Cooperative: la vigilanza deve essere esterna, trasparente, severa e super partes

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NUOVE MISURE PER IL CONTROLLO E LA VIGILANZA DEL SISTEMA COOPERATIVO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
coopca de monte
“Le inquietanti notizie che hanno riguardato il mondo della cooperazione in Friuli Venezia Giulia, ma non solo, consigliano se non addirittura impongono una revisione profonda e radicale della legge di riferimento. Gli scandali finanziari, le montagne di debiti accumulate e mascherate con operazioni contabili spregiudicate, il tradimento dello spirito mutualistico e solidale hanno travolto realtà cooperative storiche della nostra regione mettendo a repentaglio migliaia di posti di lavoro e il risparmio di migliaia di soci. Quello che è accaduto ha dimostrato nei fatti, molto concretamente che il sistema attuale frutto principalmente della legge 27 del 2007 non ha funzionato”.Il consigliere regionale FVG di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Luca Ciriani ha illustrato oggi in Commissione la proposta di legge sulle nuove misure per la vigilanza ed il controllo del comparto Cooperativo in FVG. Unico testo normativo depositato e preso dalla maggioranza come strumento operativo per regolamentare un settore che, alla luce di quanto accaduto, ha travolto il sistema cooperativo ed in primis i risparmiatori e dipendenti.

“Dobbiamo prenderne atto e correre ai ripari. Non è nostro il compito di stabilire altri tipi di responsabilità lo faranno altri in sedi diverse, ma certo è che il sistema dei controlli è stato inefficace: l’allarme non è scattato cosicché il danno economico e sociale procurato è stato elevatissimo. La legge 27 del 2007 si regge su una sostanziale autoreferenzialità del mondo della cooperazione, le centrali regionali tra loro organizzate e coordinate curano i controlli ordinari delle cooperative a loro associate, la regione paga il costo della revisione salvo mantenere a sé un possibile controllo straordinario che tuttavia risulta per il modo in cui il sistema funziona, tardivo e quindi inefficace”.

Vigilanza delle coop affidata solo alla Regione – ha indicato Ciraini – Il legislatore sia nazionale che regionale hanno assegnato alle centrali cooperative il compito di revisionare e di vigilare su se stesse; questa scelta probabilmente è stato un modo per rendere omaggio allo spirito di mutua solidarietà e di partecipazione sociale per cui le cooperative sono nate, ma da quella volta tante cose sono cambiate e sono cambiate in peggio. La vigilanza oggi deve essere esterna, trasparente, severa e super partes in nessun modo direttamente o indirettamente legata alla attività delle coop. Questo controllo lo deve fare innanzitutto la Regione attraverso il servizio appositamente creato o attraverso revisori contabili scelti con metodi di assoluta trasparenza e forse il metodo migliore sarebbe il sorteggio”.

Trasparenza e accesso agli atti. La legislazione – sia nazionale che regionale – ha garantito un muro di segretezza intorno alla attività delle coop (soprattutto sulle revisioni) che ormai non è più compatibile con la trasparenza che tutti i soggetti economici che agiscono nel libero mercato devono garantire ai cittadini ai consumatori e soprattutto ai propri soci. Abbiamo quindi previsto il superamento dell’articolo che negava il diritto all’accesso agli atti ai cittadini delle attività di vigilanza cooperativa compresi i verbali di revisione”.

Finanziamenti regionali alle Associazioni cooperative – altro aspetto importante indicato da Ciriani – Anche il regime di contributi regionali va rivisto secondo regole più stringenti e percorsi di finanziamento più selettivi e meritocratici come ormai avviene normalmente in qualsiasi settore quando si tratti di contribuzione con denari pubblici. Bisogna superare il modello attuale che funziona con finanziamenti automatici garantiti per legge senza domande e progetti e quindi senza valutazione di merito”.

Divieto di finanziamento dei partiti o dei candidati. Proprio perché ogni anno da molti anni il sistema delle cooperazione riceve finanziamenti milionari dalla Regione sia attraverso la legge 27 del 2007 sia attraverso altri canali contributivi, deve essere sancito il divieto per le centrali cooperative o per le singole cooperative di finanziare direttamente o indirettamente partiti o candidati alle elezioni politiche o amministrative allo scopo di rafforzare la netta separazione tra il mondo della cooperazione e il mondo della politica Eviteremmo il paradosso grottesco di associazioni o cooperative che ricevono soldi dalla Regione e che li versano ai politici o ai partiti che poi quei finanziamenti devono stabilire quantificare e assegnare. Senza considerare che gli utili e le disponibilità le coop dovrebbero reinvestirle su se stesse e i propri soci e non per finanziare le campagne elettorali”.

Fondo di solidarietà a favore dei piccoli risparmiatori – il cuore del testo normativo – Proponiamo di utilizzare una parte consistente dei fondi che annualmente vengono destinati a finanziare le attività delle associazioni cooperative (un milione di euro) per creare un fondo di solidarietà a favore dei piccoli risparmiatori in condizione economica più disagiata che rischiano di vedere sfumare i risparmi con tanta fatica accumulati per opera di gestioni sconsiderate. Il fondo può essere integrato con risorse accantonate al fondo globale o con anticipazioni della manovra di assestamento di primavera”.

Revisione straordinaria – ha concluso Ciriani – Abbiamo bisogno di un fare eseguire subito una revisione straordinaria almeno sulle cooperative più importanti a scopo preventivo affinché non si ripetano gli scandali di Trieste e Tolmezzo. Un piano da attuare in sei mesi massimo, al termine del quale potremo ripartire con un sistema della cooperazione finalmente riformato e trasparente. Per i motivi che abbiamo fin qui illustrato ed altri che speriamo di poter discutere e dibattere in commissione, confidiamo nella approvazione della nostra proposta di legge in tempi rapidi”.

Redazione

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