“GARANZIA GIOVANI” E’ GIA’ UN FLOP

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APPENA DUEMILA ADESIONI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

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Sono circa due mila le persone che si sono fino ad oggi iscritte ai portali del progetto “Garanzia Giovani FVG” e una parte significativa di queste è rappresentata da ragazzi che non studiano, non lavorano e non si stanno formando.
Lo ha segnalato l’assessore regionale FVG al Lavoro, Loredana Panariti, all’incontro svoltosi oggi a Udine e finalizzato ad illustrare il Piano integrato di politiche per l’occupazione e per il lavoro (Pipol), che la Regione sta mettendo in atto a favore dei giovani e delle persone in difficoltà occupazionale.

Il progetto, che è stato voluto dall’Ue, ha una disponibilità finanziaria per il Friuli Venezia Giulia nel biennio 2014-2015 di
oltre 39 milioni di euro di derivazione comunitaria, nazionale e regionale.

Il Pipol prevede una serie di attività nel campo dell’orientamento, della formazione, dell’inserimento lavorativo mirato, del reinserimento in percorsi formativi, ma anche bonus occupazionali, incentivazione dell’apprendistato, mobilità lavorativa transnazionale, servizio civile, tirocini, sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità.

L’incontro, rivolto ai responsabili dei Centri per l’Impiego e di Orientamento della provincia di Udine, ha permesso agli operatori di conoscere nel dettaglio le misure del Pipol, che è destinato ai giovani dispersi o a rischio dispersione scolastica tra i 15 e 19 anni, a chi tra i 19 e i 30 anni non studia o non partecipa a un percorso formativo o non lavora (Neet), ai neodiplomati, neolaureati e ai neoqualificati IeFP (Istruzione e Formazione professionale) d’età non superiore a 30 anni e ai lavoratori disoccupati, percettori o meno degli ammortizzatori sociali, sospesi o posti in riduzione d’orario.

Gli aderenti al progetto verranno convocati dai menzionati Centri entro due mesi dalla data d’iscrizione. Nei successivi quattro mesi avranno inizio i servizi a favore del singolo partecipante.

Alla presentazione l’assessore ha ricordato come tra gli obiettivi del progetto, che prevede un’attiva partecipazione delle diverse parti sociali, vi sia anche la creazione, fra i soggetti coinvolti, di una rete, che dovrebbe assicurare l’offerta del miglior servizio possibile alle persone che si formano o si presentano su un mercato del lavoro, caratterizzato, per il perdurare della crisi, da una sempre maggiore complessità.

Gli interventi di Ruggero Cortellino e Felice Carta (entrambi Direzione Centrale Lavoro) hanno evidenziato come le misure del Pipol mettono al centro le specifiche esigenze d’orientamento, formative e professionali di ogni singola persona. Le  risorse messe a disposizione in tale ambito richiedono l’attenzione e l’attuazione delle necessarie sinergie fra tutti i soggetti
coinvolti. Dopo le presentazioni di Trieste, Pordenone e Udine, il prossimo incontro informativo si terrà a Gorizia; seguiranno altre illustrazioni del progetto su tutto il territorio regionale.

Redazione

3 commenti

  1. max says:

    Mag 21, 2014

    Rispondi

    io vi leggo sempre, ma questa volta criticate senza sapere bene le cose. Per il FVG non può essere considerato un FLOP perchè:
    1)il FVG ha il 3% degli iscritti su base nazionale, che è superiore alla nostra % sia di popolazione che di giovani tra i 15 e i 29 anni
    2)la maggior parte delle iscrizioni si avrà anche dopo la fine dell’anno scolastico.
    Poi se lo scopo è sempre e comunque criticare, anche senza conoscere tutto, fate pure.
    quindi aspettiamo a dare sentenze a meno di un mese dall’inizio!

  2. Marta says:

    Apr 14, 2016

    Rispondi

    Ciao Max, a distanza di tempo, il progetto PIPOL non è un flop, ma una truffa legalizzata che non ha portato nessun lavoro e nessuno stipendio dignitoso, è solo servito alle scuole di formazione a ingrassarsi le tasche sulla pelle dei ragazzi, illusi che un corsetto di qualche centinaio di ore avrebbe potuto dare a loro un impiego, laddove gli italiani plurilaureati scappano all’estero e gente con decine di anni di esperienza finisce per strada. Il solito magna magna che serve per dividersi i soldi pubblici. Ci sono già ottime scuole statali, e università prestigiose, atte alla formazione delle persone. Non ne servivano altre….

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