Fondi Ue, Prodani: «Inaccettabile considerare in termini positivi la riduzione del cofinanziamento comunitario. Regioni ed enti locali hanno “fame” di risorse per far ripartire l’economia»
«Le Regioni devono rispettare i vincoli di spesa previsti in ambito comunitario senza affidarsi alla “contabilità creativa”.
È inaccettabile considerare in termini positivi la riduzione del cofinanziamento comunitario del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-Fesr) 2007/2013, visto che le Regioni e gli enti locali hanno, più che mai, bisogno di risorse finanziare per realizzare progetti di sviluppo».
La presa di posizione del deputato del MoVimento 5 Stelle Aris Prodani è contenuta in una interrogazione rivolta al ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia.
«Il governo Letta avrebbe fatto meglio a esercitare i suoi poteri di vigilanza, di verifica e di coordinamento in materia di coesione territoriale prima della revisione delle risorse stanziate dal Fesr – commenta Prodani -.
Invece solo attraverso un escamotage contabile l’Italia ha potuto evitare una sonora bocciatura nell’utilizzo del Fondo europeo.
La revisione del Por-Fesr 2007/2013 ha consentito infatti alla giunta regionale di ridurre questo finanziamento da 300 a 233 milioni di euro. A seguito di questo taglio alle risorse stanziate, la Regione ha potuto dichiarare la spesa di circa 150 milioni, superando quindi il 48% della nuova cifra pattuita, circostanza che ha permesso di centrare il target di spesa previsto».
«È vero che le misure varate dalla Commissione per dare tempo e ossigeno ai Paesi in difficoltà hanno agevolato le amministrazioni abbassando gli obiettivi di certificazione e aumentando il peso percentuale delle spese già sostenute, ma crediamo – conclude il portavoce M5S – che chi governa questo Paese e le Regioni italiane debba intensificare gli sforzi per ottenere il massimo dall’Europa. E non certo il “minimo sindacale”, modificando in corsa le regole del gioco».