Gara deserta in periodo di crisi

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I costruttori di Ance Udine rivolgono un appello al Comune di Udine affinchè vengano riviste le condizioni del bando per la ristrutturazione della scuola Ippolito Nievo la cui gara è andata deserta.

In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, qualunque possibilità  di lavoro rappresenta un’occasione che le imprese edili non possono lasciarsi sfuggire. Così secondo il Presidente dei costruttori friulani aderenti a Confindustria Udine, Ugo Frata.  Eppure, nella cronaca di questi giorni, è successo che un bando di gara promosso dal Comune di Udine per la ristrutturazione della scuola primaria Ippolito Nievo , con importo a base d’asta di euro 2.656.000,00 sia andato deserto, nonostante la crisi e nonostante l’estremo bisogno di acquisire nuove commesse da parte delle imprese edili.

Per tale motivo il Presidente dei costruttori edili Ugo Frata in questi giorni ha sollecitato l’Amministrazione comunale di Udine di procedere alla revisione delle condizioni di gara al fine di consentire un’ampia partecipazione delle imprese locali.

La gara andata deserta prevedeva un sistema di aggiudicazione tramite offerta economicamente più vantaggiosa fondato sull’attribuzione di un punteggio di merito per le proposte migliorative della tecnologia, della qualità e dei materiali non conteggiati nel prezzo posto a base d’asta. Le “migliorie” consistevano ad esempio nella posa in opera di serramenti interni ed esterni con prestazioni acustiche  e durabilità superiori, con costi di manutenzione successivi ridotti ed un pregio estetico aggiuntivo rispetto al progetto base. Stesse caratteristiche aggiuntive per i corpi illuminanti, le pavimentazioni, i controsoffitti e le pitture.  A ciò vanno aggiunte altre proposte migliorative aggiuntive  quali le sistemazioni esterne, gli impianti speciali, la qualità ambientale dello spazio destinato a verde, il risparmio idrico, i punti di accesso alla rete di cablaggio, il telecontrollo dell’edificio ai fini della gestione e della sicurezza. Altro punteggio di merito per le garanzie aggiuntive rispetto a quelle già previste per legge. Tutto questo ovviamente in aggiunta al “tradizionale” ribasso sul prezzo base dei lavori, realizzando così di fatto un doppio ribasso: lo sconto sui lavori principali e le migliorie sul progetto.

Il Presidente dei costruttori dell’Ance Udine sottolinea  che alla gara andata deserta, trattandosi di una procedura aperta, avrebbero potuto concorrere non soltanto imprese friulane, bensì anche imprese provenienti da altre regioni d’Italia, ma evidentemente le modalità ed i prezzi proposti non sono stati considerati quale una reale opportunità di lavoro.

I costruttori dell’Ance Udine chiedono quindi all’Amministrazione comunale di rivedere le condizioni proposte per l’appalto dei lavori, riducendo il complesso sistema di migliorie e rivedendo il prezzo posto a base di gara che risulterebbe già in partenza a condizioni non remunerative.

Tra l’altro va sempre considerato che il progetto posto in gara deve corrispondere ai prezzi correnti di mercato indicati nel prezziario delle opere pubbliche da poco approvato in Regione.

Redazione

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