Il ristoratore leghista Stefano Mazzolini mi denunciò nel 2012 per diffamazione a mezzo stampa.L’articolo incriminato, “Lega Nord: i terroni non li vogliamo”, riportava quanto riferito a tre turisti dalla sorella di Mazzolini, Sabina Mazzolini, all’interno del ristorante “Al vecchio skilift” di Tarvisio (Ud) di proprietà di Mazzolini.
La ‘signora’ disse questo:“I terroni non sono come noi”. “Nei bar dei terroni noi non andiamo”. “Anche in Romania odiano i terroni, che sono arrivati anche lì”. “Hanno finito di rubare!”. “Non ci mescoliamo con loro, neanche da giovani…”. “A mia figlia, che va a scuola in Austria, hanno detto ‘Italiana di merda’, perchè ci sono i terroni…”. “Noi non siamo Italiani, siamo speciali…”
Una bella seccatura, la denuncia: pur essendo evidente che il tarvisiano non aveva nulla di concreto in mano, ho dovuto difendermi, con l’avvocato Alberto Liuzzi, sino alla corte suprema di Cassazione, con l’avvocato Achille Buonafede.
Incredibile, di per se, la denuncia: Mazzolini è andato a frignare sino a Roma, sostenendo prima che l’articolo era diffamatorio e non corrispondente al vero; e poi, a carte scoperte, che era invece frutto di una macchinazione politica per fargli perdere le elezioni comunali.
America! Ricordiamo che Mazzolini è stato addirittura capace di farsi eleggere, nella Lega Nord, alla carica di consigliere regionale, pur sapendo di essere ineleggibile dopo un mese venne quindi dichiarato decaduto: neanche questa gli è andata giù, Mazzolini fece ricorso al Tar e perse.
Come ha perso quest’altro ricorso, sfrantumando a me la pazienza; un ricorso ridicolo di Mazzolini in Cassazione: pur essendo stata archiviata la denuncia, a seguito delle indagini che verificarono che i fatti andarono proprio come li avevo descritti, la prima donna del celodurismo delle Alpi Giulie, Mazzolini, s’è visto rigettare il ricorso che è stato dichiarato inammissibile ed il ricorrente Stefano Mazzolini è stato condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di euro mille in favore della cassa delle ammende.
Questo ha fatto Mazzolini, già presidente di Promotur (la ex Spa che gestiva lo sci del Friuli Venezia Giulia), candidato a vita della Lega Nord, primo consigliere regionale decaduto, che ricordi la storia del Friuli Venezia Giulia, e proprietario de “Al Vecchio Skilift” di Tarvisio dove a fianco di salsicce e polenta è stato servito un bel piatto di razzismo.
1 comment
Sella Nevea, il deserto milionario - GognaBlog says:
Set 29, 2017
[…] si spensero nel silenzio. Negli anni, i politici di turno tentano comunque di farsi pubblicità: Stefano Mazzolini, ex presidente Promotur, fantasticò di “una seggiovia biposto, che partirà dall’area della […]