“Giudichiamo positivo l’inquadramento generale di Agemont dopo due anni e mezzo in cui le aziende hanno sentito la mancanza di un punto di riferimento per lo sviluppo della montagna.
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A questo punto servono, ovviamente, tempi veloci per l’operatività delle garanzie e la definizione dei dettagli inerenti la gestione di animazione finanziaria attraverso la partecipazione al capitale delle piccole imprese montane da parte di Friulia. L’auspicio è che l’intero impianto possa andare a regime al massimo entro quattro-sei mesi”.
Federico Gollino, capo della delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine, dà il via libera al nuovo assetto di Agemont. In un incontro nella sede degli Industriali, è stato lo stesso presidente di Agemont, Roberto Venturini, accompagnato dal consigliere Silvano Giorgis, a presentare a Gollino le novità dell’Agenzia.
“L’Agenzia per lo sviluppo della montagna – ha spiegato Venturini – non è stata svuotata di nulla, anzi. Si sono, finalmente, create le condizioni affinché possa tornare operativa al servizio della montagna regionale.
La nuova Agemont – ha dichiarato Venturini – smetterà panni che non sono più suoi, per vestirne quelli in cui maggiormente eccelle, la ricerca e l’innovazione tecnologica.
La parte di Agemont che si occupava di partecipazioni societarie passerà sotto il controllo della finanziaria regionale (Friulia S.p.A.) e quindi, con rinnovate energie, opererà da Amaro al servizio delle imprese della montagna.
Sinora Friulia aveva difficoltà ad operare in montagna, un territorio costituito da piccole e piccolissime imprese. L’erogazione minima di Friulia, 300 mila euro, spesso erano somme troppo elevate per il tessuto economico montano.
“Ora, tramite un ufficio che sarà dislocato ad Amaro, Friulia potrà rispondere con immediatezza e con congruità alle richieste delle imprese del territorio montano”.
Agemont abbandona pure la gestione degli immobili, mantenendo in essere solo quelli funzionali al Parco scientifico e tecnologico di Amaro e Maniago, mentre il rimanente patrimonio immobiliare passerà alla gestione dei consorzi industriali territorialmente competenti.
“Le attività legate alla ricerca e all’innovazione tecnologica, liberate da altri impegni, troveranno nuove energie e nuove strategie riorganizzate in nuovo soggetto che assumerà con grande probabilità l’assetto operativo del Consorzio di diritto pubblico partecipato dalla Regione e dai soggetti territorialmente interessati e coinvolti.
A ognuno il suo mestiere insomma, attraverso una sola regia che dovrà garantire un’azione forte di strategie condivise, derivanti dalla conoscenza del territorio, dall’esperienza degli operatori coinvolti (economici, istituzionali del mondo della ricerca) e coordinata con le politiche regionali).