FONDI UE ITALIA-SLOVENIA: AL TAR ANCHE L’UNIVERSITA’ DI TRIESTE

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La caccia alle stranezze nella gestione fallimentare dei fondi strutturali FESR 2007/2013 ‘gestiti’ dalla regione Friuli Venezia Giulia sta prendendo una piega esilarante. Se non fosse che si tratta di milioni di soldi pubblici, potremmo veramente metterci a ridere pensando a quel che è accaduto o tuttora accade negli uffici della Regione di via Udine 9 a Trieste.
Torna d’attualità, scoprendo questo vaso di Pandora, il fatto che, dopo la colossale esclusione della partecipazione al bando europeo della Camera di Commercio di Trieste poiché, come ostinatamente ribadito dalla Direzione Centrale Sport, Cultura, Relazioni internazionali e comunitarie (Elena Mengotti e Giuseppe Napoli), il carteggio non era stato recapitato a mezzo raccomandata, bensì col servizio Paccocelere1 di Poste Italiane, un’altra vittima illustre della costosa follìa di una malsana burocrazia si è appellata al Tar.

05 ricorso TAR units fvg
Si tratta nientepopodimenoche dell’Università di Trieste (rettore Francesco Peroni, attuale asessore competente) che denunciò, nel settembre 2010, pesanti irregolarità in merito a valutazioni e valutatori delle graduatorie.
Non si sa se per noia o altro, i signori che presidiano questi uffici regionali pubblicarono la graduatoria senza riportare alcun punteggio né dei progetti finanziati né di quelli esclusi (tra questi rientrava il progetto TRAN2CARE dell’università giuliana).
Ma, come di consuetudine per quest’ufficio, scopriamo, leggendo le 42 pagine di ricorso al TAR presentato dall’università, che i funzionari regionali, nonostante reiterate richieste di accesso agli atti, si on ben guardate da presentare tutta la documentazione.
Peroni non volle transigere: denunciò la violazione dei principi di obiettività e parità di trattamento, l’eccesso di potere per difetto d’imparzialità in rapporto alla nomina dei soggetti valutatori, il conflitto d’interesse all’interno della commissione valutatrice, il difetto di motivazione delle valutazioni e un’applicazione errata delle regole di valutazione. I dettagli del caso richiedono un servizio dedicato…

E mò arriva il bello: la regione comprende che la falla è enorme e decide, con la delibera di Giunta 474 del 18/3/2011, di finanziare il progetto prima escluso, ampliando la platea dei beneficiari, riportando in massima serie il primo degli esclusi di ogni asse prioritario.
Magic moments! 
E’ per queste tattiche che la gente non ha fiducia nelle stituzioni.

Cosicché ben 9,7 milioni di euro sono stati spostati dalle aree di confine ai prodotti strategici, oltre al macroscopico danno di avere ritardato grossolanamente il programma, bloccando per oltre due anni e mezzo la ripartizione dei fondi: per questo motivo il Programma Italia-Slovenia non ha raggiunto il target di spesa, già dieci milioni di euro sono stati restituiti, altri disimpegni avverranno quest’anno ed il programma stesso non è stato riconfermato.

06 TAR avvocatura Stato

07 TAR direzione centrale cultura sport relazioni internazionali comunitarie
Serracchiani, se ci sei batti un colpo!
Certamente questa gestione astrusa risale alla gestione Tondo ma, nei suoi primi otto mesi di governo la presidente ha taciuto su questa incredibile, costosa e strana vicenda.

Anche perché la questione non è proprio nuova alle cronache.
Alessia Rosolen, ex assessore della Giunta Tondo, da consigliere regionale presentò un’iterrogazione sul tema il 15/01/2013 (n° 264): “Dove sono finiti i fondi per i ”piccoli progetti” del Programma transfrontaliero Italia Slovenia 2007/2013?” è l’oggetto.

Il testo che segue non necessita di commenti:

“…Ricordato che a seguito del ricorso presentato al TAR del Friuli Venezia Giulia a settembre 2010 dall’Università degli Studi di Trieste per il mancato finanziamento del progetto strategico Trans2care, la Regione in qualità di Autorità di Gestione, ha ritenuto di porre rimedio ad evidenti gravi irregolarità ampliando il numero di progetti strategici da finanziare che al primo momento erano stati esclusi e precisamente il primo non finanziato per le tre priorità;
Rilevato che la decisione di finanziare ulteriori progetti ha riconosciuto di fatto che l’Università degli Studi di Trieste aveva presentato un ricorso fondato;
Considerato che i fondi di oltre 9 milioni di euro necessari all’ulteriore finanziamento di tre progetti sono stati deviati da altri bandi a cascata tanto da assorbire completamenti i fondi che erano stati destinati ai piccoli progetti transfrontalieri che avrebbero portato grande beneficio soprattutto al territorio regionale;
INTERROGA l’Assessore competente per conoscere
le motivazioni che hanno portato alla decisione di ampliare il numero dei progetti strategici da finanziare, che al primo momento erano stati esclusi, a discapito dei piccoli progetti che riguardavano in particolare il nostro territorio regionale;
quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei responsabili delle Relazioni Internazionali e Comunitarie per gli evidenti errori che sono emersi dal ricorso presentato al TAR dall’Università degli Studi di Trieste;
– come la Giunta Regionale intende porre rimedio e finanziare il bando dei piccoli progetti che era preventivato ma mai approvato”.

 

Come è andata a finire?
L’interrogazione scritta è archiviata sul sito del Consiglio Regionale del FVG e alla voce ‘Stato’ si legge un imbarazzato “Non evasa”.
I ‘responsabili’ sono sempre lautamente impiegati in Regione, prossimamente vi offriremo qualche dettaglio su queste affascinanti biografie…

Tommaso Botto

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