L’attuale periodo di crisi, in Italia come nel resto dell’UE e del mondo, ha investito tanto il settore finanziario quanto l’economia reale, tra loro strettamente connessi.
Ne deriva che l’aumentata percezione del rischio caratterizzata dal particolare momento di congiuntura economica ha provocato l’applicazione di criteri maggiormente selettivi nelle fasi istruttorie di erogazione del credito anche riguardo alle famiglie, contribuendo in misura significativa al graduale ma costante rallentamento del credito concesso.
È quanto emerge dal rapporto elaborato ad opera del Servizio statistica ed affari generali della Regione FVG per il primo trimestre di questo anno.
I dati, derivanti da analisi compiute da Banca d’Italia ed ABI (Associazione Bancaria Italiana) in merito alla situazione del mercato del credito per le imprese e le famiglie della regione, confermano la tendenza ad una
contrazione dell’offerta di credito al settore produttivo (il cosiddetto credit crunch), in specie verso le imprese che presentano maggiori rischi in rapporto all’attività svolta, ovvero alle garanzie prestate.
Dati alla mano, il credito bancario concesso alle famiglie registra una costante crescita, raggiungendo quasi 5 punti percentuali su base annua.
Il credito alle imprese registra, nei primi tre mesi del 2011, una crescita più che dimezzata (+2%).
Si è rafforzato, invece, il segmento “prestiti alle imprese con almeno 20 addetti“, passando dallo +0,2% del quarto trimestre 2010 a poco meno di due punti percentuali (+1,9%) di incremento.
Il credito al consumo registra qualche sofferenza, attestandosi su livelli di poco superiori al mezzo punto percentuale ( 0,6%) su base annua.
Crescono invece i prestiti erogati dalle banche, in linea con il trimestre precedente (+7,3% annuo), mentre si
sono ulteriormente ridotti i prestiti erogati dalle società finanziarie (-5,8%).
Negativo il tasso di crescita annuo dei depositi bancari per i primi tre mesi del 2011 (-0,9%), in linea con le tendenze negative registrate da un lato da parte delle famiglie consumatrici (contrazioni dell’ordine del -1,2% a fine 2010, del -0,7% nel marzo 2010).
Dati preoccupanti emergono con riferimento ai depositi delle imprese, i quali hanno fatto registrare un calo record, raggiungendo il -4,0% su base annua.
Degna di nota la riduzione dei tassi registrata – sempre nel corso del primo trimestre 2011 – sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni per durate di prestito superiori a un anno; per durate fino ad un anno continua invece il trend crescente.
Un accenno ai tassi medi sui prestiti a breve termine, che si sono mantenuti sostanzialmente stabili sui valori dell’anno precedente (4,7%).
Si registrano invece incrementi per ciò che concerne i tassi medi sui prestiti a medio e a lungo termine, l’aumento rilevato rispetto a fine 2010 li ha fatti tornare ai livelli registrati a metà del 2009 (3,3%).
Infine, per ciò che riguarda i tassi passivi (per le banche) sui conti correnti delle famiglie consumatrici, si registra lo 0,08% per depositi fino a 10.000 euro, lo 0,12% per depositi da 10.000 a 50.000 euro, lo 0,28% per depositi da 50.000 a 250.000 euro e lo 0, 60% per depositi di ammontare superiore.
“Stiamo concentrando le nostre forze su diversi fronti – ha dichiarato l’Assessore alle Finanze Sandra Savino – cercando al contempo di salvaguardare le prerogative legate all’autonomia regionale per trarne i massimi vantaggi anche in termini di riconoscimento di maggiori risorse finanziarie da parte dello Stato, da destinarsi essenzialmente al sostegno infrastrutturale ed a favore dei cittadini e delle imprese della nostra Regione”.