Un conflitto d’interesse evidente, uno dei tanti che ha provocato stop e rallentamenti nella programmazione transfrontaliera sino a giungere al disimpegno automatico per il quale la regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto la deroga.
Il caso GEIE-Panizzo è emblematico: un dirigente regionale partecipa al bando come presidente di una società partecipata; i vertici regionali, sia politici che burocratici, lo sanno ma vanno avanti comunque tutti per la loro strada. GEIE incassa circa un milione di euro e lo stesso Panizzo partecipa ai comitati di sorveglianza, in sostituzione di assessori e dirigenti regionali.
Una mail del 29 dicembre 2009 lascia attoniti.
Laura Comelli, dipendente della Direzione Relazioni Internazionali FVG, l’ Autorità di Gestione in persona scrive a Roberto Panizzo. Gli chiede, in qualità di presidente di GEIE, informazioni su detta società, in quanto le sarebbe giunta segnalazione relativa a possibili conflitti d’interesse del dott. Iztok Skerlic responsabile del STC” della programmazione Italia-Slovenia 2007-13.
STC è il Segretariato Tecnico Congiunto, punto nevralgico della gestione e valutazione del programma europeo, Skerlic assunse l’incarico di capo del STC il primo maggio 2009.
Ma contemporaneamente Skerlic è anche membro del consiglio d’amministrazione di GEIE.
Laura Comelli, già nota in questa cronaca per aver espresso “l’inopportunità di procedere alla restituzione dell’importo di 80mila euro corrispondente all’anticipo del contributo FESR incassato”, cosa fa, cosa scrive?
Da non crederci: riguardo al confitto d’interessi, dice che “di un tanto vi è evidenza nella visura camerale sintetica qui unita”. Ma dalla stessa visura risulta che Panizzo, colui al quale Comelli chiede spiegazioni sul conflitto d’interesse di Skerlic, è presidente di GEIE, ed in conflitto d’interessi, come da regolamento del Comitato di Sorveglianza, sino ad un mese prima.
Infatti, è del 24 novembre 2009 una comunicazione di Giuseppe Napoli in cui si palesa la volontà di Panizzo di lasciare gli incarichi di valutatore delle proposte progettuali.
Ma abbiamo visto che lo stesso Panizzo ha proseguito, per tutto l’anno seguente a partecipare ai Comitati di Sorveglianza, delegato dallo stesso Napoli.
Il 10 febbraio 2010, nel corso dell’ottava seduta del comitato di Sorveglianza tenutasi a Nova Gorica (Slo), sono state approvate le graduatorie, includendovi un totale di 45 progetti, incluso l’ e-health con GEIE partner al 33%, prescrivendo aluni approfondimenti istruttori come la verifica da parte dell’Autorità di Gestione di conflitti d’interesse e l’analisi da parte del segretariato tecnico congiunto (il cui segretario era Skerlic).
Ma nella sua e-mail del 24 novebre 2009, Comelli scrive che “In considerazione del fatto che Lei (ndr: Panizzo) riveste il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione di GEIE, sono con la presente gentilmente a chiederle ragguagli…”
Non si è accorta la Comelli di aver certificato con detta missiva, almeno a posteriori, il conflitto d’interessi di Panizzo?
Qualcuno se n’è accorto, però.
Ad esempio, l’Avvocatura della Regione Veneto: l’1 febbraio 2010 “rileva una serie di irregolarità nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 21 e 22 dicembre 2009” , “irregolarità nella convocazione”, “violazione contestata preliminarmente e che le regioni Veneto ed Emilia Romagna, nonché i Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e Finanze non hanno partecipato alla riunione” . Ma, soprattutto, sottolinea che “onde evitare conflitti d’interesse, i membri votanti che abbiano proposto progetti non possano prendere parte alle decisioni”.
Medesima paternale da parte dell’Avvocatura della Regione Emilia Romagna: in un parere del 9 febbraio 2010 si legge che, riguardo alla gestione del programma Italia-Slovenia, “viene richiesto di affrontare il problema dell’incompatibilità di membri del Comitato di Sorveglianza, con particolare riferimento alle conseguenze dell’incompatibilità sulla validità delle sedute”.
Più chiaro di così? Il conflitto d’interesse era quindi un segreto ma di Pulcinella!
Accumulandosi quindi reclami e ricorsi, il 5 luglio 2011 Roberto Piccini della struttura Controlli di Primo Livello della famosissima Direzione Centrale Relazioni Internazionali, chiede ufficialmente a GEIE NET EUROPE integrazioni che “riguardano gravi indizi di irregolarità della spesa nel conferimento degli incarichi ed altri aspetti di inammissibilità rilevati”.
Quali integrazione richiede, ‘forse’ tardivamente, Piccini?
Soprattutto esige una verifica sulla natura giuridica di GEIE.
Panizzo, infatti, segnala, nella documentazione, GEIE a volte come “ente pubblico”, altre volte come “ente pubblico equivalente”, a seconda delle opportunità. Ma l’atto costitutivo parla di una società partecipata per il 40% dalla regione Friuli Venezia Giulia.
Fatto sta che Panizzo ha seguitato a fare contemporaneamente il valutatore con diritto di voto ed il beneficiario sino al 30 aprile 2012.
Lo scrive l’11 giugno 2012 Luca Brusati, neo presidente di GEIE: “Roberto Panizzo ed Erik Svab si sono dimessi dall’incarico di Project Manager e Financial Manager del progetto strategico e-health (ndr: al quale ha partecipato GEIE per circa un milione di euro)”.
Insomma, tutti sapevano ma hanno atteso anni per rimediare, con procedure oramai avviate e gli intoppi successivi hanno cagionato un grave ritardo ed il conseguente danno economico del disimpegno automatico.
Chi paga?
I responsabili diretti sicuramente no.
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