DIFESA: STOP AGLI APPALTI ESTERNI DELL’AERONAUTICA

Costi per la Difesa, Battista (M5S): «La nostra flotta aerea deve essere valorizzata. Stop agli appalti esterni per i servizi di trasporto aereo»

«Nell’ultimo decennio l’impegno militare dell’Italia all’estero è notevolmente aumentato e per l’ammodernamento della flotta aerea lo Stato ha speso 3 miliardi di euro. In un’ottica di spending review il governo deve trovare soluzioni alternative per ridurre la spesa e per utilizzare in modo più efficiente i velivoli in dotazione». La proposta è contenuta in una interrogazione del senatore del MoVimento 5 Stelle Lorenzo Battista rivolta al ministro della Difesa.

«Per fare un esempio il governo spende circa 40 milioni di euro in appalti a compagnie private che forniscono servizi di trasporto aereo verso i ventidue paesi dove attualmente sono schierati in tutto 5.600 militari impegnati in 33 diverse missioni – spiega Battista -. Per questo la Direzione generale di commissariato e di servizi generali della Difesa bandisce periodicamente gare pubbliche d’appalto, da anni però sono sempre le stesse aziende ad aggiudicarsi i contratti».

«A farla da padrona – spiega il portavoce M5S – sono la compagnia sarda Meridiana del principe Aga Khan, per quanto riguarda il trasporto aereo delle truppe, con un appalto da oltre 14 milioni di euro, e la Saima Avandero, azienda lombarda ma di proprietà del gruppo danese Dsv, per il trasporto aereo di mezzi e materiali “anche classificati”, il cui contratto 2014 vale oltre 23 milioni. Recentemente sulla stampa lo Stato maggiore ha descritto questa situazione come una scelta obbligata. Secondo i vertici militari l’uso esclusivo della flotta aerea della Difesa comporterebbe una maggiore usura e costi di manutenzione più elevati per i velivoli italiani, che, inoltre, non potrebbero essere dispiegati in situazioni di emergenza come evacuazioni, operazioni di protezione civile o azioni umanitarie internazionali».