La crisi economica ha avuto sul settore dell’edilizia un impatto che non ha eguali in altri settori economici: lo dimostra il fatto che i permessi rilasciati nel Paese nel 2012 per la costruzione di nuovi edifici residenziali sono stati praticamente la metà di quelli del 2007, ultimo anno pre-crisi. Lo rivela uno studio di “ImpresaLavoro”, elaborato sulla base di dati Istat e disponibile online all’indirizzo http://impresalavoro.org/edilizia-crisi-dimezza-i-permessi-costruire/ che segnala come a livello nazionale nel 2012 sono scese del -49,5% le richieste per l’edilizia residenziale e del -33,8% per quella non residenziale. Tengono, invece, gli immobili destinati all’agricoltura (-12,9%), mentre crollano quelli industriali (-63%).
Si tratta di un arretramento che non ha che fare soltanto con la difficoltà del settore immobiliare residenziale ma che è generato anche dalle complessive difficoltà economiche del sistema-Paese. A subire una contrazione decisa rispetto i livelli pre-crisi sono, infatti, anche i permessi di costruzione rilasciati per immobili non residenziali. Questi sono complessivamente diminuiti del -33,8%.
Non fa eccezione il Friuli Venezia Giulia, dove i permessi di costruire per nuovi immobili residenziali fanno registrare un calo del 55,1%, cinque punti in più della media nazionale: al Nord fa peggio solo l’Emilia-Romagna. Scendono di un terzo (-34,7%) anche gli edifici non residenziali, abbastanza in linea con la media nazionale (-33,8%) anche se peggiore della media del Nord del paese (-29,4%). Peggio di noi fanno il vicino Veneto (-39,5%) e soprattutto la Lombardia (-42,5%). Dal punto di vista dei settori cui sono destinati questi immobili, spicca il dato relativo all’agricoltura: crescono del 10% i permessi di costruire rilasciati rispetto al 2007, in perfetta e isolata controtendenza rispetto a tutti gli altri dati. E’ decisamente più profonda, invece, la crisi sia per gli immobili destinati all’industria e all’artigianato (-61,6%) che soprattutto per gli edifici commerciali e turistici. In questo comparto il crollo è del 63%, 18 punti peggio della media nazionale e con un dati migliore soltanto di Molise e Basilicata.
La crisi del comparto edile italiano è efficacemente fotografata dall’andamento del numero dei permessi di costruire rilasciati nel nostro paese. L’elaborazione del Centro Studi ImpresaLavoro su dati ISTAT certifica un calo di permessi rilasciati, e quindi di nuove edificazioni, che non ha eguali in altri settori economici: i permessi rilasciati per la costruzione di nuovi edifici residenziali sono praticamente la metà di quelli del 2007, ultimo anno pre-crisi. L’edilizia è con ogni evidenza, il settore in cui la crisi ha avuto un impatto maggiore.
Dal punto di vista geografico, il danno più contenuto l’ha fatto registrare il Trentino Alto Adige con un calo del “solo” 18,3%. Molto male, al contrario, Toscana (-60,7%) e soprattutto Emilia-Romagna, dove i permessi rilasciati nel 2012 sono meno di un terzo di quelli utilizzati nei livelli pre-crisi.
Si tratta di un arretramento che non ha che fare soltanto con la difficoltà del settore immobiliare residenziale ma che è generato anche dalle complessive difficoltà economiche del sistema-paese. A subire una contrazione decisa rispetto i livelli pre-crisi sono, infatti, anche i permessi di costruzione rilasciati per immobili non residenziali. Questi diminuiscono complessivamente del 33,8%.
E’ interessante, in questo caso, analizzare i singoli settori di attività, desumibili attraverso la destinazione d’uso degli immobili per cui è stato richiesto il permesso di costruire. L’unico settore che tiene e che si dimostra, anche da questo punto di vista, particolarmente dinamico, è quello dell’agricoltura. Qui i permessi calano rispetto ai livelli pre-crisi “solo” del 12,9%, con le regioni del Nord che fanno segnare un confortante segno positivo, trainate in particolare da Piemonte ed Emilia Romagna.
Particolarmente negativo è il dato relativo alle richieste di permesso per la costruzione di immobili destinati all’industria e all’artigianato. Qui il calo rispetto al 2007 è addirittura più consistente del comparto residenziale: – 63,7%, con un’omogeneità territoriale che non risparmia le tradizionali locomotive produttive del paese.
La situazione in Friuli Venezia Giulia
Non fa eccezione il Friuli Venezia Giulia, dove i permessi di costruire per nuovi immobili residenziali fanno registrare un calo del 55,1%, cinque punti in più della media nazionale: al Nord fa peggio solo l’Emilia-Romagna.
Scendono di un terzo (-34,7%) anche gli edifici non residenziali, abbastanza in linea con la media nazionale (-33,8%) anche se peggiore della media del Nord del paese (-29,4%). Peggio di noi fanno il vicino Veneto (-39,5%) e soprattutto la Lombardia (-42,5%).
Dal punto di vista dei settori cui sono destinati questi immobili, spicca il dato relativo all’agricoltura: crescono del 10% i permessi di costruire rilasciati rispetto al 2007, in perfetta e isolata controtendenza rispetto a tutti gli altri dati.
E’ decisamente più profonda, invece, la crisi sia per gli immobili destinati all’industria e all’artigianato (-61,6%) che soprattutto per gli edifici commerciali e turistici. In questo comparto il crollo è del 63%, 18 punti peggio della media nazionale e con un dati migliore soltanto di Molise e Basilicata.
EDIFICI RESIDENZIALI, PERMESSI DI COSTRUIRE |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Friuli-V. Giulia |
1.448 |
650 |
-798 |
-55,1 |
|
||||
EDIFICI NON RESIDENZIALI, PERMESSI DI COSTRUIRE |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Friuli-V. Giulia |
334 |
218 |
-116 |
-34,7 |
Agricoltura |
101 |
112 |
11 |
10,9 |
Industria e Artigianato |
112 |
43 |
-69 |
-61,6 |
Commercio e Turismo |
54 |
20 |
-34 |
-63,0 |
Altro |
67 |
43 |
-24 |
-35,8% |
Commento di Massimo Blasoni, presidente Centro Studi ImpresaLavoro
“Si tratta di numeri che ben fotografano l’entità e la profondità della crisi di un settore che è da sempre trainante per tutti gli altri comparti economici. Quello dei permessi di costruire è un indicatore, certamente non completo ma particolarmente significativo, che spiega bene come il comparto delle costruzioni abbia subito negli anni della crisi economica un arretramento che non ha pari se confrontato con il resto dell’economia.
Oltre all’oggettiva condizione generale di difficoltà, pesano su questi dati anche fattori negativi esterni come tasse e difficoltà nell’accesso al credito. La politica fiscale ha avuto un ruolo assolutamente primario: come ha rilevato Confartigianato, tra il 2011 e il 2013 la tassazione è aumentata del 102% e l’introduzione della Tasi potrebbe rappresentare un ulteriore aggravio stimato tra il 12 e il 60%. E’ chiaro che misure fiscali di questo tipo finiscono per scoraggiare qualsiasi tipo di investimento nel mattone.
Colpisce in positivo, invece, il dato relativo all’agricoltura. Non è la prima volta che le rilevazioni economiche segnalano un particolare dinamismo di questo settore che si conferma, ancora una volta, uno di quelli che meglio degli altri sta reggendo l’urto della crisi e sta affrontando la sfida della riconversione.”
EDIFICI RESIDENZIALI, PERMESSI DI COSTRUIRE |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Piemonte |
3.359 |
1.755 |
-1.604 |
-47,8 |
Valle d’Aosta |
150 |
96 |
-54 |
-36,0 |
Lombardia |
7.952 |
3.766 |
-4.186 |
-52,6 |
Trentino-A. Adige |
1.146 |
936 |
-210 |
-18,3 |
Veneto |
5.944 |
3.032 |
-2.912 |
-49,0 |
Friuli-V. Giulia |
1.448 |
650 |
-798 |
-55,1 |
Liguria |
646 |
456 |
-190 |
-29,4 |
Emilia-Romagna |
4.094 |
1.344 |
-2.750 |
-67,2 |
Toscana |
2.224 |
886 |
-1.338 |
-60,2 |
Umbria |
792 |
375 |
-417 |
-52,7 |
Marche |
1.301 |
544 |
-757 |
-58,2 |
Lazio |
3.429 |
1.582 |
-1.847 |
-53,9 |
Abruzzo |
1.461 |
764 |
-697 |
-47,7 |
Molise |
344 |
137 |
-207 |
-60,2 |
Campania |
2.457 |
1.648 |
-809 |
-32,9 |
Puglia |
3.350 |
1.837 |
-1.513 |
-45,2 |
Basilicata |
526 |
184 |
-342 |
-65,0 |
Calabria |
1.874 |
985 |
-889 |
-47,4 |
Sicilia |
3.730 |
2.565 |
-1.165 |
-31,2 |
Sardegna |
2.513 |
1.052 |
-1.461 |
-58,1 |
ITALIA |
48.740 |
24.594 |
-24.146 |
-49,5 |
Nord |
24.739 |
12.035 |
-12.704 |
-51,4 |
Centro |
7.746 |
3.387 |
-4.359 |
-56,3 |
Mezzogiorno |
16.255 |
9.172 |
-7.083 |
-43,6 |
Elaborazione Centro Studi ImpresaLavoro su dati Istat |
EDIFICI NON RESIDENZIALI, PERMESSI DI COSTRUIRE |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Piemonte |
1.150 |
967 |
-183 |
-15,9 |
Valle d’Aosta |
35 |
27 |
-8 |
-22,9 |
Lombardia |
2.034 |
1.169 |
-865 |
-42,5 |
Trentino-A. Adige |
772 |
660 |
-112 |
-14,5 |
Veneto |
1.409 |
852 |
-557 |
-39,5 |
Friuli-V. Giulia |
334 |
218 |
-116 |
-34,7 |
Liguria |
212 |
164 |
-48 |
-22,6 |
Emilia-Romagna |
1.203 |
989 |
-214 |
-17,8 |
Toscana |
901 |
462 |
-439 |
-48,7 |
Umbria |
234 |
147 |
-87 |
-37,2 |
Marche |
478 |
271 |
-207 |
-43,3 |
Lazio |
779 |
619 |
-160 |
-20,5 |
Abruzzo |
326 |
260 |
-66 |
-20,2 |
Molise |
218 |
112 |
-106 |
-48,6 |
Campania |
1.673 |
897 |
-776 |
-46,4 |
Puglia |
1.071 |
578 |
-493 |
-46,0 |
Basilicata |
365 |
168 |
-197 |
-54,0 |
Calabria |
688 |
453 |
-235 |
-34,2 |
Sicilia |
1.368 |
1.308 |
-60 |
-4,4 |
Sardegna |
948 |
410 |
-538 |
-56,8 |
ITALIA |
16.198 |
10.731 |
-5.467 |
-33,8 |
Nord |
7.149 |
5.046 |
-2.103 |
-29,4 |
Centro |
2.392 |
1.499 |
-893 |
-37,3 |
Mezzogiorno |
6.657 |
4.186 |
-2.471 |
-37,1 |
Elaborazione Centro Studi ImpresaLavoro su dati Istat |
EDIFICI NON RESIDENZIALI – AGRICOLTURA |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Piemonte |
332 |
466 |
134 |
40,4 |
Valle d’Aosta |
4 |
12 |
8 |
200,0 |
Lombardia |
541 |
523 |
-18 |
-3,3 |
Trentino-A. Adige |
365 |
360 |
-5 |
-1,4 |
Veneto |
553 |
380 |
-173 |
-31,3 |
Friuli-V. Giulia |
101 |
112 |
11 |
10,9 |
Liguria |
87 |
92 |
5 |
5,7 |
Emilia-Romagna |
389 |
492 |
103 |
26,5 |
Toscana |
391 |
229 |
-162 |
-41,4 |
Umbria |
54 |
70 |
16 |
29,6 |
Marche |
130 |
148 |
18 |
13,8 |
Lazio |
273 |
292 |
19 |
7,0 |
Abruzzo |
111 |
145 |
34 |
30,6 |
Molise |
117 |
80 |
-37 |
-31,6 |
Campania |
862 |
460 |
-402 |
-46,6 |
Puglia |
440 |
270 |
-170 |
-38,6 |
Basilicata |
197 |
94 |
-103 |
-52,3 |
Calabria |
272 |
215 |
-57 |
-21,0 |
Sicilia |
605 |
850 |
245 |
40,5 |
Sardegna |
546 |
258 |
-288 |
-52,7 |
ITALIA |
6.370 |
5.548 |
-822 |
-12,9 |
Nord |
2.372 |
2.437 |
65 |
2,7 |
Centro |
848 |
739 |
-109 |
-12,9 |
Mezzogiorno |
3.150 |
2.372 |
-778 |
-24,7 |
Elaborazione Centro Studi ImpresaLavoro su dati Istat |
EDIFICI NON RESIDENZIALI – INDUSTRIA E ARTIGIANATO |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Piemonte |
395 |
181 |
-214 |
-54,2 |
Valle d’Aosta |
10 |
4 |
-6 |
-60,0 |
Lombardia |
915 |
291 |
-624 |
-68,2 |
Trentino-A. Adige |
148 |
90 |
-58 |
-39,2 |
Veneto |
538 |
212 |
-326 |
-60,6 |
Friuli-V. Giulia |
112 |
43 |
-69 |
-61,6 |
Liguria |
48 |
16 |
-32 |
-66,7 |
Emilia-Romagna |
471 |
208 |
-263 |
-55,8 |
Toscana |
281 |
89 |
-192 |
-68,3 |
Umbria |
87 |
28 |
-59 |
-67,8 |
Marche |
200 |
31 |
-169 |
-84,5 |
Lazio |
216 |
101 |
-115 |
-53,2 |
Abruzzo |
118 |
30 |
-88 |
-74,6 |
Molise |
35 |
8 |
-27 |
-77,1 |
Campania |
398 |
109 |
-289 |
-72,6 |
Puglia |
335 |
113 |
-222 |
-66,3 |
Basilicata |
69 |
23 |
-46 |
-66,7 |
Calabria |
171 |
57 |
-114 |
-66,7 |
Sicilia |
333 |
154 |
-179 |
-53,8 |
Sardegna |
187 |
50 |
-137 |
-73,3 |
ITALIA |
5.067 |
1.838 |
-3.229 |
-63,7 |
Nord |
2.637 |
1.045 |
-1.592 |
-60,4 |
Centro |
784 |
249 |
-535 |
-68,2 |
Mezzogiorno |
1.646 |
544 |
-1.102 |
-67,0 |
Elaborazione Centro Studi ImpresaLavoro su dati Istat |
EDIFICI NON RESIDENZIALI – COMMERCIO e TURISMO |
||||
2007 |
2012 |
Differenza |
% |
|
Piemonte |
139 |
91 |
-48 |
-34,5 |
Valle d’Aosta |
3 |
2 |
-1 |
-33,3 |
Lombardia |
272 |
115 |
-157 |
-57,7 |
Trentino-A. Adige |
129 |
105 |
-24 |
-18,6 |
Veneto |
175 |
103 |
-72 |
-41,1 |
Friuli-V. Giulia |
54 |
20 |
-34 |
-63,0 |
Liguria |
14 |
13 |
-1 |
-7,1 |
Emilia-Romagna |
172 |
129 |
-43 |
-25,0 |
Toscana |
109 |
71 |
-38 |
-34,9 |
Umbria |
34 |
13 |
-21 |
-61,8 |
Marche |
68 |
40 |
-28 |
-41,2 |
Lazio |
124 |
84 |
-40 |
-32,3 |
Abruzzo |
53 |
30 |
-23 |
-43,4 |
Molise |
17 |
5 |
-12 |
-70,6 |
Campania |
235 |
101 |
-134 |
-57,0 |
Puglia |
169 |
95 |
-74 |
-43,8 |
Basilicata |
59 |
14 |
-45 |
-76,3 |
Calabria |
120 |
64 |
-56 |
-46,7 |
Sicilia |
170 |
108 |
-62 |
-36,5 |
Sardegna |
117 |
35 |
-82 |
-70,1 |
ITALIA |
2.233 |
1.238 |
-995 |
-44,6 |
Nord |
958 |
578 |
-380 |
-39,7 |
Centro |
335 |
208 |
-127 |
-37,9 |
Mezzogiorno |
940 |
452 |
-488 |
-51,9 |
Elaborazione Centro Studi ImpresaLavoro su dati Istat |