tutte le peculiarità di questo territorio riferibili al turismo sciistico.

Dal punto di vista dello sci di discesa, la “forza neve” del Friuli si presenta così: cinque poli sciistici principali ed altrettanti poli minori, costituiti per lo più da skilift e seggiovie “di paese” o pertinenti a infrastrutture alberghiere.

L’ampliamento dei demani sciabili e l’investimento tecnologico negli impianti di risalita hanno fortificato l’ossatura delle strutture sciistiche, offrendo così agli appassionati una vasta gamma di opzioni, dallo sci agonistico al turismo sulla neve, dallo snowboard alla gita in famiglia o in compagnia, ovviamente sugli sci o sopra una tavola.

Le località maggiormente rappresentative dello sci friulano sono: Piancavallo, Forni di Sopra, Zoncolan, Sella Nevea e Tarvisio.

Cinque posti diversi che presentano cinque “montagne” diverse: un denso compendio geologico, naturalistico e tecnico, in un’area circoscritta da un raggio di settanta chilometri.

La varietà di contesti, scenari e genti rendono opportuno visitare tutti questi posti, sciandovi un giorno qua ed un giorno là…

In cinque giorni, con pochi e comodi spostamenti quotidiani, è possibile visitare i cinque poli, gustandone appieno il forte sapore di sci e scoprendo, pian piano, i connotati di una montagna bella ed estremamente eterogenea.

Che siano giorni consecutivi o dilazionati nelle settimane, poco importa: lo sci è storicamente un mezzo per muoversi, per esplorare, per scoprire; qual miglior occasione per abbinare le due cose, il turismo e lo sport?

Un’ulteriore premessa, di “concretezza”, è d’obbligo: sciare in questi posti e viverci, alloggiando e gustando le infinite leccornie, è possibile a prezzi più che abbordabili; provare per credere.

Iniziamo dunque quest’inconsueta settimana bianca partendo da Piancavallo (comune di Aviano), elegante località della montagna pordenonese. Il centro abitato è costituito da alcuni quartieri uniti in un vivace villaggio turistico, fortemente connotato nella dimensione alpina dei luoghi.

Quattordici piste consentono di divertirsi lungo i pendii del monte Tremol e del dirimpettaio Monte Sauc.

Tracciati battuti con la garanzia totale dell’innevamento programmato permettono di divertirsi, scendendo sia per le direttrici principali che per le numerose varianti.

Le piste principali sono la Salomon, la Nazionale e la Tublat; due piste nere, la Nazionale Alta e la Sauc-Budoia, garantiscono emozioni, con i loro “muri”,  ai più esperti.

Campiscuola e sciovie didattiche permettono un’intensa attività di Scuola sci, rendendo facile a bambini, ragazzi e ritardatari l’apprendimento delle tecniche sciistiche e dello snowboard: 50 maestri sono a disposizione di tutti.

In loco si è molto sviluppato il settore agonistico: storica fucina d’atleti, Piancavallo s’è affermata negli anni come importante sede di gare, anche di Coppa Europa.

Una cosa rende estremamente suggestive queste montagne: data la prossimità alla pianura, dalle cime più alte di Piancavallo, sci ai piedi, si ha la vista della laguna veneta e del Mare Adriatico. Il contrasto, armonioso, tra neve e mare, attribuisce un fascino del tutto particolare a queste cime innevate.

La ricettività in loco è ben sviluppata: oltrechè usufruire dei servizi di cinque alberghi, la vita sociale è animata da una decina di locali in paese e da cinque rifugi ubicati lungo le piste.

Oltre allo sci di discesa Piancavallo offre ventisei chilometri di sentiero tracciato per la pratica dello sci di fondo. Snow park e aree freestyle sono mete frequentate dai più giovani e spericolati: farci un giro a curiosare tra salti ed acrobazie può essere divertente anche per chi non pratica queste adrenaliniche discipline.

La seconda giornata di sci in Friuli potrebbe avere come destinazione la Carnia, nel comprensorio dello Zoncolan: lo Zoncolan è un monte di poco inferiore ai milleottocento metri, naturalmente predisposto ad essere disceso con gli sci, soprattutto nel suo versante di Sutrio.

Tra i tredici impianti di risalita del comprensorio, quest’anno si è ottenuto un importante ampliamento del demanio sciabile, con la realizzazione della nuova pista di Rientro a Ravascletto (su uno dei due sbocchi a valle della zona sciistica), denominata Lavet.

Quest’opera permette agli sciatori di poter scendere con gli sci sino a valle, ovviando ai contrattempi, derivanti dalla necessità di dover utilizzare la funivia per far rientro a valle. Alcuni rimpiangono però la vecchia “pista” del Gjalinar, sentiero estivo utilizzato d’inverno dai pionieri dello sci.

Nuova è anche la funivia che porta a monte da Ravascletto: i tecnici segnalano che è un’applicazione tecnologica e logistica molto significativa.

Le piste più importanti prendono il nome di Zoncolan, Tamai (si decolla da duemila metri) e Canalone, la veterana delle piste, sul versante di Ravascletto.

Oltre allo sci in pista, è possibile addentrarsi nel bellissimo Snow Park, dotato di salti e quantaltro possa essere utile a sfidare la gravità, tra la neve ed il cielo.

Sullo Zoncolan vengono spesso disputate gare nazionali e internazionali di sci alpino che ne attestano il valore tecnico ed agonistico.

I toponimi sono estremamente suggestivi, come Cuel d’Ajar, Val di Nuf, Cuel Piciul, Arvenis ma pure i nomi degli accoglienti rifugi, quali Cima Zoncolan, Tamai, Cocul, Pignau, Tre Abeti, per citarne solo alcuni.

In Carnia è bello sciare anche a Forni di Sopra, la località alpina ove forse è più radicato il turismo, soprattutto quello legato al fantastico mondo della neve.

E Forni di Sopra, abitato adagiato nell’Alta Val Tagliamento, tra la Carnia friulana ed il Cadore veneto, è un posto fantastico: adagiato tra le dolomiti, in un contesto di rara bellezza, pare l’ambientazione di antiche storie e di meravigliose fiabe.

Ed in questo scenario da sogno è possibile sciare sul versante del Davost, zona servita da impianti a bassa quota ed adatta ai principianti, e sulla montagna speculare, sul versante del Varmost che, con il suo dislivello di mille metri, permette ai più esperti un’elettrizzante discesa dai duemila metri di quota sino a valle.

Piste lineari e raffinate, con scorci emozionanti ed atmosfere da sogno. Il Fantasy Snow park permette a freerider e surfer di cimentarsi in evoluzioni mozzafiato.

13 chilometri di tracciato consentono anche ai fondisti di fendere le nevi locali.

L’ospitalità e la cucina coronano una splendida giornata di sci: fermarsi a soggiornare qualche giorno è un privilegio che tanti vorrebbero concedersi.

Visti (e sciati) la montagna Pordenonese e due significativi scorci della Carnia, la nostra settimana bianca itinerante può proseguire verso est, ossia nella Valcanale – Canale del Ferro e nel Tarvisiano, territori che hanno conservato tradizioni ed identità proprie delle etnie latina, tedesca e slava.

Salendo verso l’estremità nordorientale della penisola italiana, giungiamo a Chiusaforte ove si inizia a salire verso Sella Nevea, località incastonata tra il monte Canin ed il Montasio.

Piste, con due impianti, una funivia ed una modernissima telecabina, che convogliano sciatori ed alpinisti a quota prossima ai duemila metri, in prossimità dello storico Rifugio Gilberti che domina, fiero e sornione, la conca Prevala.

La pista Canin, con la recentissima variante agonistica (classificata “nera”), è la più tecnica e veloce dell’intera regione. Proprio per questo, da quest’anno, nella stazione sciistica ha preso il via il Centro Agonistico FIS, vera e propria palestra di Campioni: una pista, parallela al tracciato seguito dai semplici “turisti”, è riservata interamente alle squadre agonistiche per allenare gli atleti nelle discipline veloci. Chi non l’ha mai visto dal vivo, approfitti di queste giornate di allenamento, per vedere dal vivo cos’è lo sci di velocità: la televisione non rende…

Sella Nevea non si chiama così per nulla: è una tra le località più nevose, con un ghiacciaio a monte che riesce ancora a resistere alle bizze climatiche.

Le montagne che l’accerchiano sono meta di spedizioni alpinistiche d’ogni livello e ambito d’esercitazione privilegiata per personale militare e non che opera nelle particolari condizioni orografiche e climatiche d’alta montagna.

Quando il prossimo anno sarà portato a termine il collegamento con la stazione sciistica slovena di Bovec, il comprensorio diverrà il primo demanio sciabile transfrontaliero della zona, unendo i popoli ove un tempo, al tempo del primo conflitto mondiale, si combattè aspramente.

Lo sci è anche questo: festa, socializzazione, divertimento…

Anche lo sci di fondo può essere praticato a sella Nevea: due anelli consentono di addentrarsi nei boschi alle pendici del Montasio e di affrontare la “quota” di Conca Prevala.

Il centro sciistico di Sella Nevea offre sostanzialmente questo: sci, neve e natura senza limiti.

È l’ideale per chi preferisce l’animo sportivo e alpinistico agli aspetti mondani e di contorno dell’universo sci.

A mezz’ora d’auto da Sella Nevea troviamo l’ultima meta delle nostre giornate bianche in Friuli Venezia Giulia: Tarvisio.

Stazione sciistica di prim’ordine, vanta la nomea di località preferita dal duca Amedeo D’Aosta, dal quale venne mutuato il nome per gli omonimi Campi Scuola: infatti sin dagli anni Trenta lo sci traina il turismo locale, inserendo la località, e la recente Coppa del Mondo tenutasi egregiamente nel 2007 ne è una conferma, tra i templi dello sci.

La pista più bella ed inebriante è la “Di Prampero” che, con i suoi quattro chilometri di lunghezza, consente di scendere dal Monte Lussari (a ridosso della cima vi è un vero e proprio borgo, con alberghi e rifugi) sino a valle, coprendo un dislivello di quasi mille metri.

La dimensione notturna dello sci trova qui un’applicazione di valore: la pista, perfetta nel suo disegno sinuoso, con repentini cambi di pendenza, falsipiani d’accelerazione e Schuss aggressivo, regala emozioni da brivido, amplificate dalla perfetta illuminazione che consente di sciarvi di sera, dopo il tramonto, sin quasi alla mezzanotte.

La Priesnig, pista nera, e la Florianca e la Misconca sono le altre piste imperdibili della località: piste battute che fanno di Tarvisio il più grande centro sciistico del Friuli Venezia Giulia.

Anche i fondisti trovano ampie possibilità: fatica e divertimento sono assicurati in Val Saisera e all’ Arena “Gabriella Paruzzi”; con Valbruna, Caporosso e i suggestivi laghi di fusine il demanio per le discipline nordiche sfiora i cinquanta chilometri totali.

L’area Snow Park dei campi Duca D’Aosta e l’ Arena per allenamenti consentono ai patiti dello snowboard di esibirsi, correndo e saltando a perdifiato.

Numerosi rifugi ubicati lungo le piste offrono quanto di meglio la miscela tra friulani, austriaci e sloveni sa offrire: dal cibo, ai vini, ai dolci…

Abbiamo così concluso quest’escursione sciistica, a tappe, del Friuli, meta ideale per chi ama sciare lontano dalle masse, in contesti naturali incontaminati, tra boschi verdi e nude rocce.

Tommaso Botto

5 commenti

  1. […] strategia complessiva per lo sviluppo del turismo invernale, la cooperazione con Veneto e Trentino per Dolomiti patrimonio dell’Unesco, la collaborazione […]

  2. […] «Così come lo scorso anno scolastico, anche quest’inverno sarà garantita la possibilità di fruire della settimana bianca». […]

  3. […] dell’area. Va preso atto – Asquini non manca comunque di evidenziare – di come i poli sciistici regionali siano soprattutto di interesse giornaliero; l’unico modo per garantirne lo sviluppo è […]

  4. […] messo di traverso ma, nonostante ciò, gli appassionati della neve hanno cominciato ad affollare le stazioni sciistiche del Friuli Venezia Giulia subito dopo Capodanno, come sottolinea il presidente di Promotur, Stefano […]

  5. […] – ha concluso Della Mea – l’integrazione di Sella Nevea e Bovec, a costituire un’offerta turistica complessiva e integrata “Senza Confini” resta, come crediamo, un’occasione unica per rivitalizzare il turismo invernale del nord est […]

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