L’autoreferenzialità dopata dei cosiddetti social network, Facebook in primis, si riduce a questo:
“Copertura maggiore. Spesa minore”.
“Raggiungi 100.000 persone nelle vicinanze di ********. Inizia con € 10,00”.
Ossia: dacci dieci euro e noi ti diamo 1000 ipotetici ‘contatti’.
… Altri dieci euro, altri 1.000 contatti: fino a 100€, con 100.000 contatti.
Contatti che, raffrontando ad esempio i dati di Analytics di un articolo postato su qualche pagina Facebook, non valgono nulla: se i contatti FB son 10.000, le visite certificate sono appena qualche centinaio.
‘Contatti’, tra l’altro, ulteriormente effimeri, datosi che, analizzando l’annuncio promozionale di Facebook preso ad esempio, nelle vicinanze di ******* ci sono forse quattro case nel raggio di venti chilometri, forse dieci persone in tutto, altroché 100.000.
E c’è parecchia gente (sempre quelli che non hanno studiato…) che s’inventa esperto/a di social e, senza saper né leggere né scrivere, s’approfitta dell’altrui ingenuità (sempre meno, per fortuna) e mette su veri e propri mercati di contatti e di like, dietro ad una moda che si sta velocemente sgonfiando al pari di quei palloni che si spacciano per consulenti, docenti o addirittura professori di Social.
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