Crac #CoopCa: per De Monte (PD) era cooperativa solida e d’eccellenza

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La politica friulana Isabella De Monte dà prova di intendersi ben poco di economia, di investimenti e di impresa. Avrà adottato le stesse cognizioni anche per il Progetto Pramollo?

Nonostante già nel 2011 si avvertisse un calo di tutti gli indicatori economici della Società Cooperativa Carnica di Consumo CoopCa (vendite, negozi, fatturato, dipendenti), il numero dei soci continuava ad aumentare, di pari passo all’assottigliarsi del capitale sociale. Segnali negativi che, magari, fossero stati annunciati per tempo, avrebbero potuto evitare lo tsunami finanziario che solo oggi, troppo tardi, è cronaca: il TG3 regionale parla di una perdita costante di 800.000 euro al mese.

coopca de monte

Un disastro annunciato che ha portato la Coop Carnica il 17 novembre 2014 a chiedere in tribunale istanza di concordato preventivo in bianco.
Difficoltà -lo si capisce man mano che escono i dettagli- che hanno “una origine lontana, aggravate”, leggiamo sul sito Cjargne.it, “da strategie di mercato errate e non si possono ovviamente ascrivere solo agli ultimi mesi come qualcuno (interessato) vuol fare credere. Sono infatti almeno 2 anni che il bilancio COOP-CA chiude in rosso, con perdite pesanti che sono state solo in parte ridotte grazie a una – seppur legittima – operazione (escamotage) di ‘finanza creativa immobiliare’ senza la quale la drammaticità dei conti sarebbe ancora più pesante, anche se la sostanza non muta. Dai documenti ufficiali – bilanci, relazione del collegio dei sindaci e della società di revisione – emerge con chiarezza come, già prima del crollo di Coop Operaie di Trieste, senza un incremento delle vendite, il quadro CoopCa si sarebbe fatto pesante specie se vi fossero stati importanti prelievi dal prestito sociale. E’ infatti dal 2008 che l’andamento delle vendite è piatto e tutti gli indicatori economici attestano che non si vedono prospettive positive, specie dopo che CoopCa, con un atto quasi suicidario, ha clamorosamente abbandonato Tolmezzo (lasciando la piazza ad altri agguerriti concorrenti) per andare a porre il proprio quartier generale con mega-store ed ipermercato alle Valli di Amaro, sguarnendo incredibilmente la Carnia, che si sente ormai orfana della sua Cooperativa, vero fiore all’occhiello del secolare solidarismo socialista carnico”.

Che il settore cooperativo appaia approssimativo e slegato da quelle dinamiche fondamentali dell’impresa propriamente detta, tranne rare eccezioni legate a particolari settori, appare evidente. E i nodi stanno venendo al proverbiale pettine…

Ma in questo caso specifico, i politici regionali che responsabilità hanno? Soprattutto il PD?
Serracchiani, davanti all’evidenza drammatica del tracollo finanziario (26,5 milioni congelati più gli altri 8 in certificati azionari), ora -solo ora- spara ad alzo zero sui vertici di CoopCa: “Sono in molti – conclude – a doversi perciò fare un esame di coscienza”, dice.

Altri, territorialmente più interessati (e responsabili?) stanno invece ancora zitti.

Ma è interessante (o esilarante?) notare quanto dichiarato dall’allora senatrice Isabella De Monte, ora europarlamentare che gira per l’Europa partecipando a parolaie e vanagloriose conferenze, distanti anni luce dai quotidiani problemi dei cittadini italiani (lavoro, redditi, giustizia, etc.), e che leggiamo nel periodico “Voce della Cooperativa”, nel dicembre 2013:

La senatrice De Monte – congratulandosi con i vertici della Coopca per la solidità della Cooperativa, che rappresenta una eccellenza non solo della Carnia e dell’Alto Friuli ma di tutta la Regione… dimostrando come si può fare impresa con successo”.

coopca de monte 2

Utilizzerà lo stesso fiuto per gli affari anche nel sostenere l’ammuffito Progetto Pramollo?

Tommaso Botto

5 commenti

  1. pifferaio says:

    Mar 27, 2015

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    oggi si è vista al tg allo sciopero davanti alla coopca!

  2. loredana says:

    Mar 27, 2015

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    è solo immagine e nessuna concretezza. Vive lontano dai problemi della gente

  3. alessandra says:

    Mar 28, 2015

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    «Dalla politica ci aspettavamo e ci aspettiamo di più», precisa un manifestante. E non a caso quando dal palco viene annunciata la presenza del’europarlamentare Isabella De Monte non ci sono applausi, ma soltanto un urlo ironico che squarcia l’attimo di silenzio: “Era ora”.

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/03/28/news/rabbia-e-paura-in-carnia-i-giudici-indagano-sul-piano-1.11134193

  4. Valerio says:

    Mar 29, 2015

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    deve andar a casa, siamo governati da pupazzi e non da uomini!

Commenti

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