A causa della chiusura del Punto Nascite di Gorizia il figlio nasce in ambulanza a Ronchi durante il trasporto d’urgenza all’ospedale di Monfalcone.
ZIBERNA: RIAPRIRE IL PUNTO NASCITE DI GORIZIA.
ORETI: LA MAMMA GORIZIANA CHE HA PARTORITO IN AMBULANZA E’ UNO DEI PRIMI EFFETTI DELLE SCELTE DEL DUO SERRACCHIANI-TELESCA
“La presidente della regione Debora Serracchiani e l’assessore alla salute Maria Sandra Telesca avevano sempre assicurato che in alcun modo sarebbe stata intaccata la qualità del servizio di pediatria, ginecologia ed ostetricia, né messe a rischio incolumità e sicurezza di puerpere e figli a causa della soppressione del Punto nasciate di Gorizia. Rammentiamo bene come la presidente avesse assicurato nella scorsa estate, davanti al Consiglio comunale riunito ed a centinaia di cittadini, che sarebbe ritornata ogni mese a Gorizia per dimostrare che questa Giunta non intendeva sottrarre alcun servizio ai cittadini goriziani né abbassare la qualità delle prestazioni erogate. Invece, come i goriziani immaginavano, la Presidente non ha mantenuto la parola data sia perché non ha fatto più ritorno in Consiglio comunale, sia perché ha scippato i goriziani di prestazioni sanitarie.”, dichiara Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale.
“Svolta questa premessa – aggiunge Ziberna – dai quotidiani ho appreso con sconcerto che nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 marzo una mamma goriziana è stata costretta a partorire in ambulanza, all’altezza di Fogliano-Redipuglia, vista la chiusura del Punto Nascite di Gorizia e l’impossibilità di giungere in tempo all’ospedale di Monfalcone a causa dell’eccessiva distanza. Solo la grande professionalità del personale medico e paramedico del 118 ha impedito il peggio.”
“Senza dubbio saluto con soddisfazione – afferma il consigliere forzista – la nascita del bimbo, esprimendo felicitazioni alla mamma ed al papà ed apprezzamento per la tempestiva azione svolta dal personale medico e paramedico del 118. Ma sono stato costretto, per impedire che accada nuovamente, a rivolgere un’interrogazione alla presidente ed all’assessore per sapere se siano consapevoli che far nascere il proprio figlio in una ambulanza non è la stessa cosa che farlo nascere in un struttura sanitaria e dei rischi connessi; se siano parimenti consapevoli che prima della chiusura del Punto Nascite Gorizia deteneva il rassicurante record regionale per la sicurezza delle nascite, essendo uno dei Punti Nascite più sicuri d’Italia; se siano consapevoli che anche in questa occasione si è evitato il peggio solamente grazie ad una elevata professionalità del Servizio 118 di Gorizia che questa Giunta regionale continua a privare di risorse, sottraendo ad esso ambulanze (è nota la soppressione di ben due ambulanze) e non potenziandolo con personale medico e paramedico; se intendano, alla luce dell’accaduto e per impedire il ripetersi, riaprire il Punto Nascite di Gorizia o se, viceversa, preferiscano scegliere ancora la via dell’indifferenza ai rischi ed ai disagi che corrono le puerpere ed i nascituri.”
ORETI: LA MAMMA GORIZIANA CHE HA PARTORITO IN AMBULANZA E’ UNO DEI PRIMI EFFETTI DELLE SCELTE DEL DUO SERRACCHIANI-TELESCA
Era luglio scorso quando, senza ascoltare niente e nessuno, la giunta Serracchiani chiudeva inesorabilmente il punto nascita della città adducendo la scelta alla mancanza di sicurezza.
Alla luce dei fatti avvenuti in questi giorni che hanno visto una mamma goriziana partorire in ambulanza, è da chiedere all’assessore alla sanità regionale Telesca: sono forse più sicure questo tipo di situazioni?
Questo l’argomentare del capogruppo e consigliere comunale della lista civica “Per Gorizia”, Fabrizio Oreti.
Fortunatamente è andato tutto bene ed un grande plauso va al personale del 118 che, nonostante i tagli, opera impeccabilmente ma se dovesse succedere nuovamente in presenza di complicazioni?
In consiglio comunale – sottolinea Oreti – avevo chiesto alla presidente della Regione chi si sarebbe assunto la responsabilità politica e morale nel caso in cui una mamma avrebbe partorito in auto nel tragitto Gorizia – Monfalcone, in quella sede non ho avuto risposta, chissà ora se vorranno trovare giustificazioni sull’accaduto?
Va ricordato che la regione non ha mai comunicato i dati in merito alla sicurezza dei punti nascita in regione e resta il fatto che Gorizia, con circa 4 mila bambini (da 0 a 14 anni) iscritti all’anagrafe, non può essere priva di un punto nascita italiano, stato in cui viviamo e paghiamo le tasse, con i reparti di ginecologia e pediatria non operativi nella fascia serale e notturna. Spero vada sempre tutto bene – termina Oreti – ma 30 minuti di macchina o ambulanza in caso di reale emergenza, sia per le mamme che per i bambini sono troppi, come dimostrato dal caso della mamma che ha partorito in ambulanza. Continua a non essere concepibile privare di questi servizi essenziali una città di 35 Mila abitanti.