“Dilettanti allo sbaraglio”: questo ci dicono della regione autonoma Friuli Venezia Giulia riguardo alla gestione fallimentare dei fondi europei POR FESR 2007-2013 del Programma Italia-Slovenia che vedeva proprio il FVG in veste di Autorità di Gestione designata.
136 milioni di stanziamenti, con il finanziamento al 100% da parte della Ue (85%) e dello Stato italiano (15%), una bella opportunità per la regione e per i suoi partner (Slovenia, Regione Veneto, Regione Emilia Romagna, Università, etc.).
Ma il Programma ha fatto la fine di un fiume carsico di cui non si conosce ancora bene tutto il corso sotterraneo, un’impresa da spelo-sub ma siamo attrezzati…
E’ avvilente che in un periodo di crisi come quello attuale ci si possa ‘permettere’ di non raggiungere i target minimi di spesa certificata, con una stima di disavanzo di 10 milioni di euro, restituiti alla Ue a fine anno. E altro disimpegno è previsto per il 2014.
E invece di recitare il “mea culpa”, la regione si finge virtuosa con trionfalistici comunicati.
Stiamo tentando di comprendere, imbattendoci in muri di gomma e omertosi silenzi, il perché di questo disastro, troppo taciuto dalla presidente Serracchiani, probabilmente semplice erede di una strana gestione di questi fondi ma che, in otto mesi di governo nulla ha fatto per scongiurare la perdita definitiva dei fondi del Programma Italia-Slovenia 2007-13.
Le prove che abbiamo indicano, come cause dei risultati negativi, le irregolarità.
E nuovamente compare, come protagonista, quello stesso ufficio che tempo fa ci ostacolò in mille modi per l’accesso agli atti di un affidamento d’incarico da 100mila euro (per un ‘prodotto’ che forse ne vale mille): la Direzione Centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie ( negli anni cambia nome ma è sempre Trieste, via Udine 9).
Tante irregolarità, tanti contenziosi, numerosi ricorsi al Tar.
Eccovi il primo di una lunga serie. Una perla di costosa follia di una malsana burocrazia.
La Camera di Commercio di Venezia (non una srl di Pradamano, la Camera di Commercio di Venezia!) partecipa nel 2009 col progetto strategico SUPPORT-SMEs: pertanto invia la propria domanda di partecipazione al relativo bando.
Quando parliamo di fondi europei, parliamo di tonnellate di carta.
La Camera di Commercio invia la propria documentazione a mezzo Paccocelere1 di Poste Italiane.
Mengotti Elena, assistente di Giuseppe ‘Pino’ Napoli in questi strani uffici di Trieste, esclude clamorosamente il Progetto della Camera di Commercio di Venezia dalla partecipazione al bando poiché la domanda non è stata inviata tramite Raccomandata A/R!
E i veneziani fanno ricorso, tramite la direzione affari legislativi della giunta della Regione Veneto.
Il “vice-direttore centrale Giuseppe Napoli” chiede quindi all’Avvocatura della Regione di “intraprendere le opportune azioni avverso il ricorso presentato dalla CCIAA di Venezia in persona del Presidente sig. Giuseppe Fadalto”.
Contemporaneamente ci sono altri ricorsi, sempre per l’esclusione per la clausola “raccomandata”: a parte i ‘piccoli’, preme citare la Regione Emilia Romagna.
E le conclusioni dedotte, dopo preziosi mesi di ritardi ed il blocco del riparto di 136 milioni di euro (!) per l’arroganza di una manciata di burocrati, è desolante nella sua semplice ovvietà: come più volte sentenziato da numerosi Tar e dal Consiglio di Stato,”il Pacco celere è equiparabile alla Raccomandata” e che “la clausola del bando è equivoca”.
Oltre al danno di svariati milioni di euro, la beffa, per tutta una regione, di una bella figura barbina.
Ma documenteremo, prossimamente, tante altre figure barbine sempre lautamente pagate da Pantalone…
Sullo stesso filone d’inchiesta:
http://www.dovatu.it/news/i-fondi-strutturali-europei-ed-il-gioco-delle-tre-carte-12303/
http://www.dovatu.it/news/risultati-fallimentari-fondi-strutturali-europei-il-caso-italia-slovenia-12338/
http://www.dovatu.it/news/fondi-europei-lappalto-che-puzza-tra-regione-fvg-ed-ecosfera-spa-12454/
http://www.dovatu.it/news/clamoroso-fondi-europei-ecosfera-spunta-sotto-ernstyoung-12479/