Proseguono le nostre inchieste sui fondi strutturali europei POR FESR 2007-2013 e la loro gestione in Friuli Venezia Giulia. Occhio alla nausea!
L’Italia ha raggiunto (per un pelo) il target di spesa, grazie a correttivi dell’ultimo momento sui target stessi: un artifizio infantile che permette a tutti di congratularsi con tutti. Un documento interno della regione Friuli Venezia Giulia ha evidenziato la difficoltà, ad un mese dalla conclusione definitiva del progetto, nello spendere i soldi stanziati per i programmi Italia-Slovenia.
E’ molto difficile riscontrare esempi virtuosi d’impiego di queste cifre a otto zeri, ne parleremo prossimamente.
Vengono però a galla incresciose informazioni su un aspetto non secondario di questa intricata e, per certi versi, paradossale vicenda: chi controlla queste spese? Parliamo di iniziali 300 milioni di euro… Chi controlla, chi valuta i programmi cofinanziati UE? Insomma, chi segue tecnicamente la gestione di questi corposi e danarosi programmi? Non gli uffici regionali, purtroppo, che si dimostrano incapaci e devono affidare l’incarico a società esterne.
È di tre anni fa il contratto di 21 pagine sottoscritto tra la regione autonoma Friuli Venezia Giulia ed Ecosfera Spa, società romana tuttofare che si occupa (o si occupava) anche di programmi comunitari.
L’oggetto contrattuale prevede “il servizio di assistenza tecnica specialistica per l’implementazione, la gestione, il monitoraggio e la chiusura del Programma Operativo FESR 2001/2013 del FVG (competitività regionale e occupazione)”.
Un lavoro delicato per un nobile intento.
E’ stato siglato il 27.11.2011 da Francesco Forte, direttore del servizio Politiche Comunitarie dell’arcinota Direzione Centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, e da Alessandro Fiorini, presidente di Ecosfera Spa.
Questo contratto segue ad un contratto analogo, sempre tra FVG e Ecosfera, del 2008 (delibera Giunta n°517) per 1.156.250€ Iva esclusa, a seguito di gara europea con offerta economicamente più vantaggiosa; il contratto 2011 viene sottoscritto a seguito di procedura negoziata senza pubblicazione di bando (delibera Giunta n° 1731 2010) per 2.543.750€ Iva esclusa.
Contratti firmati sempre da Francesco Forte, previo decreto di Giuseppe Napoli ed Augusto Viola e motivati richiamando “la qualità e l’alta specializzazione del servizio” già offerto da Ecosfera Spa.
Successivamente (delibera n°591 del 13/04/2012), la giunta di Renzo Tondo decide, sempre con procedura negoziata, in osservanza delle previsioni di questo ‘strano’ contratto di appalto (o affidamento, sembrano sinonimi), di estendere ulteriormente la collaborazione, impegnando 1.749.888€.
Totale: 6.189.888€. Un bel gruzzolo dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.
Perché ‘strano’ contratto? Beh, prima di tutto perché non è rintracciabile sul sito della regione autonoma Friuli Venezia Giulia: neppure un cenno ad “Ecosfera Spa”, né in “trasparenza”, né in “consulenze”, né in “bandi”, nemmeno in “avvisi”, sei milioni per una collaborazione di sette anni e non c’è nulla. Ma si può?.
E poi…
Ecosfera Spa è per l’89% di proprietà di Ecosfera Gruppo (amministratore unico Michela Mammoliti). Se ne parla, però, in cronaca giudiziaria. E che cronaca!
Terremoto Abruzzo, Angelo Balducci, Diego Anemone: lo scandalo che descrive al meglio il peggio della gestione della Cosa Pubblica italiana.
Ecosfera è stata oggetto, nel 2010, di interrogazione parlamentare: per i deputati Barbato, Di Virgilio, Zazzera e Formisano “la società e i suoi azionisti sono oggetto d’indagine per presunti legami con organizzazioni di stampo mafioso”, presumendo “un coinvolgimento in appalti pubblici milionari, affidati direttamente e senza gara”.
Quindi, Ecosfera viene coinvolta nelle inchieste “Caligola” e “Caligola bis”. Emblematica l’intercettazione di Duilio Grattadauria, presidente del consiglio di amministrazione di Ecosfera: “Vivo di cose da galera”, “paga le mazzette, tutti i contratti sono così, perché se non ci fossero quelle, crolla tutto”.
Il processo è in corso: dodici persone coinvolte in una vicenda concentrata in gran parte sull’aggiudicazione da parte della società Ecosfera – come sostiene la pubblica accusa – di una gara pubblica per l’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013: un appalto da 51 milioni di euro. Cioè, per un incarico analogo affidato dalla regione FVG.
Insomma, la faccenda puzza di mafia, in Abruzzo.
Eppure, altra stranezza, nell’epico contratto tra FVG ed Ecosfera Spa del 2011, un bel po’ di tempo dopo l’avvio delle inchieste giudiziarie, leggiamo, a pagina 6: “il presente atto è sottoscritto successivamente alla richiesta della ‘informativa antimafia’ ma in assenza della relativa comunicazione da parte del Prefetto ed è pertanto sottoposta alla conduzione risolutiva di cui all’art. 11 comma 2 del d.P.R. 252/1998”.
Tradotto: Decorso il termine di quarantacinque giorni, le amministrazioni procedono anche in assenza delle informazioni del prefetto. Che legge! In tale caso, i contributi, i finanziamenti, le agevolazioni e le altre erogazioni sono corrisposti sotto condizione risolutiva e l’amministrazione interessata può revocare le autorizzazioni e le concessioni o recedere dai contratti, fatto salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite. Una gran legge!
Ma, abbiamo visto che il 13.04.2012 la giunta regionale continua a fare affari con Ecosfera. Avrà consegnato la certificazione antimafia oltre all’ “alta specializzazione del servizio” che, misteriosamente, s’interrompe a Marzo del 2013?
Altra stranezza, lampante, che estrapoliamo sempre da questo contratto, stipulato e redatto da funzionari pubblici lautamente pagati dai contribuenti proprio per la loro (presunta) precisione: “con nota del 17 Ottobre 2010 il Servizio Politiche comunitarie invitava Ecosfera Spa a presentare l’offerta tecnica; in data 15 Ottobre -due giorni prima dell’invito!- è pervenuta l’offerta tecnica di Ecosfera Spa”.
Incredibile! Si sono addirittura incartati! Saranno imbarazzati?
Sembra di rivivere la piega metafisica che ci ha già interessati in una ‘bella’ inchiesta col medesimo ufficio regionale, dove si negava la consequenzialità temporale (il prima del dopo e viceversa), ponendosi in una limbica -e molto bene remunerata- dimensione che sta oltre l’immanente spazio-tempo? Bizantinismi di lana caprina o ontologiche blasfemìe?
O c’è dell’altro?
C’è dell’altro, c’è dell’altro…
2 commenti
pussi says:
Gen 21, 2014
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/rifiuti_manlio_cerroni_pd_fondi_europei/notizie/453536.shtml
tb says:
Gen 23, 2014
http://www.newsfood.com/q/d03a941e/fondi-ue-piovono-milioni-in-friuli-ma-c-qualcosa-di-poco-chiaro/