GEIE, il Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) Net Europe beneficiario di una fetta sostanziosa dei fondi europei destinati al progetto e-health, viene costituito il 29 Maggio 2009 presso il notaio Furio Gelletti di Trieste.
Il Gruppo di Interesse è partecipato per il 40% dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (rappresentata da Giuseppe Gerini), per un altro 40% dalla slovena UIP srl (rappresentata dal suo direttore Iztok Skerlic, cittadino sloveno) e per il restante 20% dalla slovena Europski Center d.o.o. (Centro Europeo s.rl.), rappresentata da Erik Svab, cittadino italiano).
Come abbiamo visto, GEIE non figura nell’elenco delle partecipate della regione FVG.
La prima sede di Geie è fissata presso la presidenza della regione FVG, alle famose Relazioni Internazionali di via Udine 9 a Trieste. In seguito la sede traslocherà presso una casella postale.
Si, una casella postale, la numero 28, 34110 Trieste, come risuta da una raccomandata del l’ 11 Ottobre 2011, avente come oggetto il “rigetto rendiconto 1° relazione”, con la quale la scoietà comunica alla regione di rimettere alla stessa “l’anticipo ricevuto per l’attuazione delle attività del progetto <<e-health>> pari a Euro 80.479,70”.
Come mai questo trasloco? Come mai una partecipata, che non compare nell’elenco delle partecipate, viene spostata dalla presidenza della regione ad un’anonima casella postale?
E il trasloco è seguitato, visto che sul sito web compare “GEIE “NET EUROPE – IT & PUBLIC ADMINISTRATION” EGIZ, Scala dei Cappuccini 1, Trieste 34131“.
Situazione complessa e contorta come tutta la vicenda Italia-Slovenia, non c’è dubbio alcuno.
Tante persone chiedono come mai la regione FVG ha chiesto una deroga al disimpegno automatico, come mai in sette anni non si sia riusciti ad impiegare decentemente questi 136 milioni di euro e, soprattutto, ad impiegarli in qualcosa di utile, di concreto.
Questo piccolo esempio, una goccia nell’oceano dell’utilizzo italiano dei fondi strutturali europei, può aiutare a capire come siano stati spesi, comunque male, tutti questi soldi.
Nell’atto costitutivo di GEIE, risultano comporre il consiglio di amministrazione Erik Svab, Iztok Skerlic e Roberto Panizzo, medico udinese nato nel 1946.
Panizzo viene nominato presidente di GEIE ed è colui il quale firma la missiva in cui appare la fantomatica “casella postale”.
Cosa fa GEIE?
Formalmente, ha l’obiettivo di “aumentare la qualità della vita” dei pazienti italiani e sloveni attraverso lo sviluppo coordinato dei sistemi sanitari e sociali, utilizzando le nuove tecnologie.
Sostanzialmente, prende soldi dai fondi strutturali europei, per aumentare la qualità della vita di pochi.
Il 13 Luglio 2010 viene stipulato il contratto di cofinanziamento del progetto E-Health (tre milioni di euro in totale). GEIE NET EUROPE partecipa per il 33%: spesa ammessa di 946.820,00 euro.
Ma chi sceglie i partner che possono partecipare al bando di finanziamento?
Il famoso ricorso dell’Università di Trieste segnala che lo stesso Panizzo assumeva il doppio ruolo: da un lato, come presidente di GEIE, partecipava al bando. Dall’altro, come dirigente regionale esterno, valutava i partecipanti (incarico di direttore di staff presso le Relazioni Internazionali rinnovato dalla giunta regionale FVG il 9 Ottobre 2009, per un anno ulteriore, su proposta del vice direttore centrale Giuseppe Napoli che esprime al riguardo, “con convinzione, parere favorevole”.
Un conflitto d’interesse già segnalato da Dovatu.it.
Ma com’è possibile?
Misteri friulgiuliani… Ma non è l’unico mistero.
Oltre al mistero su cosa abbia fatto GEIE e, ampliando lo sguardo, cosa abbia fatto l’intero progetto e-health, ci si chiede come mai ad una società partecipata alla quale già si assegna una sede -pubblica- con uffici, addetti, telefoni, elettricità, cancelleria e computer, alla quale vengono conferiti numerosi e costosi consulenti esterni, alla quale si “apre la strada” -come dirlo altrimenti?- ad un finanziamento milionario, inserendo il suo presidente tra i valutatori,… come mai dopo tutti questi trattamenti di favore, la regione Friuli Venezia Giulia paga a detta società, nel 2012, alla voce “impegni 2012 in c/competenza” ulteriori 110.472,03 euro, come da delibera della Corte dei Conti FVG/78/2013/PARI ?
Con tutti questi soldi, cosa è stato fatto, concretamente?
Non si sa: a Gorizia un convegno tenutosi il 5 dicembre 2013 ha riassunto i dieci progetti di sanità transfrontaliera, tra i quali “e-health” e, quindi, GEIE.
In totale, 15 milioni di euro per un progetto che pare rimanere tale ossia un progetto: gli atti del convegno non menzionano alcunché di pratico, una lunga tiritera sul tema “condividere le esperienze e porre le basi per lavorare congiuntamente e portare risultati concreti anche attraverso nuove iniziative comuni…”
Quali siano stati i risultati pratici, concreti e sanitari di quest’investimento da 15 milioni di euro, non si è capito. Un altro interrogativo, analizzati questi noiosissimi e ridondanti documenti, sorge spontaneo: cosa ha spinto l’amministrazione regionale a partecipare al progetto con GEIE, affrontando spese ulteriori, far fronte a debiti,.. anziché partecipare direttamente come partner del progetto?
Forse per creare posti di Presidente, Vice-presidente, Revisore dei conti, Dirigente esterno, super-consulente, etc.?