Non si può continuare a mistificare gli effetti del patto Tondo Tremonti; i cittadini del Friuli Venezia Giulia devono sapere cosa comporta e comporterà tale patto.
Innanzitutto lo Stato riconosce ogni anno alla regione 482 ml di € di entrate per le compartecipazioni Irpef dei pensionati residenti in FVG che altrimenti andavano a Roma.
Secondariamente il patto ha previsto che la Regione partecipasse al federalismo fiscale (poi non attuato) con 370 ml di € annui che porta comunque l’intera manovra del patto e per sempre con un saldo attivo annuo per la Regione pari a 112 ml di € annui (482-370).
In terzo luogo consente alla Regione di non rimborsare annualmente la cifra di 370 ml € a fronte di trasferimenti di competenze statali che verrebbero esercitate dalla Regione stessa, con arricchimento della propria specialità.
In quarto luogo lo Stato, a seguito della vittoria della Regione nei confronti dello Stato, la Corte Costituzionale ha riconosciuto un arretrato pari a 960 ml di € che viene pagato alla Regione stessa in ratei annui così definiti: 50 ml nel 2010, 220 ml nel 2011, 170 ml nel 2012, 120 ml nel 2013, 70 ml nel 2013, 20 ml nel 2013, 30 ml nel 2013, 20 ml annui per ogni ulteriore anno dal 2017 al 2030, e che si aggiungono al saldo positivo prima citato di 112 ml di euro.
Infine il Patto ha previsto per la nostra regione la fiscalità di vantaggio che consente alla Regione di ridurre le imposte pagate da cittadini ed imprese alla Regione stessa purché rimanga invariato quanto spettante originariamente allo Stato. L’importanza di tale ultimo punto è evidente: si possono ridurre le imposte per attrarre sul territorio nuove imprese, che creano anche nuovo lavoro, invece di farle fuggire in Slovenia ed in Austria. Le nuove imprese, ed i lavoratori, venendo in Friuli Venezia Giulia pagano nuove imposte che consentono alla regione di avere più introiti anche se si riducono le aliquote fiscali consentendo di attribuire allo Stato quanto spettante con aliquote fiscali precedenti: un percorso virtuoso che può portare solo benessere al Friuli Venezia Giulia.
Quindi, Presidente Serracchiani, si rimbocchi le maniche è proceda ad attuare quanto previsto invece di dire sempre che bisogna cambiare questo patto. Forse non l’ha letto bene, e ad un anno dalle sue elezioni sarebbe bene che facesse ciò per cui è stata eletta dai cittadini di questa regione, e cioè “tornare ad essere speciali”.
Alessandro Colautti
Capogruppo NCD – Consiglio Regionale FVG