FONDI UE ITALIA SLOVENIA: CONTROLLATI CONTROLLORI

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Ne scriviamo da un paio d’anni e l’indifferenza politica al tema solleva numerose perplessità: disinteresse, complicità od ignoranza pura?
Alcuni programmi di co-finanziamento europeo sembrano un giochino milionario riservato a pochi eletti. Infatti, a fronte di risultati pratici sconosciuti o di dubbia rilevanza, si rileva una cospicua spesa pubblica, sull’ordine di decine o di centinaia di milioni di euro, gestita da pochi ‘esperti’ che ricoprono sia il ruolo dei controllori che quello dei controllati.
È il caso, ad esempio, del programma Italia-Slovenia, di cui abbiamo svelato retroscena ed incantamenti che dopo tanti anni necessiterebbero di approfondimenti ispettivi seri, nonché di una generale rivisitazione di finalità e meccanismi.

Sia chiaro: operare in questo contesto necessita comunque di acclarate capacità, se non altro linguistiche, che pochi posseggono. Restando al nostro esempio, infatti, utilizzare due lingue così distanti come l’italiano e lo sloveno, senza escludere la duttilità necessaria della lingua inglese, è un requisito che pochi posseggono. Districarsi poi nei meccanismi dell’europrogettazione è un ulteriore know-how che riduce ulteriormente la rosa degli esperti.
Know-how che viene fatto passare per scienza: ma ci sembra più un’esperienza burocratica densa di marketing perbenista, l’edulcorazione elegante e ridondante di un budget che va speso, al di là dei suoi riscontri pratici, ‘tickettando’ per bene una check-list infinita.

Lasciando da parte comunque l’interrogativo più importante (a cosa servono questi progetti? Quali sono le ricadute effettive sui territori interessati?), una riflessione d’opportunità si ripresenta in questi giorni.
Abbiamo già scritto di Iztok Škerlič, figura professionale transfrontaliera per antonomasia che si definisce “Project and programme manager in public and private sector”.

1 Iztok Škerlič
È da quel “in public and private sector” che numerosi addetti ai lavori sollevano dubbi di compatibilità, giungendo sino a segnalare un ipotetico conflitto d’interessi che nasce da questa ambivalenza.
Il 37enne sloveno, infatti,
risulta essere il responsabile del Segretariato Tecnico Congiunto della programmazione 2007 2013, programmazione non ancora chiusa (Head of Joint Technical Secretariat CBC ITA-SLO 07-13 May 2009 – Present (7 years 4 months)Trieste).
Ed ha pure un incarico, contestualmente ad una ridda di consulenze nel settore, anche per la programmazione 2014 2020, coordinatore del gruppo a supporto del Segretariato Tecnico che è stato affidato con gara.
Contemporaneamente, il responsabile del Segretariato Tecnico aveva costituito, in rappresentanza dalla slovena UIP srl, il GEIE Net Europe che ha beneficiato di milioni di euro della programmazione Italia Slovenia 2007 2013.
Era stato proprio Iztok Škerlič a stipulare il 29 Maggio 2009 presso il notaio Furio Gelletti di Trieste il contratto di costituzione del GEIE Net Europe con la Regione Friuli Venezia Giulia.
Un Geie che non si capisce bene cosa abbia prodotto, se non essere solo un costo per la Regione FVG (ha sede gratuitamente presso gli immobili regionali,
con delibera n. 1299 dell’8.7.2011 la Giunta regionale aveva disposto il trasferimento dell’allora sede del GEIE dagli uffici della Regione di Trieste di via Udine 9 in quanto coincideva con la sede dell’Autorità di Gestione del Programma di Cooperazione Transfrontaliera del Programma Italia Slovenia 2007/2013 nonché con la sede della struttura di controllo di I livello dei programmi fondi strutturali; con delibera n. 1252 del 6.7.2012 la Giunta regionale ha stabilito di concedere a EGIZ ‘Net Europe – IT & Public Administration’ GEIE di utilizzare gratuitamente, per il periodo 1.7.2012 – 31.12.2015, i locali siti al quarto piano dell’immobile appartenente al patrimonio indisponibile regionale ubicato in scala Cappuccini, 1 a Trieste; con delibera n. 1106 del 12 giugno 2015 ha concesso a titolo gratuito spazi nell’immobile regionale di via Genova, 9 a Trieste per il periodo 1.7.2015 – 30.6.2020).

Tra l’altro, scopriamo che il sito web del GEIE Net Europe è attualmente ‘impallato’ in una home-page monolingue (solo in sloveno) dalla quale sono stati disattivati tutti i link ( http://www.neteurope.org/ ): una trasparenza imbarazzante che conferma le indiscrezioni secondo le quali questo ‘Gruppo europeo d’interesse economico’ sia giunto al capolinea, sia in dismissione (ma cosa ha fatto?).

Iztok Škerlič
Ora la stampa slovena ha dato notizia che il funzionario pubblico Skerlic ha assunto un nuovo incarico, nel settore privato, direttamente inserito nel contesto della programmazione europea di Italia-Slovenia.
Già rappresentante della società slovena UIP srl, beneficiaria di detti finanziamenti, egli è stato nominato da pochi giorni responsabile di un gruppo, ibrido tra pubblico e privato, per la promozione di progetti di imprenditorialità e lo sviluppo nel comune di Isola d’Istria (Slo), istituito con l’obiettivo di aumentare l’efficienza della realizzazione di progetti di sviluppo utilizzando i fondi europei e la creazione di un ambiente favorevole al lavoro autonomo e l’avvio di nuovi progetti per i cittadini e le imprese.

Non stiamo processando Skerlic, professionista sicuramente capace: stiamo solo rilevando che questo sistema di finanziamenti (che non ha, nel caso specifico, nemmeno la capacità di rappresentare evidenti risultati pratici se non il paradossale spopolamento della fascia confinaria) ha un orizzonte talmente ristretto che solo pochi ‘esperti’ possono essere affidatari di incarichi di qua e di là del confine, sia esso geografico, sia esso giuridico (pubblico e privato).

Con milioni di euro di soldi pubblici sul piatto.

Tommaso Botto

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